Il 28 gennaio 2024 sarà presentata un’installazione permanente di Pino Pinelli di dimensioni ambientali presso la Chiesa di Sant’Angela Merici a Milano. L’opera è una disseminazione di 18 elementi di ceramica velata in oro zecchino del 2023. Il progetto è stato curato da Lorenzo Madaro in collaborazione con l’Archivio Pino Pinelli
Pino Pinelli, tra i principali esponenti della Pittura Analitica, nasce a Catania nel 1938. Ben presto si trasferisce, giovanissimo, a Milano – sono i primi anni ‘ 60 – in quel periodo che vede la città particolarmente ricca di fermenti culturali e dove il dibattito artistico è dominato dalla presenza di Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Dadamaino, Giovanni Colombo, Turi Simeti.
Nei primi anni Settanta Pinelli avvia una fase di riflessione e di ricerca, in cui tenta di mettere a fuoco l’imprescindibile nesso fra tradizione e innovazione, con particolare attenzione alla superficie pittorica, alle vibrazioni della pittura. Nascono così i cicli delle “Topologie” e quelli dei “Monocromi”, la cui superficie comincia a essere mossa da una sottile inquietudine, quasi che l’artista volesse restituire il respiro stesso della pittura. Queste esperienze lo inseriscono nella tendenza che Filiberto Menna definì “Pittura analitica”, anche se dal 1976 Pinelli riduce drasticamente la dimensione delle sue opere, che si vanno collocando nello spazio, accostate l’una all’altra, come se una deflagrazione avesse investito le sue grandi tele e avesse generato una disseminazione dei loro frammenti nello spazio.
>>> Al di là delle etichette di “Pittura analitica”, le opere di Pinelli sono corpi inquieti di pittura in cammino nello spazio, fluttuanti e migranti in piccole o grandi formazioni, fatte di materiali che recano impressi i segni di un’ansiosa duttilità, e che esaltano la fisicità tattile e la felicità visiva di un colore pulsante di vibrazioni luminose.
Rompere il concetto di quadro in frammenti è l’atto “disperato” del pittore europeo che avverte il peso della storia, si sente schiacciato da questa enormità imprescindibile che è la coscienza di ciò che è stato prima: l’unico atto possibile è dunque quello di “pensare” la pittura più che di “farla”.
Con queste parole Pinelli racconta le motivazione della recente donazione di questa installazione alla chiesa meneghina che sarà inaugurata domenica 28 gennaio:
Caro Padre Luca, l’opera in ceramica oro, che dono alla Chiesa di S. Angela Merici e che in modo assolutamente unico ed eccezionale avrà un titolo: Disseminazione Sacra, ha per me un importante valore sia come artista, sia come uomo, sia come fedele.
Questa Chiesa è stata sempre vicina alla nostra famiglia: la frequentava tutti i giorni mia suocera che si faceva accompagnare da mia figlia bambina che decenni dopo l’ha scelta per sposarsi e vi ha costruito la sua vita di fedele… suo figlio Angelo, mio nipote, presso questa Chiesa ha ricevuto i suoi primi Sacramenti, giocato all’Orpas Judo, frequentato il Catechismo.
Questa che può sembrare una “concessione” alla nostra famiglia invece è intrinseca del lavoro, della mia lunga vita di artista militante nell’Arte Contemporanea italiana e internazionale e la Disseminazione è la mia cifra artistica che ha proprio in sé questo concetto: “seminare” l’arte e attivare spazi a volte passivi come ad esempio il muro dove verrà allestita.
Così come questi 18 elementi di oro purissimo, seminano idealmente e metaforicamente il SEME sacro come l’oro (colore da me scelto come massimo grado di preziosità) e come la forma che ricorda un chicco, (un seme appunto) di ogni singolo elemento da me pensato, per diffondere artisticamente la Parola di Dio, in questa Chiesa di Milano, che ci ha sempre accompagnato nella nostra vita cristiana e che da sempre è stata sensibile all’Arte Contemporanea”.