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Fontana e Baj, Milano e Roma. I nuovi contenuti digitali di Mazzoleni dedicati al Novecento italiano

Mazzoleni dicembre 2020 Carla Accardi, Labirinto rosso, 1955
 Carla Accardi, Labirinto rosso, 1955

Mazzoleni dicembre 2020 Carla Accardi, Labirinto rosso, 1955

Carla Accardi, Labirinto rosso, 1955

La galleria Mazzoleni rinnova il proprio sito per ampliare l’offerta di contenuti digitali. Oltre ad approfondimenti dedicati a progetti e artisti, due viewing room che permetteranno di godersi online le esposizioni autunnali ora allestite a Torino e Londra.

Un’esperienza immersiva, che permetterà a chiunque di aggirarsi tra le opere dei grandi maestri del secondo dopoguerra italiano a cui sono dedicate le sue mostre attualmente visitabili.

La prima, Rome – Milan: Space and Colour, Rhythm and Matter (10 novembre – 5 dicembre 2020) è una collettiva che coinvolge alcuni tra i protagonisti della scena artistica italiana tra gli anni ’50 e ’70. Partendo da Burri e Fontana, padri simbolici delle successive generazioni, Mazzoleni avvia una riflessione sulle diverse sperimentazioni che hanno hanno animato questi anni. Da Bonalumi e Castellani a Dadamaino e Schifano, per arrivare poi alla scultura di Fausto Melotti e alla pittura di maestri come Turcato, Dorazione e Carla Accardi.

Un’analisi che si muove tra Milano e Roma, il cui allestimenti ben evidenzia i rapporti di confronto e scambio intercorsi tra i due poli culturali, favoriti dall’operare di alcune celebri gallerie (quella del Milione, La Tartaruga, la Galleria del Naviglio) e di numerosi periodici, basti pesante ad “Azimuth” e “Appia Antica”.

Mazzoleni dicembre 2020 Piero Dorazio, Untitled, 1959

Piero Dorazio, Untitled, 1959

La seconda viewing room è un omaggio al 1958 e a tre artisti rivoluzionari per cui questo anno è stato particolarmente proficuo. Lucio Fontana | Enrico Baj | Piero Manzoni, visibile fino al 19 dicembre 2020, indaga l’operato di alcuni dei più creativi innovatori del proprio tempo.

Il 1958 fu l’anno in cui Fontana, Baj e Manzoni esposero insieme per ben due volte, prima alla Galleria Bergamo e poi alla Galleria del Circolo di Cultura di Bologna, dove probabilmente fecero la loro prima comparsa i celebri Achromes manzoniani. Ma fu anche l’anno in cui una sala della Biennale di Venezia venne dedicata totalmente ai tagli che Fontana da alcuni anni aveva iniziato a realizzare. E ancora, l’anno in cui, a dicembre, uscì il terzo numero de “Il Gesto”, la rivista creata da Baj, Manzoni e Dangelo, sulla cui copertina campeggiavano gli iconici “buchi” di Fontana.

L’allestimento di Gaspare Luigi Marcone fa emergere perfettamente il dinamico scambio di stimoli intercorso tra i tre, analizzando anche opere precedenti il ’58.

Mazzoleni dicembre 2020 Piero Manzoni, Untitled, 1957

Piero Manzoni, Untitled, 1957

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