Conclusa la ressa della serata inaugurale, qualche suggestione sugli allestimenti da non perdere all’edizione del trentennale della fiera
Come in ogni fiera d’arte, la prima visita di Artissima, che quest’anno celebra il suo trentennale, lascia sensazioni diversificate. Alcuni aspetti esaltanti, altri a volte inadeguati alle aspettative. Quest’anno la novità “strutturale” era la potenziata presenza di gallerie internazionali. E tendenzialmente, la risposta di questi espositori non ha pienamente soddisfatto. Con proposte non particolarmente forti, o convinte, lontane dall’apertura che ci si aspetta da questi livelli. Poi come sempre ci sono eccezioni che portano a rivedere i giudizi: come lo stand della cinese Tang, da alcuni ritenuto il migliore di tutta Artissima. Con un grandissimo dipinto di Jason Martin degno di un grande museo.
AMANITA NY
FABIAN LANG
TANG
Non sbagliano, come difficilmente fanno del resto, i “grandi” nostrani, da Lia Rumma (da non mancare lo straordinario arazzo di Thomas Ruff) a Continua, con un efficace biglietto da visita all’ingresso firmato Leandro Erlich. Meno sviluppate, proprio a causa degli inviti ristretti a favore delle gallerie internazionali, le dinamiche proposte dalle gallerie più giovani, la cui assenza riafferma un lieve cambiamenti di identità della fiera torinese rispetto alle edizioni delle origini, più sperimentali ed energiche. Una fiera, comunque, da non mancare per tener testa ai trend dell’italico mondo dell’arte. Noi vi suggeriamo 10 stand da tenere in considerazione…
DEP ART
BOCCANERA
CONTINUA
ANTONINI
GUIDO COSTA
LIA RUMMA
Menzione d’onore