Il Museo de Arte Moderno de Bogotà ospita fino al 18 febbraio 2024 la prima mostra istituzionale in Sud America dell’artista Giuseppe Stampone
“Due bimbi colti di spalle che si tengono per mano, dandosi coraggio prima di affrontare l’ingresso in un mondo inospitale. Nei quali l’osservatore può facilmente immedesimarsi”. Si presenta così l’opera principale della mostra Emigrazione, la prima istituzionale in Sud America dell’artista Giuseppe Stampone. Si tratta di un monumentale light-box site-specific di 3x6m installato sul tetto del Museo de Arte Moderno de Bogotà, che ospita l’esposizione.
Curata da Eugenio Viola e Juaniko Moreno, la mostra – visibile nella capitale colombiana fino al 18 febbraio 2024 – gode del sostegno della Quadriennale di Roma, nell’ambito della sua mission di promozione dell’arte italiana all’estero.
Il titolo – Emigrazione – è suggerito dalla storia personale dell’artista, figlio di emigranti e nato in una banlieue francese. Oltre all’opera citata, ispirata a Il viandante sul mare di nebbia (Der Wanderer über dem Nebelmeer, 1818) di Caspar David Friedrich (1774 – 1840), sono visibili diversi disegni preparatori dell’artista. Ed una serie di opere su carta che Stampone ha realizzato negli ultimi anni su questo tema (serie Emigration Made, 2017- in corso).
Tutte le opere di questa serie sono realizzate su carta millimetrata, col tratto deciso e metallico dato dalla penna bic, un medium non casuale. “La bic, con la sua percentuale di olio, diviene per l’artista il contraltare contemporaneo e pop della pittura ad olio cara alla tradizione aulica della pittura. Un medium che è diventato negli anni una firma dell’artista”.
