Flora Yukhnovich ha in programma di realizzare ed esporre due nuove opere alla Wallace Collection di Londra. Nel pieno stile dell’artista, che reinterpreta in chiave contemporanea l’arte rococò, i dipinti sono ispirati a due opere del museo. Appuntamento per giugno-ottobre 2024.
Il legame tra Flora Yukhnovich e la Wallace Collection è una di quelle storie che parevano prima o poi destinate a concretizzarsi in una mostra. D’altra parte la vicinanza tra l’artista, divenuta celebre per le sue interpretazioni contemporanee dell’arte rococò, e il museo di Londra – che conserva una vasta collezione di opere di Jean-Antoine Watteau (1684-1721), François Boucher (1703-1770) e Jean-Honoré Fragonard (1732-1806), tutti maestri dello stile rococò – era evidente. Ed ecco che quest’estate la collaborazione prenderà forma.
Essa si concretizzerà nella realizzazione di due dipinti da parte di Yukhnovich, ispirati ad altrettante opere di François Boucher, di cui la Wallace Collection detiene la più importante collezione di quadri al mondo. Durante la sua vita, Boucher fu l’artista più alla moda di Francia, anche grazie al patronato di Madame de Pompadour (1721-1764), la potente amante di Luigi XV, i cui gusti avrebbero influenzato l’arte francese per i due decenni successivi.
I dipinti di Yukhnovich, che immaginiamo realizzati nel suo stile pomposo e colorato, intricato e denso di forme, andranno a sostituire temporaneamente le due opere di François Boucher poste in cima allo scalone d’onore del Museo. Uno spazio di assoluto rilievo, che ospiterà questa sorta di metamorfosi che trasporterà l’immaginario rococò in una dimensione nuova. E stimolerà la riflessione, il confronto tra passato e presente, tra l’estetica di oggi e quella di un tempo.
Le due grandi scene di Boucher in questione sono Pastorale con un suonatore di cornamusa (1749) e Pastorale con una coppia vicino a una fontana (1749), che saranno spostate nello spazio espositivo al piano terra. Nelle sale del museo si trova inoltre uno dei dipinti più famosi di Fragonard, L’altalena, di cui Yukhnovich ha già restituito la sua visione moderna.
