Con i $ 651,946,000 realizzati ieri sera nella 20th Century Evening Sale (il totale più alto in una singola notte per una vendita serale tra vari proprietari da novembre 2017), il realizzo parziale della Fall Marquee Week di Christie’s sale a $ 759.397.800
Il venduto di ieri sera, 9 novembre, è stato del 97% per lotto, 98% per valore e 105% di battuto contro la stima bassa. Questa è stata l’ultima apparizione sulla tribuna del Rockefeller Center del presidente globale di Christie’s Jussi Pylkkänen, che alla fine dell’anno lascerà la maison dopo 38 anni.
Christie’s ha stabilito sei record durante l’asta: “Recollections of a Visit to Leningrad” di Richard Diebenkorn è stato il record più alto della serata, venduto per $ 46.410.000. Questo è stato seguito da “Untitled” di Joan Mitchell venduto per $ 29.160.000. “Charred Beloved I” di Arshile Gorky è stato venduto per 23.410.000 dollari, “The Family of Man: Ancestor II” di Barbara Hepworth per 11.565.000 dollari, “The Musicians” di Fernando Botero ha raggiunto 5.132.000 dollari e “The Stripper” di Joan Snyder per 478.800 dollari.
Il lotto più prezioso della serata è stato “Le bassin aux nymphéas” di Claude Monet, venduto per $ 74.010.000. Dopo che il martelletto è caduto, è stato accolto da una standing ovation. Moderno e senza tempo, il dipinto risale al 1917-1919 e cattura il dinamismo e la bellezza della caducità della natura, esplorando l’atmosfera effimera, le fioriture stagionali, le profondità acquatiche e gli scintillanti riflessi di luce del famoso laghetto delle ninfee di Monet a Giverny. Conservato nella stessa collezione di famiglia da oltre cinquant’anni, questo esempio della serie era stato stimato oltre 65 milioni di dollari. Punti di riferimento del tardo impressionismo, i dipinti che Monet realizzò dei suoi giardini a Giverny, negli ultimi 25 anni della sua vita, sono alcune delle opere più innovative e influenti della sua opera. Le bassin aux nymphéas è un esempio chiave di questa famosa serie di opere dedicate alle ninfee, che misura più di due metri di larghezza. Una Ninfea di Monet di queste dimensioni e qualità (160,3 x 180 cm) non veniva messa all’asta dalla storica vendita della Collezione Rockefeller di Christie’s del maggio 2018 quando raggiunse un prezzo di 84,7 milioni di dollari. In questo caso però il formato era molto più quadrato, mentre per quel che riguarda lavori molto più orizzontali come quello in arrivo in asta citiamo come prezzo più alto quello realizzato da un altro Le bassin aux nymphéas del 1919 di 100,4 x 201 cm, venduto nel giugno del 2008 per 80.549.389 $ (40.921.250 £) da Christie’s a Londra nell’asta della collezione di Irwin e Xenia Miller. Un altro pezzo del tutto simile a quello che battuto ieri è stato aggiudicato per 70.353.000 $ da Sotheby’s a New York nel maggio del 2021 (Le Bassin aux nymphéas, 1917-1919).
Secondo classificato Francis Bacon con “Figure in Movement” aggiudicato a 52,160,000 dollari. Si tratta di una straordinaria meditazione sull’amore, la perdita e la transitorietà della condizione umana. Dipinto nel 1976, si colloca all’interno del gruppo di lavori che seguirono la tragica morte del suo amante (e musa) George Dyer nel 1971. In “Figure in Movement”, Bacon dice addio al suo amore. Mai visto prima all’asta, il dipinto era rimasto nella collezione della stessa famiglia per quasi mezzo secolo. La stima era “a richiesta” (si aggirava intorno ai 50 milioni di dollari). Il volto della figura fonde le sembianze di Dyer con accenni a quelle di Bacon. Con il suo sfondo scuro, l’opera ricorda i celebri “trittici neri” che Bacon produsse subito dopo la morte di Dyer. L’opera è allo stesso tempo un addio all’amore perduto e un riconoscimento dell’innegabile potere della memoria vivente. Martin Harrison, curatore del catalogo ragionato di Francis Bacon, definì l’opera “una delle immagini per eccellenza dell’entropia di Bacon, un capolavoro di disordine e inquietudine dai colori audaci”. Lo stimato critico David Sylvester ha affermato: “delle singole grandi tele dipinte nel [1970-1976] l’opera presente sembra essere la più grande. Un ulteriore monumento… alla tragica caduta di George Dyer, è un dipinto in cui tutta una serie di espedienti baconiani sono riuniti con una maestria avvincente”.
