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Da Kiefer a Lichtenstein: le grandi mostre del 2024

In Italia spiccano le mostre dedicate a Kiefer (Firenze) e De Kooning (Venezia), mentre Londra e Parigi rimangono in prima linea quanto a varietà e qualità della proposta. In Germania si celebra Friedrich, in Olanda Hals, a Oslo Munch; Vienna parla pop con Lichtenstein, Basilea guarda alla cultura afro con una mostra ambiziosa.

Ogni anno che inizia porta con sé un senso di novità e aspettative che nel mondo dell’arte non può che assumere le sembianze di una domanda chiara, diretta: che mostre vedremo? Prima di venire allestite e visitate, quando ancora non sono che progetti in potenza e la loro forma risiede solo nelle nostre menti (più chiara in quelle dei curatori, più immaginata in quelle degli appassionati) le esposizioni esercitano forse il massimo del loro fascino. Studiamo il progetto, ipotizziamo le opere che ci saranno, pregustiamo la scoperta o l’approfondimento di artisti nuovi o dei nostri preferiti. Ad ogni modo, come ogni cosa che non si è ancora scontrata con la realtà, le mostre del 2024 vivono ancora nel regno dove tutto è possibile, anticipandoci come in un miraggio i piaceri che forse vivremo, o forse no. Quindi ecco gli appuntamenti su cui possiamo iniziare a fantasticare.

Frank Auerbach: The Charcoal Heads
The Courtauld, Londra
9 febbraio – 27 maggio 2024

Frank Auerbach (b. 1931), Self-Portrait, 1958. Charcoal and chalk on paper. Private Collection. © The artist, courtesy of Frankie Rossi Art Projects, London
Frank Auerbach (b. 1931), Self-Portrait, 1958. Charcoal and chalk on paper. Private Collection. © The artist, courtesy of Frankie Rossi Art Projects, London

Negli anni ’50 e ’60, Frank Auerbach creò una serie di monumentali ritratti a carboncino. Immagini che paiono avvolta dalla nebbia e dalla cenere, a tratti inquietanti, frutto di un lavorio che ha richiesto, per ogni dipinto, fino a 70 sedute in studio. Il giovane Auerbach disegnava, cancellava e ridisegnava fino a tarda notte. Le striature di colore, scure e lacerate, riflettono le cicatrici lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale. Anche sullo stesso Auerbach, nato a Berlino ma mandato dai genitori in Inghilterra nel 1939, mentre loro morirono ad Auschwitz senza più rivedere il figlio. Diciassette di queste ritratti, in prestito da collezioni pubbliche e private, verranno presentate insieme per la prima volta al Courtauld di Londra questa primavera.

Frans Hals
Rijksmuseum, Amsterdam
16 febbraio – 9 luglio 2024

Frans Hals, The Laughing Cavalier
Frans Hals, The Laughing Cavalier

Dopo Vermeer, divenuta l’anno scorso la mostra più visitata di sempre del Rijksmuseum, il museo punta su un altro esponente illustre della storia dell’arte olandese: Frans Hals. Insieme a 50 dipinti che ritraggono i soggetti più frequenti dell’artista (soldati, bambini, amanti e ubriachi) fa ritorno in Olanda, per la prima volta dopo 150 anni, il dipinto più famoso di Hals, The Laughing Cavalier, in prestito dalla Wallace Collection di Londra. Prepariamoci dunque a un’abbuffata di pennellate spesse e cremose, guance rubiconde, sorrisi ironici e occhi luccicanti.

Roy Lichtenstein: A Centennial Exhibition
The Albertina, Vienna
8 marzo – 14 luglio 2024

Roy Lichtenstein (1923-1997), Drowning Girl, 1963. Oil and acrylic on canvas. The Museum of Modern Art, New York, Philip Johnson Fund (by exchange) and gift of Mr. and Mrs. Bagley Wright. © Estate of Roy Lichtenstein/Bildrecht, Vienna 2023. Photo: The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence
Roy Lichtenstein (1923-1997), Drowning Girl, 1963. Oil and acrylic on canvas. The Museum of Modern Art, New York, Philip Johnson Fund (by exchange) and gift of Mr. and Mrs. Bagley Wright. © Estate of Roy Lichtenstein/Bildrecht, Vienna 2023. Photo: The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence

Uno degli esponenti più iconici della Pop Art americana arriva in mostra all’Albertina Vienna a dieci anni dalla sua ultima grande retrospettiva. Le opere-fumetto di Roy Lichtenstein hanno dettato una linea estetica capace di unire arte alta e bassa, assottigliando le differenze come tutto il movimento pop provava a fare. Nell’anno del centenario della nascita, l’esposizione presenta i dipinti più iconici dell’artista, come la celebre Drowning Girl, insieme a opere meno conosciute di Lichtenstein, come le nature morte, le opere a smalto e le xilografie astratte.

Anselm Kiefer: Fallen Angels
Palazzo Strozzi, Firenze
22 marzo – 28 luglio 2024

Anselm Kiefer, © Anselm Kiefer. Photo : Georges Poncet

Si allunga la lista di grandi artisti internazionali a cui Palazzo Strozzi da risalto. Dopo Anish Kapoor, nel 2024 a prendersi la scena sarà Anselm Kiefer, con una mostra intitolata Fallen Angels. Al centro i suoi celebri dipinti, topografie materiche costruite con strati di piombo, vetro, paglia, legno e cenere che riflettono il paesaggio tedesco nel dopoguerra della sua nativa Germania. A impreziosire l’offerta, anche una selezione di lavori inediti.

