El Greco è a Milano con oltre 50 capolavori. A Palazzo Reale la mostra-evento a più di vent’anni dall’ultima sua presenza in Italia, racconta l’artista greco vissuto fra Bisanzio, Italia, Spagna
I corpi, i colori, la metafisica. Il mondo pittorico di El Greco in mostra al Palazzo Reale di Milano arriva fisicamente ed emotivamente all’osservatore con le sue tinte vivide, l’espressività dei volti, la rivoluzione degli spazi. Fa parte del passato remoto della storia dell’arte ma resta uno dei più futuristi perché ha anticipato quasi tutto, dall’Espressionismo a Francis Bacon. L’artista vissuto fra tre mondi: Bisanzio, Italia, Spagna, è stato capace di assimilare le istanze dei luoghi a cui è appartenuto rimodulandole però alla propria maniera.
Appartenuto a diversi mondi come a nessuno, Domínikos Theotokópoulos da Creta giunse a Venezia, nel 1567, quando l’isola era sotto il dominio della Serenissima Repubblica. Molti artisti cercavano fortuna nella capitale veneziana ma a differenza dei suoi compatrioti che continuavano a dipingere seguendo lo stile tradizionale greco per la comunità locale, Domenico iniziò a concepire la pittura in modo innovativo.
La storia de El Greco inizia così a Venezia con il cretese impressionato da artisti come Tiziano, soprattutto dalla produzione più estrema degli ultimi anni, da Tintoretto e dai lavori espressionisti di Jacopo Bassano. Un confronto che il visitatore può sperimentare con i propri occhi dato che tra le quarante opere in mostra troviamo anche quelle di questi artisti. Dopo un periodo a Roma, dove ebbe modo di incontrare Michelangelo, il suo percorso artistico lo portò in Spagna, nella Madrid desiderosa di pittura italiana e, più specificamente, veneziana. Era un cretese (che firmava spesso con lettere greche) e che dipingeva alla maniera degli italiani. La corte spagnola lo accolse ma non scattò la scintilla, il soprannome guadagnato a Venezia e Roma rimase intatto, solo l’articolo cambiò: El Greco.
Fallita l’integrazione nella capitale si spostò a Toledo, dove la sua pittura subì un’ulteriore trasformazione. Nonostante le regole rigide imposte dal Concilio di Trento, El Greco riuscì a esprimersi con uno stile molto personale, come dimostra la sua Madonna che allatta mostrando il seno.
Pittore mistico più che religioso, con la sua visione audace fatta di luci fredde, colori brillanti, corpi elettrici e pieni di pathos, ha plasmato un universo pittorico che trascende il tempo e trasporta l’osservatore in una dimensione più profonda ed enfatica.