Da qualche mese Pietrasanta aveva conferita a Ciulla la cittadinanza onoraria, dopo che qui si era trasferito nella seconda metà degli anni Ottanta
“Non sono le storie che noi conosciamo, ma il sogno di quelle storie che la sua fantasia trasforma in immagini e racconti nuovi”. Questo Vittorio Sgarbi scriveva nel 2016 delle opere dello scultore Girolamo Ciulla, in occasione di una mostra da lui curata alla galleria Etra – Studio Tommasi. Ora quei sogni si trasformeranno in leggende, perché Ciulla è morto questa notte all’età di 70 anni nella residenza sanitaria di Villa Ciocchetti a Pietrasanta. Dallo scorso aprile la “Piccola Atene” della Versilia gli aveva conferita la cittadinanza onoraria, dopo che qui si era trasferito nella seconda metà degli anni Ottanta.
E alla Versilia il grande artista aveva dedicato molti dei suoi più importanti progetti: dal 2013, con la mostra “Il mito come disegno della materia” a palazzo Panichi, al 2017, con “Artista e altri animali”. Nato a Caltanissetta nel 1952, aveva iniziato ad esporre in Sicilia negli anni ‘70, mentre dal 1987 collaborava con la Galleria Forni di Bologna. Importanti alcuni interventi di Ciulla in contesti monumentali, come la chiesa di San Pietro a Caltanissetta (2002), la grande Cerere scolpita per la ProSementi di Bologna (2005). E opere monumentali nelle città di Seul (Corea del Sud), Assuan (Egitto) e Malindi (Kenya).
Le spoglie di Ciulla saranno tumulate nello spazio riservato ai cittadini illustri di Pietrasanta, dove riposano, fra gli altri, Fernando Botero e Igor Mitoraj.