Tre dipinti di Paul Cèzanne sono stati venduti a beneficio del Museo Langmatt di Baden, in Svizzera, sede della raccolta di arte impressionista – una delle più importanti in Europa – assemblata all’inizio del XX secolo da Sidney e Jenny Brown. Il museo ha deciso di separarsi da questi capolavori per raccogliere 45 milioni di dollari per un fondo di dotazione destinato a garantirne il futuro. Il gruppo è stato guidato da “Fruits et pot de gengembre” che ha realizzato $ 38.935.000, seguito da “Quatre pommes et un couteau” a $ 10.415.000 e “La mer à l’Estaque” a 3.196.000 dollari. La storia particolare dietro a questo affidamento sta nel fatto che il museo ha stretto un accordo con Christie’s inedito: se le prime offerte fossero riuscite a raggiungere l’obiettivo, la casa d’aste avrebbe ritirato rapidamente gli altri due dipinti. Il prezzo forte da solo non è riuscito a raggiungere la soglia stabilita, quindi sono stati venduti tutti e tre.
Tornando ai record: l'”Untitled” di Joan Mitchell venduto per $ 29.160.000 le ha permesso di superare il top price precedente risalente al 2018 quando il grande “Blueberry” del 1969 (200 x 150 cm) è stato venduto, sempre da Christie’s a New York, per 16.625.000 $. Nel 1959, l’anno di realizzazione del dipinto in asta ieri sera, Mitchell si sposta dalla grintosa New York alla scena più antica e tradizionale della Francia, trasferendosi definitivamente a Parigi e unendosi a una fiorente comunità intellettuale e artistica. Nella capitale francese vive l’appassionata storia d’amore con il collega Jean-Paul Riopelle e trova la morte nel 1992. Mitchell si colloca a metà strada tra la scuola astratta americana e l’impressionismo di Claude Monet (ricordiamo la grande e importante mostra che si è svolta alla Fondation Louis Vuitton a cavallo tra il 2022 e il 2023 che poneva a confronto i due artisti, solo all’apparenza lontani). Mitchell si è affermata come un’artista-cardine del XX secolo nonché come potente figura femminile accanto a Pollock, Motherwell, Kline, de Kooning e Rauschenberg. «Joan Mitchell dipingeva con una “sensibilità atletica”. Usando tutta la portata delle sue braccia e spesso in punta di piedi, si avvicinava alle sue tele con una determinazione implacabile. La scala imponente dei suoi dipinti corrispondeva alla scala illimitata della sua ambizione» raccontano da Christie’s. ”Untitled” è un maestoso tour de force pieno di pennellate feroci e muscolose, «un’esibizione caleidoscopica dei colori più potenti del suo arsenale. L’opera vanta tutti i tratti distintivi delle sue immagini più celebri, rendendolo un vero e proprio capolavoro dei decenni più cruciali ed emozionanti della sua carriera – proseguono dalla maison -Il dipinto utilizza gli elementi lineari caratteristici di Mitchell noti come “colpi di frusta”. Nel corso degli anni Cinquanta, questi elementi lineari proliferarono e si moltiplicarono, dando vita ad una vera e propria esplosione, un’armoniosa cacofonia di colori, texture e forme».
