Il 28 gennaio apre Brafa Art Fair. Insieme ai numerosi capolavori che saranno in vendita negli stand delle 132 gallerie che partecipano alla 69^ edizione della fiera di Bruxelles, sarà possibile ammirare quindici opere della collezione Fondazione Paul Delvaux che danno vita a una mostra a sé curata da Camille Brasseur, Direttrice del museo che custodisce e valorizza l’opera dell’artista belga scomparso nel 1994
La FondazionePaul Delvaux esporrà presso il proprio stand una selezione di capolavori provenienti dalla propria collezione insieme alle opere provenienti da una collezione privata in prestito al Musée Delvaux di St Idesbald, che illustreranno alcuni dei momenti salienti della carriera dell’artista.
Si potranno scoprire tutti i temi cari a Paul Delvaux. L’immancabile figura femminile in tutto il suo misterioso splendore così come il mondo ferroviario, che trova la sua più bella espressione nella magica “Gare forestière”.
Negli anni ’20 e ’30 l’artista si cimentò nell’impressionismo e nell’espressionismo, prima di trovare il proprio stile vicino al simbolismo e al surrealismo. Delvaux è riuscito a inventare un mondo così personale e originale da essere immediatamente riconoscibile. A partire dagli anni ’60, gode di fama internazionale (in Europa, Giappone, Stati Uniti, ecc.) ed è considerato uno dei maggiori artisti belgi della seconda metà del XX secolo, come dimostra il suo ritratto dipinto da Andy Warhol nel 1981. Warhol considerava Paul Delvaux “uno dei pittori più famosi del mondo”, e nonostante fosse modesto per natura, Delvaux rimaneva sempre un po’ sorpreso dall’interesse che suscitava.
«Delvaux ha sviluppato un corpus di opere senza tempo che sfuggono alle etichette e alle mode effimere. Radicata in un intrigante altrove, ogni opera non è altro che l’incarnazione visiva dei sogni del suo mondo intimo. Ci ha lasciato in eredità le sue opere nella speranza di condurci in un viaggio in un universo dove sogno e realtà si fondono, in uno spazio senza tempo al riparo dal rumore, come un invito alla fuga» raccontano dalla Fondazione.
Il nucleo proveniente da qui rappresenta il punto di partenza di un ideale percorso “surreale” tra le gallerie partecipanti a BRAFA guidato da Delavaux: dal Nu dans l’atelier (anni ’20) della Galerie Jean-FrançoisCazeau (Parigi), al formidabile La Fin du Voyage (1968) presentato da Opera Gallery (Ginevra); passando per Femmes devant la mer (1928) e L’été (1963) esposti da Francis Maere Fine Arts (Gand), La danse macabre (1934) nello stand di Harold t’Kint de Roodenbeke (Bruxelles), Deux Femmes (1950) nello stand della Galerie Oscar De Vos (Sint-Martens-Latem), L’Annonciation (1952) presso Van Herck- Eyckelberg (Anversa), La Tente rouge (1966) presentato dalla Galerie Taménaga (Parigi) e Alésia ou les captives (1973), esposto dalla Guy Pieters Gallery (Knokke).
Numerose le opere di altri maestri surrealisti, a partire proprio da una delle diciannove copie originali rimaste del Manifeste du Surréalisme di Breton a fare bella mostra di sé, esposta dalla Librairie Lardanchet di Parigi, nello stand della Chambre professionnelle belge de la Librairie Ancienne et Moderne (CLAM). Oppure la Composition surréaliste di Léopold Survage, del 1916, precedente quindi al manifesto ma riferibile comunque al movimento, che appassionati e collezionisti potranno ammirare nello spazio di Harold t’Kint de Roodenbeke, presidente BRAFA nonché esperto d’Arte Moderna.
Un raffinatissimo disegno intitolato La Légende des Siècles (1950), del più grande surrealista belga, René Magritte, è presentato da De Jonckheere (Ginevra), mentre un importante inchiostro su carta dello stesso artista, L’intelligence (1946), è proposto da Van Herck-Eykelberg (Anversa). Un Etude d’enfant realizzato dell’estroso Salvador Dalí per la seconda versione della Madone de Port- Lligat (1950) è presentato dalla Galerie Ary Jan (Parigi), mentre la Galerie de la Béraudière (Bruxelles) espone Héraclite (1943), un inchiostro di André Masson, nonché alcune opere storiche di Max Ernst, tra cui Horizon (1926) e Les Oiseaux (1925).
La pittura metafisica di Giorgio De Chirico è invece protagonista dello stand della Galleria Repetto (Lugano) con Piazza d’Italia (1948- 1972) e Piazza d’Italia con Arianna (risalente ai primi anni Cinquanta). Infine, la Galerie des Modernes (Parigi) esporrà un interessante Séville (1927) di Francis Picabia.
L’influenza del Surrealismo si mantiene attuale nelle opere di artisti contemporanei come l’americana Emily Mae Smith e i belgi Tom Poelmans e Thomas Lerooy, esposti nello stand di Rodolphe Janssen (Bruxelles).
A Paul Delvaux è dedicato infine uno dei Brafa Art Talks, le conferenze che si svolgeranno ogni giorno alle 16.00 presso lo spazio dedicato alla Fondazione Re Baldovino. Sarà proprio Camille Brasseur, Direttrice della Fondazione Paul Delvaux, a curare l’incontro dal titolo Paul Delvaux (1897-1994). Dall’alba alla fine del giorno, Martedì 30 Gennaio.
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