The Promise è la prima mostra personale di Michaël Borremans nella Cina continentale. A organizzarla è Prada Rong Zhai, la storica residenza del 1918 a Shanghai restaurata da Prada e riaperta a ottobre 2017 come spazio espositivo. Dal 22 marzo al 14 maggio 2024.
Tra i pittori più rilevanti della sua generazione, Michaël Borremans (Belgio, 1963) ritrae la condizione umana in dipinti dove figure umane e oggetti di uso quotidiano appaiono isolati nel proprio mondo, immersi in atmosfere grottesche, inquietanti e oniriche. Nelle sue opere si possono cogliere allusioni dirette o velate agli eventi sociopolitici contemporanei o alla storia dell’arte, in un modo che evoca un senso di orrore incombente che si nasconde dietro l’apparente familiarità e intimità delle scene rappresentate.
Borremans trae ispirazione per i suoi dipinti talvolta da immagini trovate, ma nella maggior parte dei casi da fotografie scattate da lui stesso. Crea delle composizioni posizionando i modelli, gli oggetti di scena e gli sfondi e regolando l’illuminazione e l’intera disposizione della scena. Come sottolinea l’artista, “Quando creo un’immagine penso sempre all’impatto psicologico che avrà una volta esposta. Sono consapevole, o comunque rifletto sugli effetti che potrebbe avere sull’osservatore. Ciascuno reagirà in modo diverso, ma voglio essere io a decidere verso quale direzione”.
Una modalità che negli ultimi vent’anni l’artista belga ha provato a replicare anche in campo cinematografico, realizzando cortometraggi a partire da disegni e dipinti che riproduce in tableaux vivants che poi riprende con un movimento lento della videocamera. Così facendo Borremans dà vita a intensi momenti di sospensione, concentrando l’attenzione dello spettatore su un particolare specifico di un volto, di un corpo o di un vestito. I suoi cortometraggi “nascono più dalla scultura che dalla pittura”, spiega l’artista. “Certo, spesso il soggetto è simile a quello dei miei dipinti, ma questa necessità deriva dall’esigenza di osservare come potrebbe apparire la scultura se non fosse statica, se si potesse muovere in qualche modo, anche se nella realtà non accade. Se si filma qualcosa di immobile, si ottiene comunque una parvenza di movimento”.
Nello specifico, The Promise si sviluppa nei due piani principali di Prada Rong Zhai e include ventitré dipinti di Michaël Borremans e uno dei suoi film. Al primo piano sono posizionati i dipinti che, come detto, ritraggono oggetti stranamente minacciosi, come Mask (2008), Missile (2017), Alien (2018) e Coloured Cones (2019). Accanto a loro il cortometraggio The Storm (2006), una potente narrazione visiva di gesti e segni che ha come protagonisti tre uomini immobili e in cui gli unici elementi che cambiano sono la luce e la sua angolazione. Il percorso espositivo prosegue al secondo piano, dove sono esposte opere raffiguranti personaggi anonimi in atmosfere ambigue e psicologicamente intense, come A2 (2004), The Bodies (1) (2005), The Rug (2006), Still (2008), The Purse (2020) e The Racer (2022).