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Paris+ Art Week 2023: le mostre da non perdere nelle più importanti gallerie parigine

Grand Palais Éphémère, Paris ©Patrick Tourneboeuf pour la Rmn – GP, 2021 architecte Jean-Michel Wilmotte
Grand Palais Éphémère, Paris © Patrick Tourneboeuf pour la Rmn – GP, 2021 architecte Jean-Michel WilmotteLe Grand Palais

Il viaggio di ArtsLife nelle maggiori fiere europee dell’autunno 2023 prosegue nel vivo della settimana dell’arte parigina legata alla fiera Paris+ par Art Basel 2023 (potete trovare tutti gli articoli del nostro speciale qui). Al centro della Art Week della Ville Lumiére la grande fiera (fino al 22 ottobre) e attorno ad essa tutti gli eventi che gravitano su di lei, da mostre pubbliche e private alle aste di Christie’s e Sotheby’s.

Qui sotto potete trovare alcune mostre selezionate da ArtsLife (in fondo tutte le gallerie che meritano una visita se vi trovate a Parigi)

Da Alberta Pane è in corso la mostra personale dell’artista Marcos Lutyens che presenta una selezione delle sue opere recenti del progetto Island Ark, tra cui un’installazione di grandi dimensioni, dipinti e disegni. Parte del lavoro dell’artista sugli effetti del riscaldamento globale, Island Ark è un soggetto di ricerca in costante evoluzione che mira a porre rimedio alla scomparsa di nazioni insulari a causa dell’innalzamento del livello del mare.
La galleria è presente anche nella mostra al Giardino delle Tuileries (ve ne avevamo dato anticipazione qui) con un’opera di Romina De Novellis (potete trovare qui le foto di tutte le opere installate).

Marcos Lutyens, ‘Island Ark Kit’ (detail), 2019, wood, acrylic and resin, 280 x 210 cm, ‘Island Ark’ solo show, 2023, Galerie Alberta Pane, Paris.

Almine Rech, nelle sue due sedi parigine, propone tre mostre. “LA Californie” è la quinta mostra personale di Alex Israel nella capitale francese, che intende aggiungere una nuova prospettiva alle celebrazioni, alle conversazioni e alle mostre che si tengono in tutto il mondo in occasione del 50° anniversario della morte di Pablo Picasso (in avenue Martignon). In Picasso, Israel ha trovato un soggetto ideale per le sue continue esplorazioni delle intersezioni tra belle arti e cultura pop. In questa mostra, Israel rivolge la sua attenzione a un altro aspetto dell’eredità di Picasso: La Californie (15 ottobre – 10 novembre 2023). Sempre in questa sede è in programma dal 14 ottobre al 10 novembre 2023  la seconda mostra personale di Kenny Scharf a Parigi e la quarta con la galleria. Nella sede in rue de Turenne apre la mostra di Michael Kagan, artista di Brooklyn noto per la produzione di dipinti a olio con pennellate grandi ed espressive. Kagan esplora il viaggio fisico ed emotivo che accompagna gli esploratori, dagli alpinisti agli astronauti. I suoi dipinti drammatici ritraggono gli esseri umani che si spingono oltre i limiti della natura attraverso la resistenza fisica e la tecnologia.

André Villers ‘Portrait of Picasso with Gary Cooper’s hat and gun’, 1959 © Adagp, Paris, 2023

Anche Emmanuel Perrotin ha più mostre in corso. In Bauhaus Gal – Theatre, la prima mostra personale di Chen Ke alla galleria parigina,  l’artista utilizza la già sua nota pratica “appropriazionista” con una serie di ritratti di giovani studenti della Bauhaus e fotografie architettoniche tratte da un libro  Bauhaus Mädels (Patrick Rössler ed., Taschen, 2019). Fino al 13 gennaio 2024. Dopo 20 anni di collaborazione con la galleria, il duo di artisti Elmgreen & Dragset presenta una nuova mostra personale che raccoglie sette sculture o gruppi scultorei che raffigurano diversi scenari potenziali. Questo nuovo progetto segna la decima mostra con la galleria. Fino al 18 novembre 2023. Nello spazio di Saint Claude è in corso fino al 23 dicembre Orchid Island, l’ottava mostra personale di Laurent Grasso con la galleria e la quarta a Parigi. In questa occasione, l’artista presenta un nuovo film girato a Taiwan e una nuova serie di sculture e dipinti.

