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Martin Parr, il mondo in foto tra ridicolezze e ambiguità

Martin Parr Common Sense, 1995-1999 © Martin Parr/Magnum Photos
Martin Parr
La torre pendente
Italia, Pisa, 1990
Da “Small World”
© Martin Parr/Magnum Photos

Fino a giugno, al Mudec di Milano una mostra di 60 scatti del noto e provocatorio fotografo inglese Martin Parr

Com’è il nostro mondo? Per il celebre fotografo Martin Parr viviamo in una realtà plastificata e pacchiana, a volte un po’ ridicola e omologata. Attento al lato ambiguo e kitsch della vita non disdegna la critica sociale come testimoniano i suoi scatti legati al turismo di massa e all’omologazione.

A dimostrarlo è una delle foto più famose, quella scattata a una turista che “regge con le mani” la torre di Pisa. La prospettiva “sbagliata” per mostrare come non la stia realmente reggendo. Allargando poi l’inquadratura si vede come si stia omologando ad altre persone che come lei si trovano lì. Soggetti ridicoli quasi imbalsamati nella loro plasticità, una prospettiva portata all’estremo che ci regala un frame degno del teatro dell’assurdo.

La mostra “Short and Sweet” appena inaugurata al Mudec di Milano attraverso oltre 60 scatti si muove in questa direzione: cogliere le contraddizioni, le debolezze e le ambiguità con senso dell’umorismo.

Come dimostrano altre foto simbolo, come il banchetto inaugurale del sindaco di Todmorden con gli avventori voraci al buffet o i turisti omologati ritratti in Park Guell. Parr non si limita a descrivere superficialmente ciò che vede, ma si sofferma su ogni minimo particolare, cogliendo sfumature e dettagli che spesso sfuggono ad un osservatore distratto. È proprio questa attenzione maniacale al dettaglio che rende la sua fotografia così ricca e profonda: osserva con cura l’ambiente circostante, notando la disposizione dei mobili in una stanza, il tipo di vestiti che le persone indossano, il modo in cui interagiscono tra loro. Questi dettagli, apparentemente banali, assumono un significato più profondo se analizzati nel contesto in cui si trovano.

Martin Parr
Banchetto inaugurale del sindaco di
Todmorden
Inghilterra, West Yorkshire, Todmorden,
1977
Da “The Non-Conformists”
© Martin Parr/Magnum Photos

Parr non si limita a documentare questa realtà, ma la osserva con un occhio attento sottoponendosi alla giusta dose di ambiguità e kitsch con colori vivaci e ipersaturi. Una scelta cromatica che arriva dagli anni Ottanta. Iniziò quasi subito a rivolgere la sua attenzione al tempo libero e al turismo locale, con uno stile che mescola satira e realismo, immortalando gli inglesi che si divertono sulle spiagge di Brighton: La spiaggia, suo soggetto prediletto, darà vita “Common Sense”, la sua serie più celebre.

In anteprima per la mostra di Milano, alcuni scatti di questa serie ci mostrano Parr ancora una volta nei panni di sociologo del costume. Per tutti gli anni Novanta, egli analizza il consumo e il turismo di massa, con i suoi cliché, sprechi, distorsioni e paradossi. Le immagini di Parr ci immergono in una realtà spesso “plastificata e pacchiana”, come la definisce lui stesso. Una realtà dominata dal turismo di massa, dall’omologazione e da una cultura del consumo che tende ad appiattire le differenze.

Martin Parr
Common Sense, 1995-1999
© Martin Parr/Magnum Photos

La critica sociale non è mai lontana dalle fotografie di Parr: attraverso il suo umorismo dissacrante, mette in luce i lati oscuri della società contemporanea, come l’alienazione, la superficialità e l’individualismo per riflettere sulle contraddizioni del nostro tempo e sul sottile confine tra bellezza e bruttezza, normalità e stranezza.

 

Martin Parr. Short and Sweet
Mudec – Museo delle Culture, Milano
10 febbraio – 30 giugno 2024

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