La Contemporary Auction che Sotheby’s ha tenuto il 22 novembre 2023 a Milano ha ottenuto degli ottimi risultati. A partire dai 10,7 milioni di euro di fatturato, fino all’ennesimo exploit di Salvo, ormai tra gli artisti più attesi di ogni incanto.
Ad ogni colpo di martello il sentimento d’attesa che aleggiava nelle sale di Palazzo Serbelloni è gradualmente mutato in soddisfazione. Rilanci, battaglie, stime bruciate. Un’asta divertente quella messa in scena da Sotheby’s nel tardo pomeriggio del 22 novembre. “Nessuno tanto ha fame qui“, ha esclamato ad un certo punto la battitrice, sottolineando l’allungarsi dei tempi di ogni aggiudicazione, estesi proprio a causa delle tante offerte da gestire tra sala, telefono e online. Ma anche evidenziando una certa serenità e rilassatezza, un’atmosfera quasi di festa, che come ogni festa ha lasciato un bel regalo. Ovvero i 10,7 milioni di fatturato che la maison ha incassato. Per niente male. Merito del 93% dei lotti è stato venduto, di cui il 45% a prezzi superiori alle stime massime. Un guadagno che porta le vendite complessive di quest’anno a 38,8 milioni di euro, ovvero il totale più alto degli ultimi 15 anni per Sotheby’s in Italia.
Dando un’occhiata alle cinque aggiudicazioni più alte, troviamo un’istantanea perfetta dei due artisti del Novecento italiano più apprezzati da critica e mercato. Morandi, Fontana, Fontana, Morandi, Fontana. Due addendi che spesso ritroviamo nei cataloghi degli incanti moderni, magari con ordini diversi, ma che alla fine compongono sempre lo stesso risultato. Ovvero un guadagno che s’aggira spesso intorno al milione, soprattutto quando si tratta di opere di punta. Era così per la Natura morta del 1955 di Morandi, perfetta traduzione visiva del concetto di armonia, venduta per 1,19 milioni di euro (stima 1-1,5 milioni). Dall’interno della casa bolognese del pittore al suo esterno, con un Paesaggio da 393 mila euro. Nel mezzo due Concetto spaziale di Fontana, uno d’oro (1 milione di euro) e l’altro bianco (1 milione di euro). Segue un Concetto spaziale, Teatrino, aggiudicato a 381 mila euro.
C’entra la sua stima massima un monocromo arancione di Mario Schifano (Da Capo, 406 mila euro), mentre la sfiora solamente Alberto Savinio con Una strana famiglia (venduto a 381 mila euro, stima altra 400 mila). Dal surreale al metafisico, da un fratello all’altro: Interno metafisico officine di Giorgio de Chirico si è spinto fino 279 mila euro. Giocano con la percezione degli osservatori e con i desideri dei collezionisti Study for Homage to the Square (292 mila euro) di Josef Albers e Superficie bianca (228 mila euro) di Enrico Castellani.
Tra le grandi rivalutazioni sulle stime spiccano quelle di T1965-H29 (279 mila euro il risultato, 200 mila la stima massima) di Hans Hartung e di Piero Manzoni con Achrome (292 mila euro il risultato, 180 mila la stima massima). Rientrano nella categoria anche Relief n.24 di Henryk Stazewski (216 mila euro il risultato, 150 mila la stima massima), Rosso Gilera 60 1232 di Alighiero Boetti (120 mila euro il risultato, 80 mila la stima massima) e Claudio Parmiggiani (Senza titolo, 127 mila euro il risultato, 70 mila la stima massima)
Convince Afro con due buonissime vendite: Luna nel deserto (177 mila euro) e Tetti di Roma (94 mila euro). Così come Piero Dorazio, convincente con Rideau reversible (242 mila euro), Grille 2 (89 mila euro) e Dubbio I (38 mila euro). Inarrestabile Salvo, senza dubbio l’artista italiano che – proporzioni applicate – si sta facendo strada in modo convincente sul mercato internazionale. Basta guardare a Il villaggio, un paesaggio notturno velato di neve che da una stima di 50-70 mila euro è volato fino a un clamoroso 254 mila euro.
Un simile boost spera di guadagnarlo anche Tancredi, che dopo il record parigino spera di rimanere in scia. Si può dire che con Come avrebbe dipinto Ensor se fosse un pellerossa? ci sia riuscito (76 mila euro il risultato, 40 mila la stima massima). Grande passaggio in asta, infine, per il giovane pittore italiano Guglielmo Castelli, il cui Saliva è salito fino a un convincente 48 mila euro (stima massima 40 mila).
Le uniche delusioni di un’asta davvero ben riuscita sono da rintracciare in due invenduti d’eccezione: Ammazzare il tempo (stima 400-600 mila euro) di Alighiero Boetti e Senza titolo di Pier Paolo Calzolari (stima 80-120 mila euro).