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Cosa spinge un collezionista a pagare un’opera d’arte cento volte la sua stima?

Con un frame de La migliore offerta di Giuseppe Tornatore in copertina, Simone Facchinetti torna nelle librerie con un nuovo volume su “Il mercato dell’arte.” Sottotitolo, questa volta, “Le regole del gioco”. Il libro, edito da Allemandi, prova a decifrare e sviscerare logiche e dinamiche del settore, un universo ammaliante quanto “pericoloso”. Quello dei “trucchi del mestiere” che “si tramandano per via orale o si imparano sul terreno di gioco”. Quello del sistema che “funziona grazie a regole universalmente condivise (…) non scritte, note e praticate solo dagli addetti ai lavori.” Quello che bisogna interpretare con studio e cognizione di causa per non essere fregati. Un viaggio appassionante in questo “luna park” scritto da un vero e proprio insider e soprattutto uno storico dell’arte. L’autore è professore di Storia dell’arte moderna e ha curato mostre alla Royal Academy di Londra e alla Frick di New York. L’ultima esposizione, visitabile sino all’1 aprile, è alle Gallerie d’Italia di Milano (Moroni. Il ritratto del suo tempo). Riflettori puntati sulle regole del gioco che disciplinano i meccanismi di questa magnifica ossessione, letta attraverso una gamma aneddotica raccolta sul campo. Dal Tefaf di Maastricht alle interviste a Keith Christiansen (presidente del dipartimento di pittura europea del Metropolitan) o Carlo Ginzuburg. Le opere d’arte sono le protagoniste del libro, tra scoperte e riscoperte, affari e fregature portentose. I saggi hanno l’aria di reportages in presa diretta, frutto di esperienze ravvicinate con gli scenari esplorati. Dall’attribuzione alla comprensione del soggetto, fino alla determinazione dell’epoca o dell’autenticità: perché l’opera è rimasta incompresa? Cosa spinge un collezionista a pagare un’opera d’arte cento volte la sua stima? Il libro è diviso in sette capitoli: si va dai trucchi del mestiere alle inchieste sui falsi, dalla storia del gusto all’esercizio della “connoisseurship”. C’è qualche riflessione sul metodo ma anche su alcuni venerandi maestri, come Ginzburg, intervistato sul tema della Morfologia. Infine sono raccolti alcuni esperimenti vissuti in prima persona, con il solo scopo di provare e sbagliare. Sbagliando si impara.

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