Massimo Bartolini nasce nel 1962 a Cecina, in provincia di Livorno, dove vive e lavora. Utilizza nel proprio lavoro diverse tecniche come la fotografia, il video, la performance, così come la costruzione di interventi in grado di trasformare lo spazio iniziale, manipolando luce, suono, odore e architettura per creare esperienze disorientanti.
Le opere di Massimo Bartolini nascono dall’indagine dell’artista nei confronti dello spazio e dei sistemi percettivi e relazionali che si vengono a creare nel rapporto del fruitore con esso. Lo spazio occupato, modificato o creato ex novo dall’artista, non è inteso unicamente come luogo fisico, reale e architettonicamente definito, ma piuttosto sembra traslare verso la dimensione più intima ed emotiva della mente umana. Servendosi di un luogo dato e predefinito, o anche di oggetti d’arredo di uso comune, quali librerie, letti, panche e tavoli, Bartolini ne modifica le principali caratteristiche e coordinate, ribaltando significati e usi comuni e creando uno spiazzamento percettivo nel visitatore. Le opere di Bartolini non possono prescindere dal rapporto con lo spazio pre-esistente, pur conservando sempre un’innata e autonoma forza scultorea.
Nel suo lavoro, Bartolini volge a sperimentare aspettative, relatività e ipotesi di ciò che è fisso rispetto al flusso; questi temi diventano metafore per l’immaginazione, la memoria, la nostalgia e l’ossessione. Le sue opere più famose sono installazioni immersive, spesso sensuali, che inducono nello spettatore uno stato meditativo e di maggiore consapevolezza, che è ancora altamente esperienziale, facendoci riflettere sulla relatività di ciò che è stabile e immutabile.
Massimo Bartolini si forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze e al 1993 risale la sua prima mostra personale.
Fin dagli esordi ha usato diversi media espressivi ed ha focalizzato la sua attenzione nella progettazione di elementi che richiamino i nostri sistemi percettivi e siano in grado di trasformare lo spazio. Ha esposto in personali a livello internazionale presso GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino, 2005; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2003; Museu Serralves – Museu de Arte Contemporanea, Porto, 2007. Tra le numerose manifestazioni internazionali si ricordano Manifesta 4 (Francoforte, 2002), alla 2a Biennale di Santa Fe (1997), alla Biennale di Venezia nel 2005 e nel 1999, nel 2011 alla Triennale di Yokohama, e nell’anno successivo a dOCUMENTA 13, Kassel.