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La Tate Modern ha scelto la prossima installazione per la Turbine Hall: a realizzarla sarà Mira Lee

Installation view of "Mire Lee: Black Sun," 2023, at New Museum, New York. PHOTO DARIO LASAGNI/COURTESY NEW MUSEUM Installation view of "Mire Lee: Black Sun," 2023, at New Museum, New York. PHOTO DARIO LASAGNI/COURTESY NEW MUSEUM
Installation view of "Mire Lee: Black Sun," 2023, at New Museum, New York. PHOTO DARIO LASAGNI/COURTESY NEW MUSEUM
Installation view of “Mire Lee: Black Sun,” 2023, at New Museum, New York. Photo Dario Lasagni | Courtesy of New Museum

La scultrice Mire Lee, astro nascente della scena artistica internazionale, è stata selezionata per realizzare la prossima installazione nella Turbine Hall della Tate Modern di Londra. Inaugurazione l’8 ottobre 2024 in concomitanza con Frieze London.

Ormai è uno degli appuntamenti più attesi del calendario artistico. Due volte l’anno la Turbine Hall della Tate Modern di Londra (ovvero il gigantesco salone all’ingresso) cambia veste, ospitando un’istallazione – solitamente gigante, impattante, memorabile – di un artista contemporaneo. La si può ammirare senza pagare il biglietto, come fosse un monumento temporaneo posto in una piazza coperta sule rive del Tamigi.

A ricevere la commissione sono artisti importanti, ma non conosciutissimi, e l’esposizione può rivelarsi un’incredibile opportunità di crescita. Basta citare alcuni nomi delle passate edizioni: Louise Bourgeois nel 2000 (era la prima edizione), Anish Kapoor nel 2002, Olafur Eliasson nel 2004 e Bruce Nauman nel 2005. Quest’anno il prestigioso incarico tocca a Mire Lee.

L’artista sudcoreana è già nota per le sue installazioni su larga scala, che realizza utilizzando materiali come il silicone e l’argilla, utili ad agglomerare e tenere insieme elementi come griglie, armature e altre strutture. Ne risultano elementi scultorei che assomigliano a organismi, creature dalle forme disparate. A volte sono animati da meccanismi che li mettono in moto, ne agitano il corpo disseminandone alcune parti nello spazio circostante. Sono creazioni che suscitano stupore, ma al tempo stesso risultano sottilmente inquietanti.

Installation view of Mire Lee, Endless House: Holes and Drips, 2022, The Milk of Dreams, La Biennale di Venezia. Image courtesy of the artist and Venice Biennale. Photo: Sebastiano Pellion di Persano.
Installation view of Mire Lee, Endless House: Holes and Drips, 2022, The Milk of Dreams, La Biennale di Venezia. Image courtesy of the artist and Venice Biennale. Photo: Sebastiano Pellion di Persano.

Delle sue opere, la stessa Mira Lee ha affermato: “Tendo a realizzare cose che assomigliano a grumi: sono anonime o deformate. Penso che il mio lavoro sia grottesco? Forse un po’“.

Anche se non sono stati diffusi dettagli sul progetto, è lecito aspettarsi che Lee realizzerà qualcosa sulla stessa linee degli ultimi grandi eventi a cui ha preso parte. Alla Biennale di Venezia del 2022 ha esposto una sorta di impalcatura ricoperta di viscere. L’anno scorso, al New Museum di New York, ha creato un’installazione simile, dove le sculture assumevano sembianze quasi animali, più vicine a qualcosa di vivo. Ad ogni modo, le atmosfere tenebrose, quasi distopiche, a tratti cyberpunk, sono una costante che non mancherà nemmeno a Londra.

Abbiamo già, invece, una data d’inaugurazione: l’8 ottobre 2024. Ovvero un giorno prima dell’apertura di Frieze London, storica fiera d’arte che attira ogni anno collezionisti e appassionati, e condensa intorno a sé tantissimi eventi creando una settimana d’arte imperdibile nella capitale inglese. Tra questi, di certo la Turbine Hall di Lee sarà un appuntamento immancabile.

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