“La storia della ragazza triste di Banksy riassume la realtà schizoide e contraddittoria della street art: da un lato protesta contro le ingiustizie sociali, dall’altro è sempre più inglobata nella sfera istituzionale”, così Edoardo Anselmi, regista di Banksy e la ragazza del Bataclan, commenta il documentario; in onda mercoledì 8 novembre alle 21.15 su Rai 5, in Art Night.
Prima di riprendere la nuova stagione, il contenitore dell’arte di Rai 5 trasmette in prima visione il documentario sulla vicenda dell’opera di Banksy, apparsa sulla porta del Bataclan dopo la tristemente nota strage del 13 novembre 2015. The Sad Girl (La Ragazza Triste) era stata poi sottratta ad opera di sconosciuti. Per poi riapparire misteriosamente, nel giugno del 2020, in un anfratto di un casale in provincia di Teramo.
Nel corso del film, raccontano l’episodio Carmelo Grasso, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona fino al 2021, ed Emiliano Ferrante, il Brigadiere dei Carabinieri presente, insieme alla polizia francese, il giorno del rinvenimento dell’opera. Nel frattempo, il suo autore, il sempre più misterioso street artist britannico, non ha mai smesso di rimanere nell’ombra. Su di lui e sulla vicenda intervengono l’esperto di street art e di Banksy, Nicolas Laugero Lasserre, Sabina Andron, sociologa della street art e storica dell’architettura urbana, Enrico Bonadio, avvocato esperto di copyright, e il responsabile per il settore Urban Art di Artcurial, Arnaud Oliveux.
Dalla mattina dell’8 novembre, il documentario è disponibile anche sul canale online ARTE. In seguito alla puntata di Art Night di mercoledì, sarà visibile anche su Rai Play.
Banksy e la ragazza del Bataclan è prodotto da GA&A di Gioia Avvantaggiato insieme a Guilhène Iop per Tinkerland, in coproduzione con ARTE G.E.I.E., Rai Cultura e Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Teche e in associazione con RTS e RTBF.