Edvard Munch: Horizons
Munch Museum, Oslo
Dal 13 aprile 2024

Edvard Munch (1863-1944), Children in the Street, 1913-15. Oil on canvas. Photo: @Munchmuseet
Edvard Munch (1863-1944), Children in the Street, 1913-15. Oil on canvas. Photo: @Munchmuseet

Il Munch Museum di Oslo è stato inaugurato in grande stile nel 2021, con 13 piani ricchi di opere affacciati sul lungomare della città. Ovviamente presentissimo Munch, di cui l’istituzione ospita più di 26.000 opere. La sfida, dunque, è metterlo in relazione con altri artisti. Così accade nella mostra Edvard Munch: Horizons, che esplora le correnti artistiche che hanno plasmato l’Europa tra il 1880 e il 1950, ovvero più o meno l’arco della carriera di Munch. I quadri dell’artista norvegese saranno quindi posti in dialogo con pezzi di Emil Nolde, Oscar Kokoschka, Gabriele Münter, Raoul Dufy e altri ancora. Tutti artisti accomunati da alcune caratteristiche precise: l’utilizzo di colori innaturali, le forme semplificate e i temi distopici ed esistenziali.

Willem de Kooning and Italy
Galleria dell’Accademia, Venezia
16 aprile – 15 settembre 2024

Willem de Kooning Screams of Children Come from Seagulls (Untitled XX), 1975 Olio su tela 195.6 x 223.5 cm Glenstone, Maryland © 2023 The Willem de Kooning Foundation, SIAE
Willem de Kooning Screams of Children Come from Seagulls (Untitled XX), 1975 Olio su tela 195.6 x 223.5 cm Glenstone, Maryland © 2023 The Willem de Kooning Foundation, SIAE

Come sempre accade, anche nel 2024 la Biennale di Venezia si porterà dietro un ampio bagaglio di mostre. Tra queste quella dedicata a Willem de Kooning e ai due viaggi che il pittore compì in Italia, poi rivelatisi fondamentali per il suo percorso artistico. Il primo risale al 1959: l’artista era già all’apice del suo successo, ma nel corso di quattro mesi a Roma inizia a lavorare sul pavimento, con smalto nero e pomice, strappando e assemblando la carta che utilizzava come medium. Al contempo, conobbe Cy Twombly e Alberto Burri. Il secondo viaggio avvenne un decennio dopo, nel 1969, e anche questa volta fu foriero di novità. L’artista iniziò a lavorare con l’argilla, realizzando 13 piccole sculture che furono poi fuse in edizioni in bronzo dall’amico Herzl Emanuel.

Caspar David Friedrich: Infinite Landscapes
Nationalgalerie, Berlino
19 aprile – 4 agosto 2024

Caspar David Friedrich, The Arctic Ocean, detail, 1823/24 © Hamburger Kunsthalle / bpk / Photo: Elke Walford
Caspar David Friedrich, The Arctic Ocean, detail, 1823/24 © Hamburger Kunsthalle / bpk / Photo: Elke Walford

In tutta la Germania nel 2024 si terranno più di 160 eventi per celebrare il 250 anni dalla nascita del pittore romantico Caspar David Friedrich. La più importante, probabilmente, è quella che gli dedica in aprile la Nationalgalerie di Berlino. Proprio dove nel 1906 si tenne la più grande mostra dell’artista mai realizzata, che a 66 anni dalla morte contribuì in modo decisivo alla riscoperta del pittore. Quest’anno il museo ci riprova, presentando circa 50 disegni e 60 dipinti, tra cui molte delle sue immagini più iconiche: The Sea of IceChalk Cliffs on RügenThe Monk by the Sea.

When We See Us: A Century of Black Figuration in Painting
Kunstmuseum Basel
25 maggio – 27 ottobre 2024

Cinthia Sifa Mulanga (b. 1997), Wait your turn — Competitive Sisterhood, 2021. Mixed media on canvas. 76 x 101 cm. Courtesy of Serge Tiroche and the Africa First Collection. © Courtesy African Arty Gallery
Cinthia Sifa Mulanga (b. 1997), Wait your turn — Competitive Sisterhood, 2021. Mixed media on canvas. 76 x 101 cm. Courtesy of Serge Tiroche and the Africa First Collection. © Courtesy African Arty Gallery

Già esposta allo Zeitz MOCAA di Città del Capo nel novembre 2022, la mostra arriva a Basilea giusto in tempo per Art Basel. Le intenzioni sono ambiziose: esplorare le modalità di autorappresentazione degli artisti neri di tutto il mondo negli ultimi 100 anni. Una collettiva che raccoglie oltre 150 artisti, tra cui Njideka Akunyili Crosby, Jacob Lawrence, Chéri Samba, Danielle McKinney, Lynette Yiadom-Boakye e Joy Labinjo. Per ordinare una così ampia mole di materiale, l’esposizione è suddivisa in cinque temi: il quotidiano; gioia e baldoria; riposo; sensualità; e trionfo ed emancipazione.

Art Povera
Bourse de Commerce, Parigi
9 ottobre 2024 – 24 marzo 2025

Giuseppe Penone, Essere Vento

Direttrice uscente del Castello di Rivoli di Torino, Carolyn Christov-Bakargiev torna a curare una mostra legata a una delle correnti di cui è maggiormente esperta: l’Arte Povera. Il percorso si concentrerà su tredici artisti in particolare – Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario e Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio – per evidenziare l’eco che il movimento ha avuto in Italia e all’estero, cambiando radicalmente il linguaggio dell’arte contemporanea.

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