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Una casa d’asta russa ha venduto un dipinto rubato all’Ucraina?

Una casa d'asta russa ha venduto un dipinto rubato all'Ucraina? Ivan Aivazovsky, Moonlit Night. Courtesy of Gyunduz Mamedov, via X/Twitter.
Una casa d'asta russa ha venduto un dipinto rubato all'Ucraina?
Ivan Aivazovsky, Moonlit Night. Courtesy of Gyunduz Mamedov, via X/Twitter.

Il 18 febbraio, il dipinto Notte di luna di Ivan Aivazovsky è stato aggiudicato dalla Moscow Auction House per circa 1 milione di dollari. La vendita è controversa, con alcuni che sostengono che la tela sia stata rubata dieci anni fa dal Museo di Mariupol, in Ucraina.

Il caso è stato riportato all’attenzione dei media dal post su X (ex Twitter) di Gyunduz Mamedov, ex vice procuratore generale dell’Ucraina, che ha segnalato la vendita per 92 milioni di rubli (995.000 dollari)  – contro un stima di 100 milioni ($ 108 milioni) – di Notte di luna di Ivan Aivazovsky. Ma la storia, ovviamente, ha inizio ben prima.

Il 18 febbraio 2014 il Museo d’arte di Simferopol e il Museo di Mariupol firmarono un accordo per esporre 52 dipinti nell’ambito della mostra – dal titolo Arte russa e ucraina dal XVIII all’inizio del XX secolo – che quest’ultimo stava organizzando. Tra le opere c’erano Notte di luna di Ivan Aivazovsky; La strada nella foresta di Ivan Shishkin; Paesaggio serale di Alexei Savrasov; e La palude di Isaac Levitan.

La mostra a Mariupol sarebbe dovuta terminare il 31 maggio 2014, ma il Museo di Simferopol chiese la restituzione anticipata dei dipinti a causa dell’occupazione della Crimea da parte dellla Russia. In risposta, l’allora direttrice del Museo delle tradizioni locali di Mariupol, Olha Chaplynska, rescisse unilateralmente l’accordo sul prestito. Il 20 marzo, Natalia Kuronysheva, capo dipartimento al Museo di Mariupol, avrebbe dovuto consegnare i 52 dipinti a un responsabile del Museo di Simferopol. Le opere, però, non arriveranno mai.

Il 17 agosto 2017, la procura ucraina in Crimea ha annunciato che 52 dipinti erano stati aggiunti al database delle opere d’arte rubate, dando seguito al trasferimento illegale avvenuto nel marzo 2014. Nel frattempo, i media russi giravano la responsabilità su un gruppo di ex militari della Crimea avrebbe rubato i dipinti prima che avvenisse il passaggio.

Le indagini si sono però indirizzate verso Chaplynska e Kuronysheva, che avrebbero in qualche modo collaborato alla scomparsa dei dipinti. Le due hanno ricevuto avvisi di garanzia nel settembre 2017 per poi subire diversi processi e condanne. Un’amnistia, alla fine, le ha però esentate da scontare la pena finale di tre anni di carcere.

E arriviamo ad oggi, quando potremmo trovarci di fronte a un nuovo sviluppo. Se l’opera di Aivazovsky venduta in asta dovesse essere proprio quella rubata dieci anni fa, si tratterebbe di una clamorosa violazione delle leggi dell’UNESCO che proteggono le opere d’arte rubate.

Secondo la Tass (Russian News Agency), la Moscow Auction House ha respinto le accuse secondo cui il dipinto sarebbe stato rubato, affermando che Aivazovsky ha prodotto molti dipinti simili e che si tratta dunque di due tele diverse. Entrambe si intitolerebbero Moonlit Night, ma se il dipinto venduto risale al 1878, raffigura Costantinopoli ed è stato acquistato in Svezia alla Stockholms Auktionsverk nel 2008, l’opera rubata è invece del 1882 e raffigura la costa del Mar Nero vicino a Feodosiya. Al momento non ci sono riscontri in tal senso, come non c’è traccia di nessuno dei dipinti scomparsi.

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