Chen Ke, Bauhaus Gal No.23, 2023. Oil on canvas. 120×100 cm | 471/4×393/8 in.
Photo: Hao Yang. ©︎Chen Ke, 2023. Courtesy of the artist and Perrotin.
Elmgreen & Dragset, This Is How We Play Together, Fig. 2, 2023. Bronze. 62.7×60.6×48.9cm | 2411/16×237/8×191/4 in. ©︎Elmgreen & Dragset / ADAGP Paris, 2023. Courtesy of the artists and Perrotin.

Da David Zwirner sono in mostra i nuovi dipinti dell’artista svedese Mamma Andersson (nata nel 1962) con “Adieu Maria Magdalena”, la prima personale dell’artista a Parigi e la quinta con David Zwirner. Caratterizzate da una combinazione unica di pennellate strutturate,  colori evocativi, le opere della Andersson incarnano un nuovo genere di pittura che richiama il Romanticismo di fine Ottocento e al contempo abbraccia un interesse contemporaneo per le composizioni stratificate e psicologiche. Le sue scene, spesso panoramiche, traggono ispirazione da un’ampia gamma di materiali fotografici d’archivio, immagini cinematografiche, scenografie teatrali e interni d’epoca, oltre che dalla topografia della Svezia settentrionale, dove l’artista è cresciuta: sfondi montuosi, alberi, neve e capanne di legno sono elementi ricorrenti nelle sue opere. Tuttavia, piuttosto che trasmettere specifici punti di riferimento spaziali o temporali, esse ruotano attorno all’espressione di atmosfere e stati d’animo soggettivi, e spesso sembrano fondere passato, presente e futuro. Dal 16 ottobre al 18 novembre 2023.

Mamma Andersson, Armageddon, 2023

La GALLERIA CONTINUA ha in corso “Double Exil”, la prima mostra personale dell’artista franco-cinese Chen Zhen (Shanghai, 1955 – Parigi, 2000) nello spazio parigino. La mostra invita i visitatori a osservare da vicino l’opera di Chen Zhen e a scoprire i grandi temi che hanno calamitato il suo interesse nel corso di tutta la vita e che hanno anticipato le complessità socio-politiche di oggi. sviluppa il proprio pensiero transculturale attorno a un concetto che battezza “transesperienza”: Questo neologismo rievoca l’esperienza del viaggiatore che esce dal proprio ambiente di origine, in un invito al dialogo tra le culture. Chen Zhen esamina due situazioni contrastanti: quella dell’immigrato e della sua integrazione in un nuovo ambiente, e quella del nomade e del suo inesorabile sradicamento. Un’esperienza, quella del doppio esilio, sempre più diffusa nel XX secolo con l’accelerazione delle migrazioni umane (fino al 6 gennaio 2024).

Chen Zhen – Double exil exhibition view, 2023, GALLERIA CONTINUA, Paris. Photo: Oak Taylor-Smith

Thaddaeus Ropac propone tre esposizioni. Dal 16 e dal 18 ottobre allo spazio Patin ci saranno Lisa Brice e Alvaro Barrington. Quest’ultimo racconta delle mostra: «”The got time aka you belong to the city” è una lettera d’amore al paesaggio urbano di New York della mia giovinezza sotto forma di installazione artistica presso lo spazio di Rapac Patin». “LIVES and WORKS” è la prima mostra di Lisa Brice con la galleria. È anche la prima presentazione personale del lavoro della pittrice sudafricana, residente a Londra, in Francia. Nel suo ultimo lavoro, Brice continua a sfidare le rappresentazioni tradizionali delle donne nella storia dell’arte. Ereditando e rinnovando il genere del nudo dipinto da artisti maschi, la pittrice traspone scene familiari in un atto di ri-autorialità che propone un’alternativa alle dinamiche di potere insite in tali immagini. Sempre nello spazio a Marais propone invece “Irving Penn The Bath”, che si chiude il 30 novembre. Questa è una serie raramente vista di audaci fotografie di Irving Penn che immortalano il lavoro innovativo della coreografa americana Anna Halprin. Scattate nel 1967, le immagini sono il risultato della collaborazione di Penn con il Dancers’ Workshop di San Francisco, fotografato nell’esecuzione dellla coreografia improvvisata di Halprin del 1966, The Bath.