E come abbiamo detto, è stato record (scontato) anche per “Charred Beloved I” di Arshile Gorky, venduto per 23.410.000 dollari, da una stima di oltre 20 milioni di dollari. Precedentemente di proprietà di S.I. Newhouse (fino al 1989), apparteneva da trent’anni a David Geffen, magnate miliardario dei media. Secondo Max Carter (vicepresidente Christie’s arte del 20° e 21° secolo) si tratta del «miglior Gorky mai apparso all’asta». Il grande olio fu realizzato nel 1946, poche settimane dopo che un incendio divampato nello studio dell’artista distrusse più di 20 dei suoi dipinti, oltre a libri e disegni. Con uno sfondo color salmone e immagini di fiamme, macchie carbonizzate, “Charred Beloved I” è uno dei quattro lavori di Gorky della “serie da ballo” creati in una sala da ballo della 5th Avenue. Esistono altri due lavori con lo stesso nome, uno dei quali si trova alla National Gallery of Canada a Ottawa. Furono tra i suoi più grandi successi. Il record precedente era fermo al 2018 quando “Good Afternoon, Mrs. Lincoln”, un dipinto del 1944 della collezione di Barney A. Ebsworth, è stato venduto da Christie’s per 14.037.500 $ (era stimato 7-9 milioni).
Richard Diebenkorn si reca in Unione Sovietica nel 1964 come parte di un programma di scambio culturale e visita importanti collezioni di dipinti di Matisse conservate nella città di Leningrado. Il dipinto “Recollections of a Visit to Leningrad” del 1965 rappresenta le idee di Diebenkorn sulla fusione del lavoro di Matisse e Mondrian come raccontava Max Carter nella presentazione dell’opera pre-asta: “Diebenkorn una volta disse a Wayne Thiebaud che nella sua pittura stava cercando di elaborare una “combinazione” di Matisse e Mondrian. L’opera in asta rappresenta il trionfo di questa visione. Il suo colore mozzafiato è degno di Matisse. Le sue forme si basano sulle sorprendenti asimmetrie di Mondrian”. L’artista lo dipinse al suo ritorno da Leningrado e l’opera è diventata un punto di svolta nel suo allontanamento dalla figurazione, quando inizia a lavorare con alcuni degli elementi formali distintivi che avrebbero definito la serie di dipinti di “Ocean Park”. Sebbene posseduta da un unico proprietario dal 1969, l’opera è stata esposta in importanti mostre museali e pubblicazioni dell’ultimo decennio. Era stimato oltre 25 milioni di dollari. Ieri sera, con i suoi $ 46.410.000, ha quasi doppiato la stima! Il suo top price precedente era di 27.265.500 $ per “Ocean Park #40” (1971), venduto da Sotheby’s nel maggio 2021.
“Untitled (Yellow, Orange, Yellow, Light Orange)” di Mark Rothko del 1955, ha realizzato lo stesso prezzo del Diebenkorn, $ 46.410.000. Si tratta di un’opera alta più di 2 metri che avvolge lo spettatore in un oceano d’arancio. La tela è difatti la quintessenza dell’arte di Rothko, caratterizzata da ampie e sfumate campiture di colore capaci di immergere chi le osserva in un profondo stato di riflessione. Il dipinto fu realizzato dall’artista nello stesso anno della prima mostra personale di Rothko alla leggendaria galleria Sidney Janis di New York. Dei 22 dipinti che l’artista completò quell’anno, oltre la metà sono ora conservati nei principali musei del mondo. Ispirato dagli antichi maestri che aveva visto nel corso dei suoi viaggi in Europa, Rothko ha perfezionato la sua tecnica pittorica ricercando la stessa emozione e carica drammatica che aveva visto nei grandi capolavori dell’arte occidentali. Missione in cui è riuscito, dal momento che oggi le sue opere sono percepite da molti come un’esperienza mistica e religiosa.
Femme endormie di Pablo Picasso ha fatto 42,960,000 $ . Presentato in asta dalla collezione di Ivan Reitman, regista e produttore cinematografico slovacco naturalizzato canadese conosciuto soprattutto per aver diretto alcune commedie di successo degli anni Ottanta e Novanta, in particolare i Ghostbusters – Acchiappafantasmi, Space Jam, Kindergarten Cop… Si tratta di un ritratto brillante e colorato di Marie-Thérèse Walter, che è stato con la famiglia Picasso per quasi sessant’anni prima della sua acquisizione nel 1993 ed era stimato 25-35 milioni di dollari.
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