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Allo Stedelijk Museum la maggior retrospettiva di Marina Abramović nei Paesi Bassi

Marina Abramović, "The Artist is Present", 2010 (part.). The Museum of Modern Art, New York. Courtesy of the Marina Abramović Archives. @ Marina Abramović, Photo: Marco Anelli
Marina Abramović, “The Artist is Present”, 2010. The Museum of Modern Art, New York. Courtesy of the Marina Abramović Archives. @ Marina Abramović, Photo: Marco Anelli

L’imponente mostra “Marina Abramović”, dopo il successo nella sua prima tappa, alla Royal Academy of Arts di Londra lo scorso autunno (ve ne avevamo parlato qui), si appresta ad aprire, il 16 marzo, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, attestandosi come  la più grande retrospettiva sull’artista mai realizzata nei Paesi Bassi. La mostra sarà visitabile fino al 14 luglio 2024, per aprire alla Kunsthaus di Zurigo e al Tel Aviv Museum of Art di Israele nel 2025 e al Kunstforum di Vienna nel 2026.

«Oltre 60 opere chiave che abbracciano cinque decenni ripercorrono lo sviluppo della prolifica opera della pioniera della performance art: dai primi lavori, realizzati nell’ex Jugoslavia e ad Amsterdam, alle performance pionieristiche con il suo partner di allora, Ulay (che incontrò proprio ad Amsterdam nel 1975), e alle opere della sua pratica solista, tuttora attiva.

Nel percorso espositivo filmati d’archivio di performance leggendarie, foto, video, sculture e riproduzioni dal vivo di quattro performance iconiche che saranno messe in scena per la prima volta nei Paesi Bassi: Art Must Be Beautiful, Artist Must Be Beautiful (1975), Imponderabilia (lavoro con Ulay) (1977), Luminosity (1997) e The House with the Ocean View (2002). I visitatori sono invitati a partecipare a due performance: Work Relation (opera con Ulay) (1978) e Counting the Rice from the Abramović Method.», ha anticipato il museo.

La mostra è organizzata in stretta collaborazione con l’artista e la Royal Academy di Londra. La curatela è di Karen Archey e Nina Folkersma per lo Stedelijk e da Andrea Tarsia per l’istituzione londinese.

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