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Solarpunk di None Collective inaugura a Bergamo il nuovo centro culturale Gres Art 671

NONE Collective SOLARPUNK. Foto Mirco Ambrosini. The bright side of the sun
Gres Art 671. Progetto De8_Architetti. Foto Michele Nastasi

Ha inaugurato il 7 novembre il nuovo centro culturale Gres Art 671. I NONE Collective, collettivo transmediale romano, sono i protagonisti con SOLARPUNK, progetto che si sofferma sul cambiamento climatico, sui suoi effetti quanto mai presenti e tangibili, e su un futuro imprevedibile. L’ingresso è totalmente libero fino al 7 gennaio 2024

Si possono tirare somme positive da Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Un sintomo di rinascita e di trasformazione era nell’aria già subito dopo la nomina. Bergamo è una città luminosa in senso artistico/culturale. Il sindaco Giorgio Gori, il Comune e l’Assessorato Cultura credono in questi progetti e Gres Art 671 si aggancia a ciò che di soddisfacente e produttivo è stato fatto fino ad ora. Gres Art 671 diviso in tre si spiega: “gres” è il materiale ceramico con cui venivano prodotti i tubi di questa ex area industriale, “Art” dal suo nuovo ruolo di promotore artistico, “671” dal nome della strada statale della Val Seriana vicina alla sede del centro, in via San Bernardino.

I 3000 metri quadrati di spazi rendono la gestione presente e futura una sfida stimolante e sfidante, come ci viene detto da Francesca Acquati, general manager di Gres Art 671. Gli spazi sono stati rimodernati, conservati della bellissima luce che cade dall’alto, caratteristica di questi ex posti industriali. La mano è di Mauro Piantelli di De8_ Architetti e Locatelli Partners. I primi responsabili della soluzione esterna e, insieme al dottore agronomo Laura Gatti, del giardino, una zona accogliente e che aggiunge del verde e ancor più luce alla struttura. Locatelli Partners ha lavorato su soluzioni interne come area bar ristorante (le sedie riprendono quelle di Piazza San Marco a Venezia), bagni, tavolini da gioco, disegni sul pavimento (il gioco della campana), per rendere il luogo più avvicinabile alla generazione Z e Millennials.

NONE Collective SOLARPUNK. Foto Mirco Ambrosini. The bright side of the sun

Fondazione Pesenti Ets e Italmobiliare, con visione, lettura e interpretazione, hanno contribuito a fare di Gres Art 671 uno spazio di respiro internazionale, evidenziando l’importanza della luce, che sarà con molta probabilità il tema che accompagnerà i futuri progetti espositivi, insieme al cambiamento climatico. I silos all’esterno, alti 10 metri, realizzati da Mario Nanni e illuminati da Viabizzuno, la facciata coperta da materiale dorato subito visibile all’arrivo, fanno di Gres Art un luogo presente, un nuovo ingresso per Bergamo. Un centro culturale dove vivere, costruire, ripensare con i cittadini, insieme a loro.

Arcadis Italia in veste di Development e Projects Manager, rende l’Hub Gres sostenibile e attento all’ambiente. Ricucire il passato con il contemporaneo, il lavoro industriale con l’arte contemporanea.

Ad inaugurare Gres Art 671 ci hanno pensato Gregorio Comandini, Mauro Pace e Saverio Villirillo, ovvero i NONE Collective. Una scelta coerente con l’obiettivo che Gres Art ha in mente di seguire da qui in avanti: trovare un modo per interpretare le evoluzioni in corso con la multidisciplinarietà; portare il pubblico ad essere protagonista delle arti e dei cambiamenti; servirsi dell’arte per provare a capire e modificare la nostra visione sulle sfide del presente.

SOLARPUNK. “Solar” è l’energia solare come fonte rinnovabile, “punk” è il pensiero in opposizione al negativismo sul futuro del pianeta. Un esercizio di pensiero e un laboratorio di interrogazione sul reale significato di ciò che si sta osservando. Il pensiero è transmediale, coordinato e divulgativo, attraversa più momenti in cui lo spettatore è al centro della fruizione, partecipe e stimolato a porsi domande.

Gres Art 671. Il giardino. Progetto agronoma Laura Gatti per De8_Architetti. Foto Marco Pesenti Atomika production

Tre scenari: Solarium, The bright side of the sun, Disastro. Simulatore di deriva. Da vivere con occhiali futuristici Cyber visor anni ’80 a protezione degli occhi. Un’esperienza di alternanza di toni caldi/freddi da sdraiati con Solarium; circa 625 lampade alogene e una forte sensazione di calore con The bright side of the sun; una pedana/zattera che ricorda come la Terra sia di tutti e così anche le sue problematiche con Disastro. Simulatore di deriva. Tre visioni estetiche. Provare ad elaborare pratiche positive in contesti tutt’altro che positivi e immaginarne le conseguenze.

SOLARPUNK rispecchia l’approccio che vuole dimostrare di avere Gres Art 671. L’immaginazione, la possibilità di dar una visione diversa alle nuove generazioni. La speranza di una presa di coscienza utile all’umanità.

Gres Art 671 apre le porte gratuitamente a tutto il pubblico, affinché chiunque entri sia libero di credere a modo suo nella bellezza dell’arte, godendosi una mostra, partecipando ad una conferenza, lavorando al computer o divertendosi a giocare a dama o scacchi.
Gres Art 671 è la piazza (al chiuso) di Bergamo, un luogo di aggregazione, di tutti.

NONE Collective SOLARPUNK. Foto Michele Nastasi. Disastro. Simulatore di deriva
NONE Collective SOLARPUNK. Foto Michele Nastasi. Solarium

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