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Concluso con successo l’AlUla Future Culture Summit

Render di Ashab Al-Lal dell’artista Ahmed Mater al Wadi AlFann. Visualization by Atelier Monolit. Courtesy of ATHR Gallery

Martedì 27 febbraio 2024, la Royal Commission for AlUla (RCU) in collaborazione con il Ministero della Cultura dell’Arabia Saudita (MOC), ha concluso il summit inaugurale AlUla Future Culture. Nel corso di tre giorni, il vertice ha riunito più di 150 leader culturali globali per esplorare e affrontare le questioni più urgenti che la cultura si trova ad affrontare oggi

Il vertice, che si è svolto a Daimumah, dove l’arte contemporanea, la natura e il patrimonio si uniscono nel cuore scenografico dell’oasi culturale di AlUla, ha visto la partecipazione di un’impressionante schiera di relatori e partecipanti, tra i quali Rakan Altouq (Saudi Arabia’s Assistant Minister of Culture),  Lise Macdonald (President of L’ÉCOLE School of Jewelry Arts), Laurent Le Bon (President of the Centre Pompidou) e il direttore artistico e curatore di fama internazionale Akiko Miki.

Con particolare attenzione all’espansione del ruolo della cultura nel promuovere un cambiamento positivo e l’impatto della cultura sul progresso e sull’identità sociale, il summit ha offerto un programma diversificato di tavole rotonde, spettacoli, workshop e visite guidate del ricco panorama culturale e fisico di AlUla.

Nel talk “Landscapes: Cultural Development and Environment”, ad esempio, i relatori hanno esplorato la connessione tra le infrastrutture culturali e l’ambiente, esplorando l’integrazione dell’arte nel paesaggio. Akiko Miki (International Artistic Director of Benesse Art Site Naoshima & Director of Naoshima New Museum of Art) ha dichiarato: «Il viaggio verso un sito è parte dell’esperienza: prendersi tempo e sperimentare il tempo stesso è qualcosa di molto importante per le nostre attività umane». Ha inoltre sostenuto che il viaggio lento e sostenibile consente ai visitatori di vivere appieno l’arte e i suoi dintorni.
Nello stesso panel (Principal Architect & Founding Partner Waiwai) ha affermato: «Se vogliamo innovare e rimettere in discussione le nostre pratiche, dobbiamo parlare con altre discipline. È solo attraverso questo dialogo interdisciplinare che possiamo elaborare nuove idee».

Nel talk tra Rakan Altouq e Laurent Le Bon, presidente del Centre Pompidou, “The Future of Museums: Thinking Outside the White Cube” Le Bon ha detto: «Dobbiamo fare qualcosa di nuovo e sta accadendo qui… Siamo qui non per portare qualcosa ma per imparare… Il museo è un mondo di armonia, amore e pace, e a volte hai bisogno di una prova di amore».

Tra le performance, l’artista multidisciplinare saudita Balqis Alrashed ha presentato Uncarved Myths, una performance tra movimento, musica tradizionale e incenso attraverso l’oasi. Tra le visite guidate c’era quella a Desert X AlUla 2024, con opere d’arte contemporanee visionarie in mezzo al paesaggio desertico e il viaggio attraverso performance, poesia, musica e narrazione presso l’Immersive Experience di Wadi AlFann “Campfire Tales: Crossroads of Creativity”. Un momento culminante è arrivato dall’artista Ahaad Alamoudi, che ha illuminato i canyon di Wadi AlFann facendoli echeggiare con antichi mawaal o canzoni arabe.

Il summit ha presentato anche una serie di workshop condotti da importanti istituzioni culturali, esplorando argomenti come l’integrazione della blockchain nei musei, ripensando i paesaggi come mezzi di espressione culturale e promuovendo la collaborazione interculturale.

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