Internet, ma in generale la tecnologia e il digitale, hanno cambiato radicalmente il nostro modo di vivere e di essere. Valentina Vetturi porta al MA*GA di Gallarate una mostra complessa e didattica, che a partire da una riflessione sui soldi racconta le trasformazioni che l’umanità ha vissuto. Dal 7 ottobre al 3 dicembre 2023.
Dal settimo secolo avanti Cristo, chi più o chi meno, li abbiamo sempre in tasca. O almeno nella testa. Sono i soldi, nati tra il mar Egeo e il Mediterraneo, forse ad opera del re di Libia Creso, che aveva talmente tanto oro da non sapere che farsene, e iniziò a farlo circolare. Ora ci appaiono quanto di più astratto possiamo immaginare, smaterializzati in impalpabili circuiti finanziari. Ma un tempo conservavano in tutto e per tutto un aspetto pratico, come l’origine semantica di molte valute racconta in modo eloquente.
La Kuna croata significata letteralmente martora, perché prima della moneta gli scambi avvenivano per mezzo delle pelli dell’animale. In russo, pagare si dice platit’, ovvero vestito, perché il braccio di tessuto era un tempo l’unita di misura economica. In Giappone era lo stesso per il riso; in Islanda ancora nell’Ottocento qualsiasi prezzo veniva tradotto in quantità di pesce secco. La pecunia latina deriva da pecus, bestiame. Il soldo nasce invece con Costantino, una moneta d’oro, affidabile, solida: solidus, soldo. E potremmo ancora andare avanti.
Ma come si è passati da questa concezione alle criptovalute? Quante evoluzioni tecnologiche e culturali abbiamo vissuto nel frattempo? Su questi e altri temi si concentra la mostra di Valentina Vetturi al MA*GA di Gallarate, evocativamente intitolata La matematica del segreto e le altre storie. Al centro del progetto vi è proprio l’opera che dà il nome all’esposizione, La Matematica del Segreto. Ovvero una serie di tre video che testimoniano altrettante lecture performance, in cui intelligenze umane e artificiali si confrontano attorno al tema e alla storia del denaro.
L’artista ha invitato tre studiosi – la storica dell’arte Maria Giovanna Mancini, il sociologo dell’economia Adam Hayes e la filosofa Mara Montanaro – ad attivare riflessioni sul denaro, la sua storia, i suoi usi, il suo rapporto con il potere, la sua non neutralità rispetto alle trasformazioni della società. Trasportate nell’opera, queste narrazioni sono poste in dialogo con modelli text to text e text to image, in una serie di tre video-conferenze che si alternano sullo schermo del museo.
La Matematica del Segreto guarda al denaro come una tecnologia relazionale che si trasforma nello spazio e nel tempo a seconda della sua provenienza, degli usi, delle finalità e mette in dubbio la concezione ortodossa che lo identifica come mero strumento di scambio. Debito, tasse, pietre, criptovalute, oggetti materiali e digitali, grano oro o dati, banche centrali e sistemi decentralizzati sono alcune delle parole che compongono la struttura di questo lavoro.
All’interno del percorso è inoltre presente In the Corridor of Cyberspace (2016 – ongoing), un libro d’artista che presenta e attraversa la Cypherpunk Mailing List (1992/2000). Ovvero un gruppo in cui sul finire del secolo scorso scienziati e ricercatori discussero di questioni cruciali per le net cultures. Ora, in mostra, troviamo invece un tavolo di forma quadrata, bianco, che supporta un libro non rilegato, di grandi dimensioni. È aperto, ogni giorno viene girata una pagina dallo staff del museo. Sul libro una lente di ingrandimento invita il pubblico ad attraversare il flusso di parole in piccoli caratteri che affolla ordinatamente le pagine, in piccole righe che si alternano in verticale. Vi leggiamo parole come privacy, anonimato, identità, crittografia e monete digitali, Termini e concetti attuali, che ancora dobbiamo comprendere a fondo per sviluppare un uso consapevole di internet.
E infine c’è Crypto.Party (2021 – ongoing). Nata da un workshop online che nel 2021 ha coinvolto una classe del Liceo di Scienze Umane di Gallarate, ora l’opera si configura come un ambiente dedicato alle questioni relative alla cultura digitale, in cui il pubblico può navigare attraverso pubblicazioni e documenti per approfondire il suo rapporto con la rete.