Nel tricamere italiano solo San Marino, finora, non aveva reso omaggio a Giorgio Morandi. Lacuna colmata, e alla grande, martedì 19 marzo, sessantesimo anniversario della morte dell’artista. Il quale, come fanno notare a Poste e Filatelia del Titano, occupa una posizione centrale nel panorama della pittura del Novecento italiano. Dopo un fulmineo contatto con il Futurismo italiano e un primo interesse per la pittura metafisica, Morandi intraprese una ricerca artistica personale, esplorando in profondità il genere apparentemente desueto della natura morta. Fino alla fine della sua esistenza conferì vita e bellezza agli oggetti inanimati, con uno stile che sfida ogni tentativo di classificazione e tanto raffinato, sapiente e variato da farsi riconoscere dalla critica e dal mercato italiano e internazionale.
Tra le tante nature morte dell’artista bolognese, San Marino ne ha scelto sei, riunite in foglietto, fra quelle realizzate negli anni che vanno dal 1936 al 1962; la prima delle quali rimanda ad un altro francobollo. Quello emesso nel 1990, centenario della nascita, da Poste Italiane con valore da 750 lire. Bulinata da Pietro Nicolò Arghittu, uno dei più sensibili incisori del Poligrafico dello Stato, l’immagine proponeva l’acquaforte “Grande natura morta circolare con bottiglia”, esposta alla Galleria d’arte moderna di Bologna. Di quel francobollo- incisione vennero prodotti 4 milioni di esemplari, del foglietto sammarinese gli esemplari stampati si fermano a 30.000.
Durante il semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, l’Italia fu ospite del Festival di Europalia, tenutosi in Belgio dall’1 ottobre 2003 al 15 febbraio 204.Nell’occasione venne tra l’altro esposta la “Natura morta” di Giorgio Morandi realizzata nel 1938, normalmente esposta nel Museo d’arte moderna e contemporanea di Rovereto. Con valore da 41 centesimi, il francobollo uscito il 13 settembre 2003 ebbe una produzione di 3,5 milioni di esemplari.
L’anno seguente, il 2004, a rendere omaggio all’artista delle nature morte fu il Vaticano attraverso uno dei valori, quello da 45 centesimi, della serie di quattro chiamata a promozionare la Collezione d’arte moderna e contemporanea, voluta da Paolo VI nell’intento di ripristinare il dialogo tra Chiesa e cultura contemporanea, ed inaugurata il 23 giugno 1973. In questo caso l’opera prescelta fu la “Natura morta con bottiglia”.