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Sotheby’s porta all’asta i Dubuffet della collezione Bloch: valgono 8 milioni di sterline

Jean Dubuffet, Le Guilleret (1964). Courtesy of Sotheby's.
Jean Dubuffet, Le Guilleret (1964). Courtesy of Sotheby’s.
Questa primavera, una raccolta di 17 dipinti di Jean Dubuffet verrà battuta all’asta da Sotheby’s in una serie di vendite tra Londra e Parigi. Le opere dell’artista francese, complessivamente stimate 6,2-8,8 milioni di dollari, provengono direttamente dalla collezione privata di Mary e George Bloch, che le hanno acquisite nel corso di trent’anni, dagli anni ’60 agli anni ’80.

Le opere fanno parte di cinque delle serie più importanti di Dubuffet e provengono tutte alla collezione dei coniugi Bloch, che le acquistarono dalle Waddington Galleries (ora Waddington Custot) a Londra. Sotheby’s le esiterà in quattro aste nel corso della primavera 2024: tre saranno in vendita nella contemporary art evening sale del 6 marzo a Londra e otto nella day sale del 7 marzo; altre tre in un’asta serale a Parigi e le restanti tre in una vendita online dal 17 al 24 aprile. Dal 28 febbraio al 6 marzo le opere saranno in asta da Sotheby’s Londra.

L’appuntamento più atteso, dove saranno esitati i lotti più preziosi, è quello della evening sale di Londra. Il top lot è Le Guilleret (1961), stimato 2-3 milioni di sterline. L’opera, acquisita dai Bloch nel 1985, è una delle prime opere della serie Paris Circus, che si dice sia stata ispirata da un viaggio in autobus attraverso la capitale francese all’inizio del 1961, durante il primo lungo soggiorno dell’artista nella città. Come suggerisce il titolo del dipinto, l’opera rappresenta una figura vivace e allegra su uno sfondo dai colori vivaci. Un netto contrasto con i toni scuri visti nelle sue opere del decennio precedente.

Da non sottovalutare Le retour du soldat (1964), stimato 1.2-1.8 milioni di sterline. L’opera fa parte della serie L’Hourloupe, titolo ideato dall’artista che gioca sulle frasi francesi entourloupe (fare una sorta di scherzo), hurler (ruggire), hululer (urlare) e loup (un lupo maschio. Un progetto durato 12 anni, che iniziò per caso nel 1962 mentre  Dubuffet scarabocchiava su ritagli di carta con penne a sfera nere, blu e rosse e chiacchierava con un amico al telefono. L’opera è nella collezione Bloch dal 1988. Sempre a Londra, in vendita anche il colorato dipinto del 1980, Zône habitée, che significa “zone abitate”, dalla serie Partitions, stimato 450-650 mila sterline.

I coniugi Bloch, George e Mary, hanno costruito la loro collezioni in trent’anni di attività. Negli ultimi lustri, in seguito alla morte di George nel 2009, parte della loro imprecisata raccolta sta mano a mano venendo dispersa. Anche se non sappiamo esattamente di cosa si compone, quel che è certo è che è molto preziosa. La loro raccolta di bottiglie da fiuto cinese sono state vendute in 10 aste da guanti bianchi dal 2010 al 2015 da Bonhams e Sotheby’s a Hong Kong: la collezione più preziosa di sempre nel suo genere.

Jean Dubuffet, Le Retour du soldat(1964). Courtesy of Sotheby’s.
Jean Dubuffet, Le Retour du soldat(1964). Courtesy of Sotheby’s.
Jean Dubuffet, Zône habitée (1980). Courtesy of Sotheby’s.
Jean Dubuffet, Zône habitée (1980). Courtesy of Sotheby’s.

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