Fitti boschi, dolci rilievi, zone pianeggianti, ma anche piccoli laghi e risorgive, inframmezzati a vigneti e a uliveti. Sono questi i paesaggi che compongono il territorio delle Colline moreniche del Garda, gioiello naturalistico “incastonato” tra la Pianura padana a sud e il lago di Garda a nord
Siamo al confine fra la Lombardia e il Veneto, nel punto di congiunzione tra le province di Mantova, Brescia e Verona. Un vero paradiso per gli appassionati di birdwatching ed escursionismo, ma anche per chi apprezza i piaceri della buona tavola, che qui conserva la sua genuina autenticità, fatta di antiche tradizioni e materie prime d’eccellenza.
Per scoprire i tesori di questa terra, un buon indirizzo da impostare sul navigatore è quello della Cantina Ricchi di Monzambano, in provincia di Mantova, che grazie al vicino Relais La Casina a Cavriana offre al visitatore un’esperienza a 360°: dalla vigna alla cucina, inclusa la possibilità di pernottamento con spa a tema vino.
La Cantina Ricchi è stata fondata nel lontano 1930 da Enrico Stefanoni che, con grande intuito e un po’ di azzardo, decise di investire in un territorio ancora piuttosto inesplorato per l’epoca perché considerato poco produttivo. La sua determinazione e la sua passione sono le stesse che animano la terza generazione di famiglia, impegnata nella produzione di vini identitari, che uniscono qualità e tipicità. Oggi come ieri tutte le fasi vengono gestite internamente e sono accuratamente tracciate. L’approccio è sostenibile: in campo l’uso di prodotti chimici e di sintesi è ridotto al minino e si impiegano le tecnologie più avanzate per la salvaguardia dell’ambiente, come l’impianto fotovoltaico e l’alimentazione della caldaia con il cippato che proviene dalla potatura delle viti.
L’uso efficiente e consapevole delle risorse naturali è uno dei pilastri della filosofia aziendale, così come le attività di enoturismo, decisamente originali e articolate. Accanto alla tradizionale visita in cantina con degustazione finale dei vini aziendali in abbinamento al tipico tagliere mantovano, gli enoappassionati possono partecipare a bucolici country pic-nic e tour in bicicletta tra le vigne. Non mancano percorsi esclusivi organizzati in sinergia con altre realtà produttive della zona, come le gite in barca e le visite ai caseifici del mantovano dove assaggiare diverse stagionature di Grana Padano in coppia con le etichette di Cantina Ricchi. Durante i giorni della vendemmia, alle wine experience si aggiungono cene romantiche nella barricaia e giri in vigna durante le operazioni di raccolta del grappoli.
La produzione si articola su diverse linee: la Linea dei Colli Mantovani, del Garda, dei Cru e quella dedicata agli spumanti Metodo Classico. Tra i bianchi più emblematici ci sono il Lugana, fresco e minerale, e Le Mure, Chardonnay sapido e sfaccettato. Sul fronte dei rossi si distinguono il Carpino, Merlot fruttato e vellutato, ma anche il Ribò, blend di Cabernet Franc (75%) e Cabernet Sauvignon (25%) grintoso e strutturato. Nota di merito per le bollicine, tutte prodotte con rifermentazione in bottiglia e lunga sosta sui lieviti. Sono 40 mesi nel caso dell’Espressione 8, 60 mesi per l’Essenza 0 e 18 per il rosé Rosalinda 10 e per l’Aroma 85, spumante dolce a base di Moscato giallo. Cosa indicano i numeri? L’aggiunta di zucchero in grammi per litro, che ne fanno, rispettivamente, uno spumante Brut, un Pas Dosé, un Brut e un Dolce. Il filo conduttore è senza dubbio l’eleganza e Cantina Ricchi è stata la prima azienda della zona a produrre questa tipologia: l’Espressione 8, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, vanta una storia di mezzo secolo.
E per chi vuole concedersi un’esperienza gourmet completa? C’è il Relais la Casina, antico cascinale di proprietà della famiglia Stefanoni, che è stato recentemente trasformato in una dimora di charme circondata dai vigneti e dalle colline fino al Monte Baldo. Uno dei punti di forza della struttura, infatti, è il ristorante, che abbina i vini aziendali a piatti preparati con prodotti a km 0 rivisitando in chiave contemporanea la tradizione locale. La cucina è firmata dallo chef mantovano Alessandro Bianchini, che ha alle spalle esperienze stellate tra l’Italia, la Francia, l’Inghilterra, New York e Dubai, fino a diventare lo chef del Cremlino per un paio d’anni. Le conoscenze e le competenze che ha maturato in giro per il mondo sono messe al servizio di una cucina classica mantovana rivisitata e alleggerita con equilibrio ed eleganza. La microstagionalità è garantita dalla scelta delle materie prime, tutte da aziende agricole della zona, rigorosamente biologiche o comunque attente alla salvaguardia dell’ambiente e al rispetto del benessere animale. Molto interessante è l’uso delle spezie, che lo chef reperisce da diversi parti del mondo per dare un tocco unico alle sue preparazioni.
Il ristorante è aperto anche agli esterni che non soggiornano al Relais La Casina. Gli ospiti possono ordinare dal menu alla carta, che include specialità come il Luccio tiepido in salsa mantovana, i Tortelli di zucca con burro e salvia, polvere di amaretto e frutta candita o ancora lo Storione cotto a bassa temperatura con ristretto al passion fruit e le sue uova. Per chi preferisce lasciarsi guidare ci sono i menu degustazione, uno di terra e uno di mare, composti ciascuno di tre portate, che esaltano le eccellenze del territorio, come lo storione del Mincio e il tartufo del Monte Baldo e della Lessinia. Per chi ha particolari necessità alimentari, lo chef ha messo a punto anche un menu vegano e vegetariano e uno per celiaci, che garantiscono piatti non meno creativi e gustosi. L’atmosfera calda e avvolgente del locale, con il camino di pietra e le volte con i mattoni a vista, rende l’esperienza ancora più affascinante.