È veramente poetico raggiungere il Sassetta, al secolo Stefano di Giovanni (Cortona, 1400 ca.-Siena 1450), attraversando campagne solari, fino a Massa Marittima, un comune di poco più di ottomila abitanti in provincia di Grosseto. Bisogna arrampicarsi un po’, ma alla fine, tra scalinate ed edifici antichi, si arriva al Museo di San Pietro all’Orto, dove sono conservati i tesori della città.
Tra di essi una piccola cuspide di polittico smembrato, a tempera e oro su tavola, con Angelo annunciante, pendant di una Vergine annunciata, conservata nella Yale University Art Gallery di New Haven. Un pezzo, del 1428-1430, dal sapore ancora tardogotico, col fondo oro e le vesti dai colori caldi e raffinati, ottenuti attraverso contrapposizioni di lamine metalliche d’oro e d’argento sullo strato pittorico, verniciate con lacche traslucide: oggi consunte, allora luccicanti e brillanti. Un piccolo angelo, che ha dato lo spunto per un’importante mostra nata dopo anni di studio: “Il Sassetta e il suo tempo. Uno sguardo sull’arte senese del primo Quattrocento”, a cura di Alessandro Bagnoli. Promossa dal Comune di Massa Marittima in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siena e altri Enti (catalogo Centro Diper ora solo annunciato).
Si tratta della prima monografica dedicata a Sassetta, che godeva sinora di studi e mostre parziali. Una cinquantina di opere, ventisei sue, le altre del contesto, con artisti interessanti come il “Maestro dell’Osservanza”, Sano di Pietro, Giovanni di Paolo, Pietro di Giovanni Ambrosi, Domenico di Niccolò dei Cori, e ancora l’appena identificato Nastagio di Guasparre già “Maestro di Sant’Ansano” e il nuovo “Maestro di Montigiano”. L’intento della mostra, ripercorrere l’attività di Sassetta attraverso dipinti noti e non, nuove proposte di ricostruzione di polittici econtributi inediti. Sottolinearne il ruolo di pittore al confine tra tardogotico e il primo rinascimento fiorentino. Insieme a tavole, ci sono libri miniati, dove nelle bellissime scene si scorgono tracce di Masaccio o di altri importanti colleghi di Firenze.
Sassetta giunge bambino a Siena, dove è attivo dal 1423 al 1450 e muore lasciandola moglie e tre bambini. La mostra si apre infatti proprio intorno al 1423, con una delicata Madonna col Bambino (un bambinone, grande e lungo, come tutti quelli del pittore), giunta dall’Opera del Duomo di Siena, in origine in una chiesa di Basciano (Monteriggioni). Il fondo oro, i nimbi, i tessuti raffinati parlano ancora di gotico, di Simone Martini e dei Lorenzetti ma la tendenza al volume e una prima prospettiva rivelano già l’adesione alle novità fiorentine.
Stesso atteggiamento culturale nel Trittico dell’Arte della lana, una delle più potenti confraternite cittadine, che lo esponeva nella piazza nella festa del Corpus Domini. Dipinto tra il luglio 1423 e il giugno 1425, in origine nella distrutta chiesa di San Pellegrino di Siena, fu smembrato nel Sette-Ottocento e disperso. Dodici pannelli superstiti, conservati nella Pinacoteca Nazionale di Siena, sono esposti in mostra: Elia profeta, Eliseo profeta; I quattro Santi protettori di Siena; i Quattro Dottori della Chiesa; Sant’Antonio battuto dai diavoli; Ultima cena. Nuova la proposta di ricostruzione del polittico del curatore Bagnoli, mentre appare evidente che, nonostante la struttura gotica, e i fondi oro, Sassetta tenti di adeguarsi alle nuove tendenze rinascimentali nei volumi, nelle prospettive, nelle architetture. Ed anche nelle scelte dei colori come nel cielo azzurro che evoca l’Angelico nella scena di predella di quel povero santo bastonato dai diavoli.
L’iter continua con pannelli di Santi a fondo oro, Crocifissioni che spuntano da pagine di libri miniati, Madonne, in cui si avverte sempre questo sottile filo tra gotico e rinascimento. Da Grosseto giunge la bella Madonna delle ciliegie(in origine nel Duomo di Grosseto, poi nel museo Archeologico e d’Arte della Maremma), forse centro di una pala d’altare. Una scoperta del curatore è la Madonna in umiltà col Bambino, del Museo diocesano di Siena, in origine nella pieve di San Giovanni Battista a Molli (Sovicille). Liberata da una pesante coloritura barocca è riemersa con i suoi ori, lamine argentee, colori e con il ruolo di Madonna in umiltà grazie a tracce di pittura, che hanno fatto supporre quel soggetto.
Non mancano scene più complesse come la suggestiva Adorazione dei Magi della Collezione Chigi Saracini (proprietà della Banca dei Paschi), dipinta tra il 1433 e 1435 e privata della parte superiore del corteo dei Magi, conservata al Metropolitan Museum di New York. Tutta da godersi nei dettagli, dai ricchi copricapi ai cavalli, dai cani ai tessuti lavorati, dalla preziosa pisside alla profusione di oro, sino ai vestiti dei paggi: una scena cortese più che sacra. Ma di meraviglie e scoperte ce ne sono ancora.
Info
Il Sassetta e il suo tempo. Uno sguardo all’arte senese del primo Quattrocento, Museo di San Pietro all’Orto, Corso Diaz 36 – Massa Marittima 0566/906525;
15 marzo -30 giugno dal martedì alla domenica 9.30 – 13.00 \ 14.30 – 18.00 e dall’1 al 15 luglio tutti i giorni 9.30 – 13.00 \ 14.30 – 18.00.
Info e prenotazioni:
accoglienzamuseimassa@gmail.comwww.museimassamarittima.it
Ufficio Stampa del Comune di Massa Marittima, Monica Moretti, mmoretti95@gmail.com 349.5775281
Ufficio stampa del Sistema dei Musei di Maremma e del Parco delle Colline Metallifere, Fabrizio Lucarini fabrizio@illogo.it;