Arnaldo Pomodoro: il movimento possibile è la mostra che Cortesi Gallery di Milano dedica al grande artista. Curata da Alberto Salvadori, l’esposizione presenta una selezione di opere che spaziano dagli esordi a un nucleo di lavori inediti degli anni ’50. Dal 22 marzo al 28 giugno 2024.
Una grande ricognizione dell’opera di Arnaldo Pomodoro, dagli esordi fino alle opere più celebri, con un affondo su un gruppo di opere inedite realizzate a partire dalla seconda metà degli anni ’50. Spazio dunque alle sculture bronzee che rappresentano le forme elementari dei solidi geometrici, ma anche opere di diversi formati e materiali, dalla micro-dimensione dei gioielli fino agli interventi di natura architettonica e paesaggistica.
Qualsiasi sia la soluzione, è evidente in Pomodoro l’introiezione e la rielaborazione di suggestioni d’oltreoceano, assimilate durante il suo primo viaggio negli Stati Uniti nel 1959. Il risultato di tali intuizioni è evidente nelle opere a parete piene di energia interiore – che rielaborano linguaggi a lui vicini come l’informale o il gesto intrinseco nella materia di Burri – attraverso l’utilizzo e la sperimentazione anche di materiali eterodossi alla tradizione.
Il percorso espositivo muove così dalle opere a parete come Presenza interrotta e Mondano e la sua ombra, alla tridimensionalità delle Colonne del viaggiatore, passando da gioielli e ornamenti, fino a interventi paesaggistici come il Progetto per il nuovo cimitero di Urbino.
Il percorso espositivo dà inoltre conto di amicizie e collaborazioni con poeti come Paolo Volponi, Attilio Bertolucci ed Emilio Villa, grazie a straordinari libri d’artista che mostrano quanto la narrazione e la scrittura siano sempre stati al centro della ricerca e del lavoro di Pomodoro. In mostra sono presentati anche due film sperimentali: Arnaldo Pomodoro makes a sphere (1968) girato a Stanford dal filmmaker Joe Green e Shaping negation (1970) realizzato in collaborazione con Francesco Leonetti e Ugo Mulas.