La 20th/21st Century: Milan Online Sale di Christie’s è alle porte. Online dal 23 novembre al 5 dicembre 2023, l’asta punta forte sulle eccellenze italiane.
Detto questo, è inevitabile che i nomi più attesi rimangano quelli che al giorno d’oggi rappresentano i nomi di punta del nostro mercato: Salvo, Boetti, Kounellis. Del primo, il cui record in asta viene aggiornato ormai ogni sei mesi, sono i vendita due paesaggi. Il primo, La valle (35-50 mila euro), è un esempio classico delle sue distese luminose. Senza titolo (55-75 mila euro) è invece un più particolare scorcio urbano, di un paese di montagna coperto dalla neve e dal silenzio mattutino.
Nutritissima la presenza in asta di Alighiero Boetti, ad oggi uno degli artisti italiano più ricercati sul mercato. Vedere i laterali è una tela larga più di due metri, con le 26 lettere dell’alfabeto che scorrono verticalmente sul lato sinistro e degli apostrofi bianchi e luminosi che sulla superficie pesca tenue scandiscono il titolo dell’opera posizionandosi in corrispondenza delle lettere (stima 250-350 mila euro). Un piccolo arazzo – Bisogna essere leggeri come gli uccelli e non come le piume – è valutato invece 120-180 mila euro. Un altro, quasi monocromo nel suo rosso, Languidi sguardi assassini, stima 100-150 mila euro. Senza titolo (Invito Stein) (15-20 mila euro), 1966-67, Calendario (1974) (15-20 mila euro) e Faccine colorate (1979) (26-36 mila euro) provengono invece dalla stessa collezione italiana, quella di Roberto Bisacco, attore e amico di lunga data di Boetti.
In asta anche le opere di un’altra collezione italiana, quella dello storico e critico d’arte Alberto Boatto. Una figura rilevante dell’arte del Novecento, in Italia vicino agli artisti dell’Arte Povera (tra cui Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio e Mario Schifano) e negli Stati Uniti punto di contatto con la pop art di Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Roy Lichtenstein e Claes Oldenburg. Un’attività profonda, nel corso della quale ha collezionato alcune opere, oggi prese in affidamento da Christie’s. Tra queste Crying Girl, 1963 (20-30 mila euro) di Roy Lichtenstein; Untitled, 1966 (30-40 mila euro) e Interno con petote, 1995 (3-5 mila euro) di Giosetta Fioroni; e A che punto siamo con i fiori? (Dal ciclo ‘I fiori neri’), 1987 (800-1,2 mila euro) e Ciao Roberta, 2007 (1-1,5 mila euro) di Concetto Pozzati.
A proposito di Arte Povera, il top lot della vendita è proprio un’opera che potrebbe essere il suo manifesto: un Senza titolo firmato Jannis Kounellis e realizzato in ferro, piombo, sacchi di juta e rame (bombola a gas) che assume la sacralità di un dittico rinascimentale (stima 200-300 mila euro). Rilevante, sullo stesso filone, anche il disegno (nuovamente Senza titolo) di Mario Merz, dove le sue riflessioni matematiche si fanno estetica per un valore stimato di 50-70 mila euro.
Interessante, inoltre, il nucleo di sculture che emerge dal catalogo. Tra queste, le due di Marino Marini: Piccila pomona (stima 15-20 mila euro) e Piccolo nudo (stima 6-8 mila euro). Le due – una del 1929, l’altra del 1944 – evidenziano le analogie e le differenze che segnano diversi periodi dell’attività dello sculture. Costante l’incompletezza delle figure, divergente il loro grado di levigatezza. Si posiziona nel mezzo (1935), non a caso, il Nudo femminile stante (stima 8-12 mila). Più simbolica ed evocativa l’arte di Giacomo Manzù, che restituisce in maniera sintetica sia un Busto giapponese (stima 5-7 mila euro), sia il Cardinalino in piedi (stima 3-4 mila euro). Esplicito ed erotico, infine, Gli amanti, dove il bronzo fonde insieme materia e carne, instinto e passione. Gli stessi sentimenti, qusti ultimi, che guideranno anche le offerte dei collezionisti.