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Costruire un’asta di successo di pittura antica: parola a Vittorio Belloni de Il Ponte

Vittorio Belloni_Capo dipartimento Dipinti antichi_Courtesy Il Ponte Casa d'Aste
Vittorio Belloni_Capo dipartimento Dipinti antichi_Courtesy Il Ponte Casa d’Aste

Abbiamo chiesto a Vittorio Belloni -Capo dipartimento Dipinti antichi de Il Ponte- di tirare le somme a proposito dell’incanto di Arredi e Dipinti antichi del 26, 27 e 28 marzo, e di fare il punto sull’universo Antico in generale.

Si è appena conclusa l’asta primaverile di Antico, puoi tirare velocemente le somme? Ti ha sorpreso qualche lotto? Per esempio il top lot di Rosalba Carriera, c’era da aspettarselo visto la “rivalorizzazione” delle pittrici negli ultimi tempi?

Gli oltre 2 milioni di euro di fatturato e l’85% dei lotti venduti per l’asta appena conclusa, rappresentano una solida conferma del trend positivo per l’intero settore dell’arte antica all’interno della nostra casa d’aste. Questi risultati riflettono il gradimento del pubblico per un catalogo animato da numerose primizie di mercato e opere di ottima provenienza. Ogni asta rappresenta per noi un prezioso momento di confronto con i collezionisti e con quanto suscita il loro apprezzamento, e in tal senso l’elemento di sorpresa non manca mai. Ci sono stati risultati molto superiori alle stime ma da non considerarsi delle sorprese. Anche l’opera di Rosalba Carriera, che ha registrato un realizzo molto più alto rispetto alla cifra stimata, rientra nella dinamica della gara d’asta che ha proprio lo scopo di stimolare i rilanci tra i bidder partecipanti a fronte di valutazioni accattivanti.

Come ti sembra sia cambiato, se è cambiato, il gusto dei collezionisti in questi ultimi anni? C’è qualcosa che è di “moda” oggi? Cosa si aspettano e cosa vogliono i collezionisti di Antico?

Sicuramente tra le “mode” più rilevanti c’è una giusta e significativa valorizzazione delle pittrici rimaste ai margini della storia dell’arte e per troppo tempo sottovalutate dal mercato. Ovviamente fenomeni di questo tipo si inseriscono all’interno di iniziative più ampie e mirate a livello culturale. Allo stesso modo i caravaggeschi: da anni si registra un’enorme attenzione verso questa corrente e tutte le sue declinazioni a livello regionale. Nell’ambito invece delle aspettative, la clientela premia laddove si presentano opere di indubbia qualità, buon stato di conservazione, ottima provenienza e dalla comprovata autenticità, nonché tracciabilità.

Quanto è complicato assemblare un’asta di Antico oggi? Quanto tempo ci metti e dove si trovano solitamente i pezzi migliori?

Sicuramente la fase della raccolta è la più complessa e articolata, perché richiede una perfetta combinazione di esperienza, conoscenza del mercato, fiducia dei venditori e la capacità di stabilire con essi empatia e sinergia. Avendo due macro aste all’anno (una in primavera e l’altra in autunno) ci muoviamo nei mesi che precedono tali appuntamenti. Per quanto concerne la reperibilità delle opere, il nostro percorso storico ci ha permesso e permette tuttora di entrare in contatto con grandi collezioni, ed essere riconosciuti quale importante punto di riferimento nazionale. La provenienza di queste raccolte è prevalentemente italiana, del resto qui l’antico vanta importanti artisti e botteghe, ed anche la presenza di mecenati illuminati che lungo i secoli hanno composto delle collezioni di straordinaria levatura. Il colpo di fortuna dell’opera dimenticata in cantina avviene molto di rado e perlopiù quando si tratta di opere ereditate. Quest’ultime, infatti, possono rivelare a volte grandi sorprese, ma necessitano altresì di molto studio e attenzione.

Hai qualche nome da consigliare per gli acquisti di antico un pittore che può crescere o altro, o un movimento in particolare non ancora valorizzato?

Oltre ai nomi e generi già menzionati, un consiglio nell’acquisto che mi sento di condividere è di seguire il proprio gusto. Il mercato sarà sempre soggetto a tante variabili, ovvio che un’attribuzione certa dell’opera e buon curriculum, tra cui la provenienza, lo storico espositivo, eventuali pubblicazioni e lo stato di conservazione, rappresentano già di per sé un’ottima garanzia sull’acquisto, ma non mi sbilancerei su particolari previsioni future. A tal proposito, non mancano gli esempi di artisti pressoché sconosciuti e lasciati ai margini dalla critica, che hanno poi avuto un’improvvisa impennata delle quotazioni, con una conseguente enorme richiesta da parte del pubblico acquirente.

Cosa farai, e farete, per l’Antico nel prossimo futuro? Hai in programma aste o eventi?

Continueremo a investire nella ricerca e conseguente promozione delle opere che ci vengono affidate.  Il nostro obiettivo è proporre e promuovere opere sempre più importanti e inedite per renderle accessibili, attraverso la vendita all’asta, alle nuove generazioni di collezionisti. Qui a Il Ponte, quando parliamo di un’asta di Arredi e Dipinti antichi, ci riferiamo a un catalogo che comprende di media intorno ai seicento lotti, abbracciando più di cinque secoli di storia dell’arte e una vasta gamma di beni. In vista dell’appuntamento autunnale, continueremo a puntare sempre di più  all’offerta di un servizio serio, affidabile ed accurato per venditori e compratori.

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