Irving Penn The Bath

Il colosso Gagosian propone due mostre. Al 9 rue de Castiglione “The Guitar Man” di Anna Weyant che apre il 18 ottobre 2023 e si tratta del debutto europeo della personale dell’artista newyorkese. Segue la prima presentazione con la galleria, Baby, It Ain’t Over Till It’s Over, da Gagosian a New York nel 2022. Prendendo il nome da una canzone del gruppo soft rock di Los Angeles Bread, The Guitar Man presenta nuovi dipinti di figure e nature morte ispirati a classici della cultura pop americana, tra cui La famiglia Addams, Clue, Looney Tunes e Playboy. In queste immagini di grande impatto, Weyant sviluppa ulteriormente l’estetica oscura e il sottofondo inquietante dei suoi lavori precedenti. I dipinti esposti a Parigi si basano sul motivo della casa delle bambole che la Weyant ha esplorato fin dai suoi primi lavori.  La seconda esposizione è intitolata “Impronte di luce / Empreintes de lumière” di Giuseppe Penone. Apre il 17 ottobre in rue de Ponthieu, ed è incentrata su un corpo di dipinti completamente nuovo, unico nella carriera ultracinquantennale dell’artista.

Anna Weyant, The Return of The Girls Next Door, 2022–23
Oil on canvas, 48 × 36 inches (121.9 × 91.4 cm)
© Anna Weyant. Photo: Rob McKeever

Da Marian Goodman dal 14 ottobre al 21 dicembre c’è “El oscuro de abajo” di Delcy Morelos, la prima presentazione personale dell’artista in Francia che apre poche settimane dopo “El abrazo”, la sua prima personale negli Stati Uniti presso la Dia Art Foundation di New York. Per la sua mostra parigina, l’artista presenta un’installazione su larga scala utilizzando la terra, il materiale al centro del suo lavoro dal 2012. La mostra comprende anche opere pittoriche su tessuto, fibra naturale e carta, realizzate negli ultimi due decenni. L’insieme di queste opere delinea una pratica che affonda le sue radici nella cosmovisione andina ancestrale e nell’estetica della Minimal Art. Le opere astratte di Morelos, con le loro formidabili evocazioni, ispirano una riflessione sull’interazione tra gli esseri umani e la terra, il corpo umano e la materialità.

Delcy Morelos

La galleria brasiliana Mendes Wood DM si è aggiunta al sempre più nutrito gruppo di gallerie che hanno deciso di puntare su Parigi con l’apertura di una nuova sede (il 14 ottobre 2023), proprio durante la Art Week di Paris+. La mostra inaugurale si intitola “I See No Difference Between a Handshake and a Poem” e prende il titolo da una frase contenuta in una lettera del poeta Paul Celan del 1960. È una mostra collettiva curata da Fernanda Brenner e riunisce un’ampia gamma di artisti provenienti da diversi contesti e fasi di carriera pur considerando la sua posizione distintiva: la più antica piazza pianificata di Parigi, Place des Vosges. «La mostra collettiva propone una divagazione sul toccare le mani attraverso il tempo: la mano impressa sulle pareti rocciose di una grotta, la mano che tiene un’altra mano, la mano che accarezza, crea e distrugge. Le opere in mostra invitano a osservare da vicino ciò che le mani toccano e circoscrivono e ciò che lascia sfuggire come una riconsiderazione del modo in cui ci relazioniamo con gli esseri viventi e non viventi, a partire dal semplice riconoscimento che tutte le cose esistono attraverso l’impegno reciproco- spiegano dalla galleria – Si tratta, soprattutto, di una proposta di guardare ai soggetti non come entità isolate e autonome, ma come una costellazione tremolante tra tempo disumano, forze non umane e materialità geologica».

