Nino Alfieri, scultore tra i protagonisti della Light Art, studia l’evoluzione della vita sulla terra e dell’uomo traendo dalle forme primordiali codici stilistici. La trasformazione alchemica è alla base della sua ricerca, da quella più tradizionale come la ceramica, la lavorazione dei metalli, fino all’interesse per le variazioni di frequenze luminose che interagiscono con materiali fotosensibili in continua mutazione percettiva. Le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero.
Ti consideri una erede di Italo Calvino, perché?
Il fascino del surrealismo fiabesco di Italo Calvino più volte ha rinforzato in me la voglia di esprimermi con un linguaggio artistico che oscillasse tra una rappresentazione presente, diurna e la dimensione onirica. Un percorso alba-notte che riesco ad ottenere mediante le dissolvenze incrociate di alcune frequenze luminose capaci di far mutare visivamente forme e colori di quadri, di sculture e contemporaneamente creare atmosfere surreali nell’ambiente espositivo. La giocosità nei racconti e nei titoli dei libri di Calvino è un altro aspetto che mi piace molto, infatti quando è pertinente con il contenuto delle mie invenzioni cerco di intitolare le opere con ironia come l’elettro-scultura “Betoniera Cosmica” e il quadro “L’esploratore non si accorge dei folletti”. Il mistero trattato con leggerezza dallo scrittore è un esempio per interpretare alchimie segrete e pensieri filosofici con cromatismi visivi semplici , e ciò che mi rende felice è che piacciono molto anche ai bambini.
Secondo te leggerezza, rapidità, esatezza, visibilità, molteplicità, le 5 categorie della modernità raccolte nel libro “Lezioni americane” (1988), nella nostra epoca connessa sono ancora attuali, come, dove e perché?
Sono attuali e preziosi concetti trasferibili a tutte le forme d’arte di cui farne tesoro per tutti i processi creativi. La cosa straordinaria è che possono essere applicati al fare costruttivo e anche ad aspetti fisici della materia. LEGGEREZZA della luce e il peso della materia? Dimostro questo rapporto facendo agitare una bottiglietta di vetro contenente con un po’ di mercurio. La bottiglietta va tenuta saldamente tra le dita perché il notevole peso specifico del mercurio è tale da trascinare la mano ad ogni oscillazione. Ondeggiando il metallo liquido offre tutta la sua superficie specchiante in ogni direzione cogliendo e riflettendo totalmente la luce dell’ambiente. La luce può alleggerire la materia? Con l’alternanza di evanescenze luminose mi piace dare il ritmo del respiro alla materia come nell’opera Light Seeds, dove le terrecotte solide e compatte assumono leggerezza visiva e la frequenza UV eccita le parti fotosensibili rivelando l’energia dei semi con una fluorescenza rossa. Con le Aerial Forms, sculture filiformi fluorescenti, evoco la visione di ologrammi galleggianti nell’oscurità come antichi organismi dei mari primordiali. “Il tempo narrativo può essere ritardante, ciclico o immobile, in ogni caso la narrazione è un’operazione sulla durata, un meccanismo che agisce sull’ordine del tempo contraendolo o dilatandolo”. Queste parole di Calvino sulla RAPIDITÀ, sul saper creare aspettative con il ritmo narrativo mi ha fatto considerare l’apparente contraddizione che avviene in natura: le piante sembrano immobili mentre in continuità mettono in atto il fenomeno più potente della terra trasformando istantaneamente, in un milione di miliardesimi di secondo, linfa e anidride carbonica in zuccheri e ossigeno.
Con Fotosintesi ho voluto fare un omaggio alla fotosintesi clorofilliana: una performance live dove lo scintillio dei glitch di un laser seguivano il disegno di una felce su una superficie fotosensibile evocando questo grandioso fenomeno che rende possibile la vita sulla terra. L’ESATTEZZA con cui Calvino insegna come costruire coerentemente il proprio linguaggio narrativo con versatilità e disponibilità ad arricchirsi continuamente è fondamentale. L’ho verificato con la mia prima opera laser Herma Frequency in quanto la precisione tecnica doveva essere completamente aderente alla poetica del mio linguaggio artistico. La VISIBILITÀ e la luce nell’arte? L’occhio umano viene maggiormente affascinato dove visibile e invisibile convivono e diventano evocativi. A questo proposito ho approfondito il fenomeno del metamerismo ottenendo il ribaltamento visivo dei colori mediante la dissolvenza incrociata di determinate frequenze luminose. Il momento più estremo avviene quando il colore bianco assume un aspetto scuro e il colore nero diventa luminoso come nell’opera “Mandala che si sta formando nelle sue geometrie” illuminata dall’elettroscultura Betoniera Cosmica. Non utilizzo schermi o proiezioni in quanto la trasformazione dell’ambiente e dei dipinti avviene direttamente sotto l’occhio dello spettatore. A questi lenti e morbidi mutamenti visivi dei colori ho dato il nome di Metamerismo Dinamico. È un linguaggio artistico che mi permette di far prendere forma ai soggetti dipinti, come nell’opera Passaggio Dimensionale, farli svanire e poi farli riapparire e in questa alternanza ciò che è nascosto si rivela come evocazione dell’altrove. Per Calvino è importante aprirsi al mondo delle sollecitazioni in quanto il fare artistico è la MOLTEPLICITÀ di tanti codici e di tante ipotesi da riportare alle regole della scrittura. Per me è un piacere far emergere forme che ho assimilato nel tempo da fossili, semi, microrganismi, forme marine, manufatti neolitici o puntali di aratro arcaici che sintetizzo in stilemi di forme matrici. Talvolta invito il pubblico a scegliere alcune tra queste mie sculture ed usarle liberamente per assumere una postura da improntare su una superficie fotosensibile. Il risultato visivo è imprevedibile e vario a seconda della personalità e delle motivazioni esibite dal pubblico partecipante alla Performance Matrix Forms.
Il nuovo chatbot ChatGPT, strumento di intelligenza artificiale generativa, rapidamente adottato dagli studenti per creare composizioni liceali o addirittura saggi accademici, già da tempo utilizzato nell’ambito artistico con Dall- E , strumento di A.I capace di riprodurre immagini a partire da un testo scritto, suscitando non pochi problemi di autorialità, secondo te, può contenere o superare le 5 categorie indicate da Calvino? Perché?
Ci sorprende, ma tutto è dovuto a ciò che fino ad ora l’uomo ha introdotto nei sistemi informatici e per quanto le combinazioni siano apparentemente infinite sono comunque generate da dati già conosciuti. Sono certo che non si può essere scavalcati da un meccanismo perché la mente umana è ancora ricca di misteri e idee e indubbiamente uno scrittore come Italo Calvino ancor oggi inventerebbe racconti imprevedibili.