Christie’s porta in asta 75 stampe di Rembrandt, distribuendole in due aste distinte ma ravvicinate: la Old Masters Part I e la The Sam Josefowitz Collection: Graphic Masterpieces by Rembrandt van Rijn, entrambe in programma il 7 dicembre 2023 a New York durante la Classic week organizzata dalla maison.
Molti dei lotti all’asta arrivano dall’ampia collezione di Sam Josefowitz, che Christie’s sta esitando gradualmente in diverse vendite in giro per il mondo. La parte di stampe di Rembrandt, come detto, saranno offerte a New York nel consueto appuntamento della classic week autunnale.
Tra le opere più interessanti, entrando nel merito dell’appuntamento, ci sono due tra le più grandi stampe che l’autore abbia mai realizzato. Due puntesecche monumentali, realizzate rispettivamente al 1653 e al 1655, dunque prima che Rembrandt cambiasse radicalmente il suo meccanismo di stampa. Le opere rappresentano Le tre croci (stima 1-1.5 milioni di sterline) e Cristo presentato al popolo (“Ecce Homo”) (stima 1-1.5 milioni di sterline). Due scene dense di dramma, con l’intensità del momento sottolineata da una grande densità di segni e tratti, sia nei dettagli dei soggetti che nei paesaggi abbozzati ma altamente espressivi.
Molta più distesa l’atmosfera di San Girolamo in un paesaggio italiano (1653, stima 500-700 mila sterline). Qui Rembrandt ha dipinto Girolamo privandolo quasi totalmente dei suoi attributi da santo: non c’è il teschio, non c’è il crocifisso e al posto del cappello cardinalizio indossa ne indossa uno da sole a tesa larga. Insomma, sembra un semplice anziano seduto comodamente sotto un albero immerso in un paesaggio pastorale. Se non fosse per il leone che, alle sue spalle, custodisce la zona e indica l’identità del soggetto. Stampata su carta giapponese di color marrone-giallo, l’opera sembra immersa nella calda luce di un tramonto italiano, che ricorda i paesaggi veneti di Tiziano o Giorgione.
Nel corso della sua vita Rembrandt si dipinse almeno 40 volte e incise non meno di 31 autoritratti, uno degli artisti che si è rappresentato con più regolarità. Nel 1639, all’età di 34 anni, realizzò il più grande di tutti, che viene ora presentato da Christie’s: Autoritratto appoggiato su un davanzale di pietra (stima 80-120 mila euro). Accanto ad esso, Autoritratto con Saskia (1636, stima 50-70 mila sterline), doppio ritratto di Rembrandt con la moglie Saskia.
A proposito di quei cambiamenti sul meccanismo di stampa, i principali riguardarono il supporto utilizzato – dalla carta europea a quella cinese e giapponese fino alla pergamena – così come la manipolazione dei toni della lastra, che Rembrandt amava modificare da una stampa all’altra, modificando illuminazione e saturazione. Nessuna impressione, in questo modo, era in realtà uguale alla precedente. La deposizione (1654 circa, stima 120-200 mila sterline), in asta a New York, è il risultato di uno di questi esperimenti.
Infine, Christie’s propone l’unica natura morta incisa di Rembrandt: La Conchiglia (1650, stima 80-120 mila sterline). Raffigurata quasi a grandezza naturale, l’artista è qui riuscito a catturare la struttura e la lucentezza della sua superficie. Con i suoi dintorni indefiniti e l’illuminazione teatrale, la conchiglia assume una strana monumentalità e una qualità ultraterrena e misteriosa.
Le stampe saranno esposte al Christie’s Rockefeller Center di New York fino al 29 ottobre e ad Amsterdam dal 24 al 27 novembre. Gli highlights saranno in mostra a Pechino dal 5 al 6 novembre. Tutte le 75 stampe saranno esposte a Londra dal 1 al 6 dicembre.