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Homo Faber. Il ritorno del fare nell’arte contemporanea

Mat Collishaw
Bertozzi & Casoni. Disgrazia con narcisi gialli

“Il ritorno del fare nell’arte contemporanea” è il sottotitolo e fil rouge della mostra – a cura di Mimmo Di Marzio- ospitata al Castello Sforzesco dall’8 novembre 2012 al 6 gennaio 2013. Dal concetto di  Τέχνη -dal greco “arte” nel senso di “perizia”, “saper fare”- a quello rinascimentale dell’Homo Faber, ovvero il “creatore”, l’“artefice”, il filo conduttore di questa esposizione è proprio questo: la possibilità anche per l’artista contemporaneo di arrivare al concetto di bellezza attraverso il recupero del primato della tecnica.

Una riscoperta quindi del lavoro artigianale, manuale e del contatto con la materia. A differenza di alcuni grandi nomi contemporanei che spesso affidano ai loro assistenti la produzione effettiva delle loro opere, qui l’intento è invece dare risalto proprio alla produzione “artigianale”. Negli anni Trenta Walter Benjamin ha scritto un saggio che ha rivoluzionato il modo di vedere il mondo artistico: “L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica” dove sostiene che, con l’avvento della produzione di massa e di tecniche di riproduzione su larga scala, anche il concetto di opera d’arte è cambiato. Perché perde la sua unicità, la sua aura – come la chiama lui –  che è quella sensazione suscitata nello spettatore dall’originalità dell’opera d’arte. Con la fotografia, con il cinema, con la cultura di massa si va a perdere “l’hic et nunc dell’opera d’arte, la sua esistenza unica e irripetibile nel luogo in cui si trova”. Nella nostra epoca è nata dunque l’esigenza di ritornare all'”autorità” dell’opera “unica e irripetebile”, tramite un ritorno alla “tecnica”.

L’intento di questa esposizione è mettere in dialogo opere di artisti contemporanei con la collezione permanente del Castello, espressione massima delle botteghe artigiane dal Medioevo. Vi è una volontà di recuperare la “tecnica”, lontano da “passatismi”, proprio nell’intento di dare rilievo alla perizia del “saper fare”, in un ritorno alla sana artigianalità. Così spiega Di Marzio nel testo critico in catalogo: “[…] Nel recupero dell’aura attraverso un ritorno alla capacità pratica inscindibile con il talento, anche l’arte si appropria dell’aforisma di Thomas Edison per cui “genius is one percent inspiration and ninety-nine perspiration”, ovvero la genialità deve soltanto l’uno per cento al talento e il 99 per cento al sudore.”

La scelta del Castello Sforzesco come sede della mostra, non è stata un caso. Le raccolte permanenti sono un tesoro spesso poco noto al pubblico. Mettere in relazione il passato e il presente è un trend degli ultimi anni. Si pensi solo al “Frieze Master” dello scorso ottobre: alla regina delle fiere dedicate all’arte contemporanea è stata affiancata una sorta di fiera gemella dedicata però all’arte antica e moderna. Ma non solo. Lo stesso Castello è stato teatro di una mostra di uno scultore contemporaneo: Christian Zucconi, le cui sculture erano esposte nelle sale dedicate all’arte antica e in dialogo principalmente con Michelangelo (“Rivoluzione kenoclastica”, 6 marzo – 25 aprile 2010, a cura di Rudy Chiappini).

Le opere dei trenta artisti selezionati da Di Marzio in collaborazione con Nicoletta Castellaneta sono collocate nelle sale della Rocchetta  (che comprendono le Civiche Raccolte d’Arte Applicata e il Museo degli Strumenti Musicali).

In alcuni casi le opere vanno cercate. Si confondono in una strana armonia con le raccolte del Castello. Così ad esempio per le ceramiche di Grayson Perry “The east is coming/Transvestite Party”. Munita di mappa ho cercato questi vasi in ceramica, ma mi sono sfuggiti.. Erano, per così dire, “mimetizzati” fra le bellissime ceramiche del Museo, chiusi in un vetrinetta. Se non avessi saputo e non avessi osservato con più attenzione le decorazione che ricordano quasi dei graffiti, forse avrei pensato che erano parte della collezione permanente.

Grayson Perry

Gli artisti come detto sono oltre trenta. E le opere sono davvero molte. Alcune più contestualizzate di altre. Segnaliamo due lavori tra i più belli ed emozionanti: l’installazione “Parnographia” dell’inglese Mat Collishaw (esponente della Young British Art) dove l’artista sviluppa, citando Di Marzio, “una sintesi stupefacente di abilità tecnica ed espressione artistica ponendo al servizio della multimedialità riferimenti e citazioni propri della cultura occidentale: una sorta di cinematografia vivente dell’ideale sacro del monte Parnaso, consacrato al culto del dio Apollo e delle nove muse. Ecco uno straordinario manufatto tecnologico che dimostra come la cultura dell’homo faber risulta vincente applicata ad ogni campo, scienza compresa”.

Mat Collishaw

Ci soffermiamo anche sul video di Nathalie Djuberg. L’artista svedese crea con la tecnica di ripresa “stop-motion” dei film onirici realizzati con personaggi inquietanti creati con pazienza – direi quasi certosina – con la plastilina. Dunque alle spalle vi è un grande lavoro artigianale.

Nathalie Djurberg

Citiamo infine la scultura pop del duo Bertozzi e Casoni e l’incredibile skyline di Shangai ricreato con delle fiches dell’artista Liu Jianhua. Davvero suggestivi.

Liu Jianhua

Ecco i nomi di tutti gli artisti: Bertozzi e Casoni, Alighiero Boetti, Michael Borremans, Mario Ceroli, Mat Collishaw, Vanni Cuoghi, Fulvio Di Piazza, Nathalie Djurberg, DTao, Federico Guida, Giovanni Iudice, Liu Jianhua, Titus Kaphar, Javier Marin, Marco Mazzoni, Beatriz Millar, Alfredo Rapetti Mogol, Elena Monzo, Wangechi Mutu, Moataz Nasr, Davide Nido, Luigi Ontani, Grayson Perry, Markus Schinwald, Raqib Shaw, Sissi, Carlo Steiner, Lee Sung Kuen, Tarshito, Pascale Marthine Tayou, Francesco Vezzoli e Kehinde Wiley.

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INFORMAZIONI UTILI

Homo Faber, il ritorno del fare nell’arte contemporanea
8 novembre 2012 – 6 gennaio 2013
Castello Sforzesco, La Rocchetta: Museo di Arte Applicata e Museo degli Strumenti Musicali
Piazza Castello, 20121 Milano
A cura di: Mimmo Di Marzio in collaborazione con Nicoletta Castellaneta
Conferenza stampa: mercoledì 7 novembre, ore 12.00 – Sala della Balla
Inaugurazione: mercoledì 7 novembre, ore 18.00 (su invito)
Orario: da martedì a domenica ore 9.00-13.00/14.00-17.30, accesso consentito fino alle ore 17.00 chiuso lunedì (compresi festivi)
Ingresso: con il biglietto della visita ai Musei del Castello Sforzesco intero € 3, ridotto €1,50;
gratuito: visitatori fino al compimento dei 18 anni e studenti scuole superiori martedì – giovedì dalle ore 16.30 e venerdì dalle ore 14.00 ingresso gratuito
Visite guidate: www.operadartemilano.it – tel. 02 45487400
Catalogo: Edizioni Allemandi & C.
Informazioni: Infopoint Castello Sforzesco tel. 02 88463700  www.milanocastello.it

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