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Coraggio e passione. Artemisia Gentileschi arriva in mostra a Palazzo Ducale di Genova

Artemisia Gentileschi
Giuditta e Abra con la testa di Oloferne
1640-1645
Olio su tela, cm 115×116,5
Terni, Fondazione Cassa di Risparmio
di Terni e Narni, Collezione d’Arte

Dal 16 novembre 2023 al 1° aprile 2024, nei saloni dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale di Genova sfilano oltre 50 capolavori di Artemisia Gentileschi

Per la prima volta a Genova, arriva una grande mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi, prima donna ad essere ammessa nella prestigiosa Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, bambina prodigio, poi donna di incredibile coraggio e determinazione. Artemisia è la pittrice che fece della passione per l’arte la sua ragione di vita. Violentata a 17 anni da Agostino Tassi, un amico e collega del padre, non si perde d’animo e diventa la protagonista di uno dei primi processi mediatici della storia, da cui uscirà vincitrice, anche se segnata per sempre nell’animo.

A cura dello storico dell’arte Costantino D’Orazio, la mostra propone un percorso suddiviso in sezioni, tra vicende familiari appassionanti, soluzioni artistiche rivoluzionarie, immagini drammatiche e trionfi femminili e offre l’opportunità di vedere raccolti oltre 50 capolavori sparsi in tutta Europa e negli Stati Uniti, opere che permettono di delineare un ritratto preciso della personalità complessa di una delle artiste più celebri al mondo. «Ogni opera ha una dettagliata didascalia accanto – ha detto D’Orazio – Noi abbiamo trattato Artemisia non come un’artista donna, ma come un artista. Punto».

Artemisia Gentileschi
Autoritratto in forma di allegoria della Pittura, con un ritratto maschile sul cavalletto 1630-35 Olio su tela, 98×74,5 cm Roma, Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, Palazzo Barberini

Artemisia Gentileschi è stata la protagonista di una carriera eccezionale, che l’ha portata a lavorare per alcune delle corti più prestigiose d’Europa: Firenze, Napoli e Londra, solo per citarne alcune. È stata omaggiata da medaglie, ritratti dipinti da pittori illustri, poemi e incisioni. Eppure la sua fama oggi è dovuta soprattutto alla violenza carnale che ha subito nel 1611, ad opera del pittore Agostino Tassi, amico e collega di suo padre. Sarà soltanto grazie al suo talento e alla sua forte determinazione che riuscirà a scrollarsi di dosso i pregiudizi nei suoi confronti e dedicarsi a costruire quel percorso artistico che l’ha resa famosa. Come ha detto Iole Siena, Presidente di Arthemisia, la pittrice «è stata scoperta in tempi recenti. Passione, talento e coraggio trasudano in tutte le sue tele. Gli atti del processo sono terribili. Gli ecclesiasti che valutano la veridicità dei fatti le parlano provocatoriamente in latino, ma lei risponde in volgare. Anche se vincerà la causa, sarà comunque costretta a lasciare Roma, ma questo sarà un bene perché da lì comincia la sua carriera».

Artemisia Gentileschi
Cleopatra
1640-1645
Olio su tela, 160×130 cm
Collezione privata, Napoli, Italia

Questa mostra intreccia dunque vicende umane, rivoluzioni pittoriche, aneddoti e pensieri di una vivace ed intraprendente comunità artistica, che nel primo Seicento ha attraversato l’Italia e si è avventurata in Europa, diffondendo le novità caravaggesche, lo spirito della Controriforma e uno sguardo sulla realtà del tutto inedito. «Ne hanno giovato molti pittori genovesi, come Domenico Fiasella – che conosce e lavora con Orazio –Gioacchino Assereto e Bernardo Strozzi» ha sottolineato Vittorio Sgarbi, presente alla conferenza stampa del 15 novembre. «Molte emozioni arrivano alla mia mente e al mio cuore occupandomi di questa mostra – prosegue Sgarbi – Sono felice di prendere parte a questa mostra che non ha il patrocinio del Ministero della Cultura pertanto non mi trovo in nessun conflitto di interessi. Sono qui solo in veste di curatore. Artemisia mi entrò nella vita quando avevo 40 anni, ovvero 30 anni fa. Avevo scoperto e acquistato un suo quadro, quando le sue opere non avevano ancora prezzi proibitivi. Ho anche un dipinto di Agostino Tassi, il suo violentatore, e qui in mostra di Tassi ce ne sono ben tre che servono a farci capire cosa c’era nella mente di questo pittore. Se Artemisia era una donna forte, il padre aveva invece un’indole femminile, gentile come il suo nome. Era lei il pittore, lui la pittrice. Sono state tante nel corso degli anni le mostre dedicate ad Artemisia, ma questa di Costantino D’Orazio è uno slalom all’interno della vita e della carriera della pittrice, che rende la mostra necessaria. La pittrice è una donna che è protagonista di un mondo che si apre alla donna: diventa famosa per via alla violenza».

della Fontana
Artemisia Gentileschi
Minerva
1635 circa Olio su tela, 131×103 cm Firenze, Gallerie degli Uffizi

I bellissimi dipinti esposti all’interno di Palazzo Ducale sono impreziositi dal progetto illuminotecnico di Francesco Murano e sono suddivisi in 11 sezioni: I sezione – Giovinezza e maturità di Artemisia; II sezione – Il talento delle donne tra ‘500 e ‘700; III sezione – Artemisia alla bottega del padre (qui si trova la ricostruzione virtuale e immersiva di un raro gioiello d’arte, mai aperto al pubblico, il Casino delle Muse di Palazzo Pallavicini Rospigliosi, voluto sul Quirinale dal Cardinal Scipione Borghese nel 1611. Affrescato a quattro mani da Orazio Gentileschi e Agostino Tassi, vede la presenza speciale e insospettabile di Artemisia); IV sezione – Le donne minacciate di Artemisia; V sezione – La vendetta di Artemisia; VI sezione – Il caravaggismo a Genova; VII sezione – Orazio Gentileschi e Roma criminale; VIII sezione – Dopo Roma, Artemisia a Firenze; IX sezione – Sansone e Dalila; X sezione – L’eredità di Artemisia; XI sezione – Artemisia a Napoli.

Artemisia Gentileschi
Conversione della Maddalena
1613-1615
Olio su tela, 146,5×108 cm
Firenze, Gallerie degli Uffizi, Palazzo Pitti, Galleria Palatina

Un evento eccezionale sarà l’esposizione dell’Allegoria dell’Inclinazione, che Artemisia dipinse per Casa Buonarroti di Firenze (in mostra dall’8 gennaio 2024): un autoritratto senza veli che solo successivamente verrà coperto da un drappo dipinto in cui la pittrice si rappresenta come l’ispirazione che ha guidato l’intera opera di Michelangelo. La tela, esposta dal 1616 sul soffitto di una delle sale di Casa Buonarroti, sarà esposta per la prima volta fuori dalla sua sede naturale.

Orazio Gentileschi
Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo
1615-1621
Olio su tela, 90×105 cm
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria
Elisabetta Sirani
Timoclea uccide il capitano di Alessandro Magno
1659 Olio su tela, 228×174,5 cm Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte

Artemisia Gentileschi. Coraggio e Passione
Palazzo Ducale
Piazza Giacomo Matteotti, 9
16123 – Genova
16 novembre 2023 – 1° aprile 2024

Artemisia Gentileschi
Susanna e i vecchioni
1610
Olio su tela, 170×119 cm
© Pommersfelden, Kunstsammlungen Graf von
Schönbor

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