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Cos’è oggi la bellezza? A Verona nuova installazione di Claire Fontaine per Palazzo Maffei

Claire Fontaine, Beauty is a ready made, 2024, Lettere a LED tridimensionali, struttura e supporto, Alessandro Puttinati, La Bagnante, 1846, Marmo di Carrara, Verona, Palazzo Maffei Casa Museo, foto Andrea Pugiotto Claire Fontaine, Beauty is a ready made, 2024, Lettere a LED tridimensionali, struttura e supporto, Alessandro Puttinati, La Bagnante, 1846, Marmo di Carrara, Verona, Palazzo Maffei Casa Museo, foto Andrea Pugiotto

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La Casa Museo Palazzo Maffei si arricchisce di una nuova installazione site specific in dialogo con la scultura neoclassica nel cortile

La Bagnante posta all’ingresso del Museo, simbolo di bellezza femminile e in quanto opera d’arte, còlta mentre scopre le sue grazie, assume una profondità contemporanea nel momento in cui mettiamo implicitamente in discussione, con questo intervento, ciò che troviamo bello”. Sono parole con le quali Claire Fontaine, collettivo artistico creato nel 2004 da James Thornhill e Fulvia Carnevale, contestualizza la sua ultima opera. E il museo a cui si fa cenno è la Casa Museo Palazzo Maffei, che la ospita nel cortile d’ingresso, affacciato si Piazza delle Erbe, a Verona. L’opera, la scritta a led “Beauty is a ready-made”, è quindi posta in dialogo con la scultura ottocentesca “La Bagnante” di Alessandro Puttinati (Verona, 1801- Milano, 1872), capolavoro del Romanticismo lombardo.

Il corpo delle donne – oggi campo di battaglia politica – raffigurato da La Bagnante”, puntualizzano gli artisti, “che incurante degli sguardi altrui scopre la sua nudità, acquisisce un senso critico e viene messo in prospettiva, in quanto creazione del ‘male gaze’, dello sguardo maschile che oggettifica gli esseri che desidera”. Un intervento che vuol essere un invito a riflettere sulla bellezza, le sue ambiguità e la strumentalizzazione del corpo femminile. Una ulteriore apertura delle collezioni al contemporaneo dovuta alla curatrice Gabriella Belli, cui si deve anche il progetto scientifico e il percorso espositivo. E che a Palazzo Maffei si affianca a lavori di Arcangelo Sassolino, Maurizio Nannucci, Daan Roosegaarde, Chiara Dynys, Leandro Erlich, Nunzio, Giuseppe Gallo e altri giovani artisti.

 

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Claire Fontaine è da sempre impegnata nella denuncia sociale su diversi ambiti, con un’arte neo-concettuale che utilizza differenti medium, dalla fotografia al video, testi, pittura, scultura e scritte illuminate con neon o led. Operando in parallelo sia sull’immagine che sul linguaggio, Claire Fontaine elabora una poetica che si sviluppa sul doppio binario dell’opera e del testo. E che apre a molteplici significati, smontando i luoghi comuni, spingendo ad abbandonare i significati consueti delle parole e delle nozioni. Invitando a cambi di prospettiva.

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