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La luce di Monet bagna la primavera italiana

Claude Monet (1840 - 1926) , Ninfee , 1916 - 1919 circa. Olio su tela, 130×152 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966. Inv. 5098 © Musée Marmottan Monet, Paris
Claude Monet, Ninfee , 1916 – 1919 circa. Olio su tela, 130×152 cm. Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966. Inv. 5098
© Musée Marmottan Monet, Paris

Claude Monet è il protagonista della primavera padovana. Dal prossimo 9 marzo cinquanta opere prestate dal Musée Marmottan Monet di Parigi ripercorreranno la storia di uno dei più grandi artisti di sempre. Le opere, esposte al Centro Culturale Altinate | San Gaetano, sono proprio quelle conservate al Marmottan, donate dal figlio dell’artista, che custodisce la più grande e importante collezione di dipinti dell’artista francese, frutto della generosa donazione fatta dal figlio Michel nel 1966. Sono le opere a cui Monet teneva di più, le “sue” opere, quelle che l’artista ha conservato gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte, da cui non ha mai voluto separarsi. A Padova saranno esposti capolavori quali Ritratto di Michel Monet con berretto a pompon (1880), Il treno nella neve. La locomotiva (1875), Londra. Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905), oltre a tutte le opere di grandi dimensioni come le eteree Ninfee (1917-1920) e gli evanescenti Glicini (1919-1920). La cura è di Sylvie Carlier,

 

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