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I mondi immaginifici e impossibili di Escher sono in mostra a Roma

Maurits Cornelis Escher Relatività, 1953 Litografia, 277x292 mm Collezione M.C. Escher Foundation, Paesi Bassi All M.C. Escher works © 2023 The M.C. Escher Company. Maurits Cornelis Escher Relatività, 1953 Litografia, 277x292 mm Collezione M.C. Escher Foundation, Paesi Bassi All M.C. Escher works © 2023 The M.C. Escher Company.
Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935 – Litografia, 31,8x21,3 cm - Collezione Maurits, Bolzano; All M.C. Escher works © 2023 The M.C. Escher Company. All rights reserved - www.mcescher.com
Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, 1935 – Litografia, 31,8×21,3 cm – Collezione Maurits, Bolzano; All M.C. Escher works © 2023 The M.C. Escher Company. All rights reserved – www.mcescher.com
Palazzo Bonaparte di Roma dedica una grande retrospettiva all’artista delle illusioni, Escher, con 300 opere che ne raccontano la singolare esperienza creativa. Dal 31 ottobre 2023 all’1 aprile 2024.

Se siete fermamente convinti che la vostra percezione delle cose coincida perfettamente con la realtà, preparatevi allora a precipitare in un abisso di contraddizioni e di incongruenze, in un labirinto di emozioni e di conflitti. La grande, preziosa retrospettiva dedicata a Escher in corso a Roma a Palazzo Bonaparte permette di immergersi totalmente nel suo mondo fantastico, paradossale, interagire con la psicologia della forma fra sperimentazioni percettive e illusioni ottiche, cogliere le straordinarie intuizioni di un artista che magicamente sintetizza gli esiti della pittura fiamminga, la fantasia debordante di Bosch, il Surrealismo, l’Art nouveau e l’Optical Art anni ’60. In poche parole, vi farà verificare quanto le vostre credenze siano erronee o perlomeno discutibili.

Enigmatiche, originali, perfette, le incisioni di Escher raffigurano paesaggi, prospettive da punti di vista diversi, strani, ambigui, contraddittori, mostrano realtà più complesse e inquietanti. A seconda dell’intensità e dello stile cognitivo di ognuno, evolvono verso importanti esperienze emozionali che da un intenso godimento estetico possono portare a forme più o meno stressanti di conflitto, ansia, curiosità. Destinate a non passare mai, comunque, nell’indifferenza. 

Mago della percezione visiva e delle configurazioni illusorie, l’artista olandese, cospargendo di indizi la sua opera, chiama l’osservatore a parteciparvi attivamente, quasi costringendolo a impegnare le sue esigenze di congruenza, simmetria, regolarità. Effetti tunnel ed effetti schermo, completamento visivo, ambiguità, conferme o dis-conferme dei propri schemi mentali: con Escher si è continuamente chiamati a intuire, andare oltre, produrre parti non concretamente rappresentate, completare con la propria percezione le immagini proposte, immergendosi completamente nel gioco allusivo, allucinatorio delle sue metamorfosi. Chiaroscuri, ombre, colore, tessitura degli oggetti (fu affascinato dai mosaici moreschi dell’Alhambra a Granada, dove si recò due volte, e dalle decorazioni della Mesquita di Cordova), interposizioni, varietà di prospettiva, suddivisione dello spazio innescano nell’osservatore processi psichici capaci di generare quella particolare colorazione estetica che Freud definì “perturbante”.

Nell’intricato percorso dei suoi mondi che intrecciano arte, matematica, scienza, fisica, design, Escher parla al pubblico contemporaneo con una grande varietà di temi. L’antologica di Roma, circa 300 opere, comprende numerosi lavori inediti accanto a quelli più celebri, come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938), la serie degli Emblemata. Lungo il percorso, una ricostruzione dello studio che Escher aveva a Baarn in Olanda espone gli strumenti originali con i quali il biondo olandese produceva le sue opere e il cavalletto portatile che portava con sé durante i viaggi.

Curata da Federico Giudiceandrea e da Mark Veldhuysen, la mostra celebra in particolare i cento anni dell’arrivo di Escher nella Capitale. È suddivisa in otto sezioni, ognuna delle quali esplora un aspetto diverso del suo lavoro: dagli inizi al lungo soggiorno italiano, passando per le Tassellature ispirate alle architetture dell’Alhambra, alle molto famose Metamorfosi. Seguono Struttura dello spazio (Mano con sfera riflettente), Paradossi geometrici (“Salire e scendere”, “Belvedere” “Galleria di stampe” “Relatività”), per finire con Eschermania, ampia carrellata sulla fortuna dell’artista divenuto fonte di ispirazione per creativi di ogni genere, soprattutto a partire dagli anni ’50.

Maurits Cornelis Escher Relatività, 1953 Litografia, 277x292 mm Collezione M.C. Escher Foundation, Paesi Bassi All M.C. Escher works © 2023 The M.C. Escher Company.
Maurits Cornelis Escher Relatività, 1953 Litografia, 277×292 mm Collezione M.C. Escher Foundation, Paesi Bassi All M.C. Escher works © 2023 The M.C. Escher Company.
Maurits Cornelis Escher, Interno di San Pietro
Maurits Cornelis Escher, Interno di San Pietro

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