TOLKIEN. Uomo, Professore, Autore è la mostra sullo scrittore di uno dei libri più letti al mondo, Il Signore degli Anelli. Dal 16 novembre fino all’11 febbraio 2024, l’esposizione rimane aperta alla Galleria Nazionale di Roma. Dal 15 marzo al 30 giugno si sposterà al Palazzo Reale di Napoli; e poi ancora in altre città d’Italia.
TOLKIEN. Uomo, Professore, Autore arriva al termine del cinquantenario dalla morte dello scrittore britannico (Bloemfontein, 1892 – Bournemouth, 1973). Giunta in un profluvio di polemiche (perfino da parte dei giornali inglesi), che associano l’apertura della mostra all’egemonia culturale del governo italiano in carica, l’esposizione ha l’indubbio merito di rompere il tabù tutto nazionale sul nome Tolkien.
Come è noto, la saga del Signore degli Anelli ha avuto un successo sempre crescente anche in Italia, a partire dagli anni settanta. Dopo i volumi in tutte le lingue, sono nate serie di film, videogame, giochi da tavolo, cosplay e tanto altro. Tutto ben documentato dalla mostra che si estende, senza risparmio di spazi, all’interno delle enormi sale della Galleria Nazionale a Valle Giulia. Decine e decine sono anche gli scritti, gli scambi di lettere e le fotografie che documentano le tappe salienti della vita di John Ronald Reuel Tolkien: dall’infanzia in Sudafrica e poi in Inghilterra, fino alla conversione al cattolicesimo della madre e dei due figli bambini, per arrivare all’insegnamento a Oxford, all’amore per l’Italia e ai successi letterari.
Con fotografie e documenti sono illustrate le varie forme di associazionismo alle quali Tolkien diede vita, spesso insieme all’amico C.S. Lewis, autore delle Cronache di Narnia e anch’egli estimatore dell’Italia e della cultura classica. Decine e decine sono anche le illustrazioni di ogni stile e periodo, che mostrano le varie forme dell’immaginario tolkeniano.
La Terra di mezzo e la ricerca spirituale di Tolkien
Eppure, in questo mare magnum di materiali, qualcosa di molto importante della figura di Tolkien sembra sfuggire. Si tratta forse di un aspetto che in tempi recenti non gode di buona fama: esoterismo, ovvero ricerca (e disvelamento attraverso i simboli) di una conoscenza nascosta. Il grande universo della Terra di mezzo, degli Hobbit e degli Anelli, rappresenta qualcosa di più di un semplice fantasy. E per molti è la ragione del suo fascino. L’anelito spirituale di Ronald Tolkien emerge a tratti dal carattere dei suoi studi sulla letteratura britannica medioevale, collegati con le grandi saghe nordiche. O attraverso le pieghe della ricerca linguistica, in virtù della quale creava idiomi sconosciuti; o ancora nel rapporto con l’amico C. S. Lewis, il quale, a furia di frequentarlo, si convertì dall’ateismo al cristianesimo, benché protestante.
La mostra su Tolkien è anch’essa, alla fine, una sorta di Terra di mezzo: suggerisce di andare più in là di ciò che appare a prima vista, di approfondire oltre le polemiche politiche e le suggestioni fantasy. “Questa mostra è per tutti, così come lo è Tolkien”, spiega il co-curatore (insieme a Oronzo Cilli) e organizzatore dell’esposizione, Alessandro Nicosia.
TOLKIEN. Uomo, Professore, Autore è promossa dal Ministero della Cultura con la collaborazione dell’Università di Oxford, e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con il contributo e i prestiti di numerosi enti italiani e britannici, fra i quali la Società Tolkeniana.