35 mila visitatori segnano la 37esima edizione di Modenantiquaria, che si è chiusa settimana scorsa (10-18 febbraio 2024) certificando l’ennesimo successo della fiera, appuntamento imperdibile per gli appassionati di arte antica. Tanti visitatori e tanti collezionisti, che hanno portato a termine numerosi acquisti per la gioia degli oltre 100 espositori.
Tra le vendite più interessanti, segnaliamo uno stupefacente Corcos della galleria Phidias Antiques, un Achille Funi di Paolo Antonacci Roma, le vedute veneziane di Lampronti Gallery e la preziosissima Madonna di Benedetto Gennari di Matteo Giusti Antichità. Propensione all’acquisto semplificata anche dalla “garanzia di acquistare opere il cui valore è certificato”, sottolinea Marco Momoli, Amministratore Delegato di ModenaFiere, facendo riferimento a il “comitato di vetting composto da venti esperti che ha il compito di vagliare ogni singolo oggetto esposto”.
C’è ancora vita, e che vita, per il settore dell’antico, che rimane talvolta schiacciato tra la limitatezza e il costo della sua offerta. Pietro Cantore, Art Consultant della Manifestazione e Vicepresidente dell’Associazione Antiquari d’Italia, è convinto che “l’oggetto antico si confermi ancora una volta un solido investimento dettato dalla sua unicità”. E indica anche la soluzione per evadere dalla trappola citata poco sopra: “E’ importante sottolineare che quello di Modenantiquaria è un pubblico trasversale: in mostra ci sono oggetti che possono arrivare a costare oltre un milione di euro, altri solo qualche migliaio: non bisogna essere ricchi per comprare un oggetto antico, la prima cosa è la passione”.
Ottimi riscontri anche dagli eventi paralleli all’esposizione principale. Petra, che per la sua 30esima edizione ha proposto un format completamente rinnovato, focalizzato sull’outdoor e il paesaggio, ha saputo coniugare passato e presente, antico e moderno. Grande attenzione soprattutto per le due installazioni progettate da Marta Meda e Giulio Cappellini, architetti, designer e stylist di fama internazionale.
Anche Sculptura. Capolavori italiani dal XIII al XX secolo, al suo terzo anno, ha consolidato il proprio ruolo nel panorama artistico nazionale, concentrandosi su un medium non sempre valorizzato.