 

Runo Lagomarsino
America I use your name in vain, 2019
16 mm film transferred to HD with sound
3 minutes 11 seconds

Da MASSIMODECARLO Pièce Unique c’è “What If” di Ludovic Nkoth. «L’esperienza nera. Un’esperienza che spesso viene ridotta a una lotta. Cosciente di questa realtà, Ludovic Nkoth cerca la riconciliazione ritraendo soggetti neri in stato di riposo, fisico e mentale. Dato il suo passato diasporico- nato in Camerun cresciuto in Carolina del Sud (USA)-, Ludovic Nkoth conosce bene l’importanza di trovare luoghi per vivere momenti di calma, di riposo» spiegano dalla galleria. Durante la sua residenza di un anno presso la Cité internationale des arts di Parigi, Nkoth ha studiato gli archivi della Maison La Roche, affascinato dal rapporto tra Le Corbusier e il collezionista Raoul La Roche, che insieme hanno creato la Maison. Nkoth avanza un’ipotesi: cosa sarebbe successo se una famiglia di colore avesse vissuto alla Maison La Roche? I dipinti riorganizzano fisicamente e visivamente la “casa” La Roche per presentare altri racconti di vita domestica.

© MASSIMODECARLO Pièce Unique

Tornabuoni Art presenta la prima mostra in Francia interamente dedicata alla celebre serie delle Delocazioni di Claudio Parmiggiani (20 ottobre 2023 – 20 gennaio 2024). Nello spazio parigino della galleria, l’artista presenterà delle nuove opere di fumo e fuliggine concepite in situ, offrendo un punto di vista inedito sui temi che l’artista continua ad affrontare attraverso questa tecnica emblematica. Esposte per la prima volta alla Galleria Civica di Modena nel 1970, le “sculture d’ombra” di Parmiggiani si sono sviluppate nel corso della sua carriera artistica fino a diventare la colonna portante del suo lavoro. La profonda riflessione sul tema dell’assenza che permea la sua opera è al centro di Delocazioni: opere di ombre e impronte realizzate con fuoco, fumo e fuliggine, in cui tracce di libri, farfalle, fiale, teschi, strumenti musicali e forme umane trasportano l’osservatore in spazi lontani, nei luoghi dell’anima. La galleria dallo scorso 14 settembre e fino al 5 novembre 2023 ha, sempre a Parigi, anche uno spazio temporaneo che ospita due mostre al suo interno: una dedicata allo scultore Pablo Atchugarry, l’altra ai grandi maestri italiani del dopoguerra (Le Village Royal | 26, rue Boissy d’Anglas).

Claudio Parmiggiani. Senza titolo 2023 Fumo e fuliggine su tavola 150 x 200 cm

La galleria Campoli Presti presenta il singolare percorso creativo di Cinzia Ruggeri che inizia nel 1960, quando a soli 17 anni espone per la prima volta alla Galleria del Prisma di Milano, accompagnata da un testo di Dino Buzzati. Ruggeri condivide l’affinità con la scena del Radical Design milanese degli anni Settanta ed è affascinata dalla trasgressione dei limiti tra discipline diverse come l’architettura, l’arte, la moda e il design. Nel 1977 ha dato vita alla propria collezione, trasformando l’abito in uno spazio architettonico da abitare Le sue sfilate erano considerate eventi teatrali, con performance uniche di luce e musica. “Esistono già abbastanza oggetti utili progettati per svolgere perfettamente la loro funzione; quello che cerco è comunicare e interagire con gli oggetti. Un bicchiere con una goccia pendente che partecipa tintinnando quando si beve, o un’ombra su cui ci si può appoggiare, o un soffione a forma di mano per farsi accarezzare dall’acqua” – Cinzia Ruggeri, 2019. La mostra apre il 16 ottobre e  prosegue fino al 25 novembre 2023.

Stivali Italia (Italy boots), 1986
Leather boots with clutch bags
Variable dimensions
Courtesy of the artist and Campoli Presti London/Paris.

Ecco di seguito un elenco di altre gallerie da visitare se vi trovate a Parigi:

  • A2Z Art Gallery
  • Air de Paris
  • Chantal Crousel
  • Christian Berst Art Brut
  • Ciaccia Levi
  • Danysz
  • Dumonteil Contemporary
  • Esther Schipper Paris
  • Galerie 1900-2000
  • Galerie le Minotaure
  • Galerie Lelong
  • Georges-Philippe & Nathalie Vallois
  • Kamel Mennour
  • Karsten Greve
  • Lévy Gorvy Dayan
  • Mendes Wood DM
  • Michèle Didier
  • Praz-Delavallade
  • Semiose
  • Templon

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