A livello internazionale, per il mercato dell’arte, il 2023 è stato un anno che possiamo definire positivo, nonostante le parole più utilizzate per descriverlo nella maggior parte delle riflessioni degli esperti del settore siano state “decrescita” e “normalizzazione”. E per l’Italia?
Certo, dopo il 2022 dei record, sembrava inevitabile una “correzione“. Così il 2023 è stato caratterizzato da un fisiologico calo del fatturato a livello mondiale (che rispetto all’anno precedente si è fondamentalmente dimezzato), prezzo da pagare anche per via dell’instabilità globale che ha caratterizzato l’anno con la nuova guerra a Gaza, quella in Ucraina che sembra non aver mai fine e le conseguenti inflazione, recessione e instabilità generale (leggi qui un approfondimento su i punti chiave del mercato dell’arte nel 2023).
Per quel che riguarda il Bel Paese, abbiamo interpellato le principali case d’aste, sparse da nord a sud. Sono una quindicina. Di queste, dieci hanno visto un incremento del fatturato. Alcune lieve, altre più importante. Altre ancora hanno invece riscontrato un leggero calo o risultati stabili. Ma tendenzialmente possiamo parlare di risultati in linea con il 2022: i totali delle maison prese in considerazione nel 2023 hanno infatti portato a un turnover di oltre 360 milioni (compresi i due avamposti italiani di Christie’s e Sotheby’s), scattando una fotografia molto simile a quella del 2022¹.
Scongiurati dunque, sulle piazze italiane, i temuti danni dovuti all’allarmante scenario economico e politico internazionale che citavamo poco sopra. Tra le caratteristiche emerse dai commenti rilasciati dai responsabili delle case d’asta si nota una sorta di “rivincita degli old master“, per cui i dipartimenti dell’antico hanno visto ottime performance e alcuni prezzi elevati. Forte anche l’attenzione alle opere d’arte di artiste donne. Si è notato anche un ritorno di interesse nei confronti dell’arte figurativa di ‘800 e ‘900. Poi ovviamente hanno continuato a portare risultati ottimi (a volte trainanti) i dipartimenti relativi al Luxury, principalmente gioielli e orologi (con l’apertura in qualche caso di dipartimenti ad hoc), il Design e gli autori storicizzati del Novecento, che non sembrano subire le fluttuazioni di mercato.
(¹ le case d’asta interpellate nel 2023 non sono state esattamente le stesse, qui quelle del 2022. Ma sono simili per numero, importanza e fatturato)
Vediamo nel dettaglio come sono andate le singole realtà. Ecco il 2023 di Art-Rite
– Qual è stato il fatturato totale del 2023?
Il 2023 ha messo in luce risultati incoraggianti come testimoniato dal totale di oltre 2,2 milioni di euro rappresentante un incremento di ben l’84% rispetto allo scorso anno. Sono aumentati i volumi di vendita, ma anche le attività in trattativa privata hanno subìto un incremento notevole: oltre 2,1 milioni di euro nel 2023, contro i 700 mila euro del 2022. Una crescita delle vendite che è diretta conseguenza di una maggiore attrattività nella fase di raccolta, sviluppo certamente dovuto anche all’implementazione del servizio di art lending Art-Kredit che ha reso il nostro brand più conosciuto e riconoscibile.
Art-Rite Auction House ASTE
Aggiudicato anno 2023: oltre € 2,2 milioni
Aggiudicato anno 2022: circa € 1,2 milioni
Var. % 2023/2022: + 84%
Art-Rite Auction House TRATTATIVE PRIVATE
2023: oltre € 2,1 milioni
2022: oltre € 0,7 milioni
Var. % 2023/2022: +197%
– Quali sono stati i primi tre top price?
“Segni misti” di Carla Accardi esitata a € 187.500 (diritti inclusi) in occasione dell’asta di Arte Moderna e Contemporanea del 20 giugno 2023. “Ottobre” e “Il porto” di Salvo rispettivamente a € 95.000 (diritti inclusi) e € 43.750 (diritti inclusi) nell’asta del 19 dicembre 2023. Sempre in occasione dell’ultima asta di Arte Moderna e Contemporanea segnaliamo la vendita del lavoro di Pierre Alechinsky a €80.000 (diritti inclusi), delle opere di Fillìa – “Autoritratto” e “Figura” a €40.000 (diritti inclusi) e € 35.000 (diritti inclusi) – del “Ritratto del pittore Funi” di Alberto Savinio a € 40.000 (diritti inclusi) e dell’opera di Osvaldo Licini “Fiore fantastico” esitata a € 32.500 (diritti inclusi).
– C’è un dipartimento in particolare che ha riscontrato risultati significativi?
Il dipartimento di maggior rilievo continua ad essere rappresentato dall’Arte Moderna e Contemporanea con cui si sono totalizzati circa 1,8 milioni di euro (diritti inclusi), quasi il doppio rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.
– Avete notato dei trend particolari (settore, collezionisti…)?
Il settore per cui si continuano a riscontrare i risultati più significativi è quello dell’Arte Moderna e Contemporanea a riprova di come l’interesse per quegli autori e ricerche storicizzate non sembri manifestare segnali di rallentamento. L’ultra-contemporaneo continua a rappresentare per noi una risorsa importante sia in termini economici che di capacità distintiva e di possibilità di ricezione di una clientela nuova, più̀ giovane e maggiormente indirizzata all’acquisto di quegli artisti capaci di farsi interpreti chiave della realtà di oggi. Anche il dipartimento di Numismatica continua a mantenere un trend positivo come testimoniato dal totale di circa 250 mila euro ottenuto in occasione dei tre appuntamenti presentati.
-Anticipazioni per il 2024
Il 2023 è stato l’anno in cui gettare le basi per il futuro più prossimo e le prospettive di crescita sono numerose. La volontà è quella di ampliare i dipartimenti, di lavorare in costante e maggiore integrazione con il gruppo bancario e di introdurre tutte le azioni necessarie per far crescere il servizio Art-Kredit. Nel 2024, sarà inoltre aperto il nuovo dipartimento di Filatelia, cui potranno seguire, nel secondo semestre, quelli di Vini e Distillati e di Fashion Vintage.