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Paesaggi emotivi. Sabine Moritz in mostra da Gagosian Roma

Sabine Moritz, For the Lovers VI, 2023 (© Sabine Moritz, foto Georgios Michaloudis, farbanalyse, Cologne, Germany, Courtesy the artist and Gagosian, particolare) Sabine Moritz, For the Lovers VI, 2023 (© Sabine Moritz, foto Georgios Michaloudis, farbanalyse, Cologne, Germany, Courtesy the artist and Gagosian, particolare)
Sabine Moritz, For the Lovers VI, 2023 (© Sabine Moritz, foto Georgios Michaloudis, farbanalyse, Cologne, Germany, Courtesy the artist and Gagosian, particolare)
Sabine Moritz, For the Lovers VI, 2023 (© Sabine Moritz, foto Georgios Michaloudis, farbanalyse, Cologne, Germany, Courtesy the artist and Gagosian, particolare)

Esposte trentaquattro opere di Sabine Moritz tra dipinti, disegni e lavori su carta, realizzate ad hoc, tra le quali quattro tele di grande formato

Grovigli cromatici in ripetizione differenziale di ispirazione autobiografica e mitologica. È questo lo spirito che guida August, la prima personale in Italia dell’artista Sabine Moritz (Quedlinburg, 1969), negli ampi e luminosi spazi di Gagosian a Roma. Sono trentaquattro le opere in mostra tra dipinti, disegni e lavori su carta, realizzate ad hoc, tra le quali spiccano quattro tele del più grande formato mai adottato dall’artista. Una teoria di pennellate affollano l’iter espositivo – fruibile fino all’11 novembre 2023 -, secondo l’infittirsi dei ricordi di Moritz relativi alla sua infanzia nella Germania dell’Est.

La palette cromatica, viva e audace, rende quelli che lei stessa definisce come paesaggi emotivi; tele nelle quali si intrecciano suggestioni che provengono dalle Metamorfosi di Ovidio e dalle più svariate fonti artistiche fino a toccare la mitologia greca. Nei titoli sono evocate figure come Atteone, Artemide, Danae, Galatea, Era. Campeggia un eroismo pittorico in cui le tinte fiammeggianti dei rossi e dei gialli si accostano a quelle più meditative e nostalgiche dei blu, dei verdi e dei viola secondo i dettami esistenziali di un linguaggio visuale che procede per forme, colori, linee senza un’esigenza figurativa. Cui fanno eccezione soltanto alcuni lavori floreali di piccolo formato.

 

Sabine Moritz, For the Lovers VI, 2023 (© Sabine Moritz, foto Georgios Michaloudis, farbanalyse, Cologne, Germany, Courtesy the artist and Gagosian)
Sabine Moritz, For the Lovers VI, 2023 (© Sabine Moritz, foto Georgios Michaloudis, farbanalyse, Cologne, Germany, Courtesy the artist and Gagosian)

Ritmo visivo

È dal 2015 che Moritz ha iniziato ad adottare uno stile sempre più astratto, in linea con le proprie origini tedesche, laddove nacque l’astrattismo avanguardistico propriamente detto. Non lasciando spazio agli schizzi preparatori l’artista sembra preoccuparsi esclusivamente di creare un equilibrio compositivo e policromo. Di opera in opera incalza un ritmo visivo intessuto di motivi e simboli criptici, che Moritz esprime senza spiegare, come manifestazioni dell’animo.

Contemplando le tele ad una distanza ravvicinata si noteranno i tratti dove il colore si fa più impastato e materico o più scorrevole e fluido. In ogni angolo della singola opera capita qualcosa di diverso. E se ai diversi accadimenti tonali si sovrappongono quelli psicologici, ciascun lavoro può essere visto anche e soprattutto come un significativo palinsesto della memoria.

 

Sabine Moritz © Albrecht Fuchs, Courtesy the artist and Gagosian
Sabine Moritz © Albrecht Fuchs, Courtesy the artist and Gagosian

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