Una mostra sui Preraffaelliti come non se ne vedevano da tempo. Almeno in Italia. Sono oltre 300 le opere -tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, opere in vetro e metallo, tessuti, medaglie, libri illustrati, manoscritti e gioielli- in mostra per il Rinascimento moderno intessuto al Museo Civico di San Domenico di Forlì, da ieri 24 febbraio fino al 30 giugno prossimo.
Preraffaelliti. Rinascimento moderno –diretta da Gianfranco Brunelli e a cura di Elizabeth Prettejohn, Peter Trippi, Cristina Acidini e Francesco Parisi- mira a narrare la storia delle tre generazioni di artisti associati o ispirati al movimento Preraffaellita, ricostruita attraverso un viaggio intorno al mondo nelle più prestigiose collezioni e musei, come Gallerie degli Uffizi e Casa Buonarroti di Firenze, Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Da Londra arrivano opere dal British Museum, Royal Academy of Arts, Victoria and Albert Museum, Tate, Royal Collection, dall’America ci sono prestiti dal Museo de Arte de Ponce, The Luis A. Ferré Foundation, Inc. (Portorico), dallo Yale Centre for British Art di New Haven (Stati Uniti), dai Vassar College e Dahesh Museum of Art di New York, dal Fine Art Museum of San Francisco e dalla Colección Perez Simón (Messico).
Tra gli anni Quaranta dell’Ottocento e gli anni Venti del Novecento, l’arte storica italiana, dal Medioevo al Rinascimento, ha un forte impatto sulla cultura visiva britannica, in particolare sui Preraffaelliti. Questo movimento artistico, nato nell’Inghilterra vittoriana di metà Ottocento a opera di alcuni artisti, come John Everett Millais e Dante Gabriel Rossetti, aveva lo scopo di rinnovare la pittura inglese, considerata in declino a causa delle norme eccessivamente formali e severe imposte dalla Royal Academy.
Il Preraffaellismo – la cui data di inizio può essere fissata con certezza al 1848, ma la cui conclusione non è facile da individuare perché sfuma nei movimenti decadente e simbolista – non fu un ritorno reazionario agli stili del passato ma un progetto visionario capace di creare opere decisamente moderne, restituendo forze e presenza alla tradizione italiana.
La scelta delle opere in mostra ricostruisce le radici ottocentesche dei Nazareni e di Ruskin, estendendosi fino all’eredità novecentesca. Colonna portante della riflessione è stata la volontà di mettere in atto il confronto diretto tra gli artisti moderni e i maestri italiani dal Trecento al Cinquecento, evidenziando come lo sguardo al Rinascimento storico sia stata la premessa per questo nuovo Rinascimento artistico. Seguendo il corso di una produzione che si è snodata per vari decenni, Preraffelliti. Rinascimento Moderno si articola in sezioni che hanno come filo conduttore il concetto di re-invenzione nelle sue varie declinazioni. Esse sono documentate da opere di artisti britannici talvolta forse poco noti al grande pubblico, ma in grado di restituire con inedita chiarezza i tratti peculiari di questo passaggio storico.