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È morto Richard Serra, maestro della scultura minimalista. Aveva 85 anni

Richard-Serra-oliver-mark
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Poche ore fa, nella sua casa di Orient, New York, è morto di polmonite il grande scultore Richard Serra (nato nel 1938 a San Francisco) le cui grandi opere in acciaio definirono il movimento artistico minimalista, è morto a 85 anni. Serra è stato un artista americano noto per le sue opere realizzate per ambienti paesaggistici, urbani e architettonici site-specific. Le sculture di Serra si distinguono per la loro qualità materiale e per l’esplorazione del rapporto tra lo spettatore, l’opera e il sito. Dalla metà degli anni ’60, Serra ha lavorato per radicalizzare ed estendere la definizione di scultura a partire dai suoi primi esperimenti con gomma , neon e piombo , fino alle sue opere in acciaio su larga scala. Significativo in ambito mercato la sua ultima performance a Frieze Los Angeles 2024dove una sua mega installazione è stata venduta da Gladstone per 2 milioni di dollari.

Serra (Zwirner)

È difficile pensare senza un’ossessione ed è impossibile creare qualcosa senza un fondamento rigoroso, incontrovertibile e in qualche modo ripetitivo. La ripetizione è il rituale dell’ossessione. La ripetizione è il modo per superare l’indecisione dell’inizio. Perseverare e ricominciare più e più volte è trasformare l’ossessione in lavoro. Perché il lavoro scaturisce dal lavoro

Richard Serra è universalmente riconosciuto dalla critica internazionale come uno degli scultori più importanti ed innovativi nella storia dell’arte moderna. La sua ricerca si focalizza sui processi di fabbricazione e le caratteristiche del materiale di cui è composta l’opera stessa, nonché su una complessa iterazione con lo spazio circostante e con lo spettatore. Fin dagli anni Sessanta, l’artista ha rivolto la sua attenzione a materiali di origine industriale e alle loro proprietà fisiche. Liberate da ogni intento simbolico, dalla mediazione del piedistallo e introdotte nel territorio della quotidianità, le sue opere diventano imprescindibili dal rapporto e dalla reazione psico-fisica del pubblico, che è incoraggiato ad esperirle da punti di vista multipli, a percepirne l’equilibrio apparentemente precario su cui sembrano poggiarsi, a muoversi attorno e talvolta al loro interno, a relazionare attraverso di esse con lo spazio espositivo.

Serra (LACMA)

Le sculture di Serra hanno definito una generazione di creazione artistica. Lavorando su una scala insolitamente grande, Serra realizzò opere d’arte gigantesche che includevano spirali, cubi e coni di acciaio. Queste opere incombono sugli spettatori, minacciando di schiacciarli. La sua ricerca è stata rivoluzionaria ed è riuscita a spingere la scultura in nuovi regni concettuali. Ha affrontato il modo in cui un’opera d’arte non solo esiste nello spazio ma lo riorienta, modellando il modo in cui gli spettatori si avvicinano all’area circostante. Di conseguenza, le sue sculture restringono, deformano e bloccano in vario modo gli spazi in cui gli spettatori vivono, costringendoli a muoversi attraverso le gallerie in modi che normalmente non potrebbero.

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