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Il rapporto tra ecologia, arte e istituzioni museali nel convegno del 24 novembre di AMACI

Giorgio Andreotta Calò per la Diciottesima Giornata del Contemporaneo, Icarus, 2021 - 2022

In un momento storico in cui si sente bruciante l’urgenza di fare qualcosa a livello globale per contrastare il cambiamento climatico, AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) annuncia un convegno internazionale in programma a Bergamo per il 24 novembre che intende presentare una riflessione profonda e trasversale sul rapporto tra ecologia, arte e istituzioni museali, interrogandosi su quali saranno gli scenari futuri

Spesso sentiamo parlare di arte & clima solo in relazione alle proteste dei movimenti degli “attivisti per il clima” che sono soliti prendere di mira le opere d’arte nei musei. Vernice, cibo o colla sono le “armi” utilizzate dai membri di queste associazioni che cercano di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su tutte le problematiche legate al cambiamento climatico. Spesso sono giovanissimi e sono già così carichi di quella nuova patologia che è stata definita “eco-ansia o ansia climatica”, che nella letteratura scientifica indica “la preoccupazione, la paura o l’ansia cronica legata al destino ambientale del pianeta per via di gravi eventi climatici”.

Museums at the Ecological Turn | I Musei alla svolta ecologica è la seconda edizione del convegno ideato da AMACI con NERO nell’ambito di Museo Ventuno, la piattaforma di ricerca dedicata alle trasformazioni dei musei d’arte contemporanea. Ideato nel 2017, questo spazio di analisi si concentra sulle pratiche museali più attuali e sulle trasformazioni del museo d’arte contemporanea. Le rivoluzioni tecnologiche, i nuovi assetti geopolitici, i mutamenti economici e ambientali pongono le istituzioni culturali di fronte a una sfida generazionale di riscrittura del proprio ruolo e di revisione delle proprie pratiche operative.

Non è la prima volta che AMACI si occupa di queste tematiche.  Lo scorso marzo è stata organizzata una giornata di studi online  su “I musei d’arte contemporanea e lo sviluppo sostenibile. Una sfida necessaria”, a cura di Marcella Beccaria, condotta da Henry McGhie e le ultime due ultime edizioni della Giornata del Contemporaneo sono state dedicate proprio ai temi dell’ecologia e della sostenibilità (con le immagini-guida di Giorgio Andreotta Calò e Binta Diaw).

Giorgio Andreotta Calò per la Diciottesima Giornata del Contemporaneo, Icarus, 2021 – 2022
Binta Diaw per la Diciannovesima Giornata del Contemporaneo, Pa(y)sage Corporel, 2023

I temi affrontanti nel convegno

>>> Ma qual è oggi il legame tra ecologia e arte? Che ruolo possono svolgere le istituzioni museali di fronte alla catastrofe climatica? Cosa significa, ed è sufficiente, per un museo essere “sostenibile”? In quali modi l’arte contemporanea ha tematizzato la questione ecologica negli ultimi anni? È possibile mediare il conflitto tra attivismo climatico e patrimonio artistico? E davanti al collasso degli ecosistemi, qual è il significato e l’importanza della “conservazione” nell’arte come nell’ecologia? A tutte queste domande il convegno vuole dare risposta. «Il discorso ecologico ha assunto una profonda risonanza anche con la produzione artistica e con le istituzioni museali. L’arte contemporanea, per sensibilità alle tematiche ecologiche e per capacità di ridiscutere la centralità del paradigma della conservazione, è un contesto fertile per esaminare il rapporto tra arte ed ecologia ed esplorarne le complessità» spiegano gli organizzatori di Museums at the Ecological Turn | I Musei alla svolta ecologica che, partendo proprio da queste considerazioni, intende affrontare alcuni interrogativi cruciali che gli operatori del settore museale non possono più ignorare, per mettere a fuoco riflessioni e individuare risposte grazie al coinvolgimento di pensatrici/ori radicali, artiste/i, curatrici/ori e rappresentanti dell’attivismo climatico.

I quattro nodi concettuali del convegno

Il convegno intende sviluppare conversazioni a partire dalle pratiche museali e artistiche, dalle istanze dell’attivismo e dalla riflessione teorica. Moderano Caterina Riva (Direttrice del MACTE, Termoli) e Laura Tripaldi (scrittrice e ricercatrice). Il dibattito si articola confrontando due proposte di pensiero e di lavoro alla volta, con ospiti italiani e internazionali. Tra questi segnaliamo:

  • Bart van der Heide (Direttore di Museion, Bolzano) sarà in dialogo con Amal Khalaf (curatrice e artista) sul tema Ecologia e istituzioni: oltre la sostenibilità;
  • Emanuele Braga (artista, filosofo e attivista) si confronterà con Jamie Allinson (membro di Salvage) su Il discorso ecologico nell’arte contemporanea;
  • Stella Succi (storica dell’arte) insieme a Leonardo Lovati e Fioretta Maldifassi (sostenitori di Ultima Generazione) parleranno di Arte, ecologia radicale e azione politica;
  • Cal Flyn (scrittrice e giornalista) e Isabelle Carbonell (regista e docente) discuteranno sul tema Vivere tra le rovine“: una riflessione sul paradigma della conservazione.
Caterina Riva, Direttrice del Macte, Consigliera AMACI e tra le curatrici di questa edizione del convegno.Ph. Gianluca Di Ioia

Data la missione di AMACI e lo scopo di Museo Ventuno, anche in questa occasione con Museums at the Ecological Turn | I Musei alla svolta ecologica l’Associazione non intende interrogarsi soltanto su “cosa sta accadendo?” ma su questioni più urgenti e durevoli, a partire da una domanda “quali saranno gli scenari futuri?”. 

Il convegno sarà ospitato all’interno dell’Aula Magna dell’Università degli studi di Bergamo. Gli interventi si terranno in italiano e in inglese, con la possibilità di traduzione simultanea. L’ingresso è gratuito con prenotazione su www.eventbrite.it

 

<SCARICA IL PROGRAMMA INTEGRALE>

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