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Rotonda voluttà. Un delizioso melone di Chardin da 10 milioni in asta da Christie’s

Jean Siméon CHARDIN (Paris, 1699-1779), Le melon entamé, 1760, Oval canvas, 57x52 cm Estimate: €8,000,000 - 12,000,000 © Christie’s images limited
Jean Siméon CHARDIN (Paris, 1699-1779), Le melon entamé, 1760, Oval canvas, 57×52 cm
Estimate: €8,000,000 – 12,000,000
© Christie’s images limited

Il melone tagliato è il capolavoro di Jean Siméon Chardin che guiderà l’asta di Old Masters che Christie’s ha in programma il 12 giugno 2024 a Parigi. Stimato 8-12 milioni di euro, il dipinto non ha vincoli o restrizioni, e potrà dunque essere acquistato da collezionisti di tutto il mondo.

Equilibrio, luce, colore e forma sono i versi che compongono la poesia pittorica di Jean Siméon Chardin, artista del tempo sospeso e delle nature morte magiche. Non fa assolutamente eccezione Il melone tagliato, che rappresenta il frutto al centro di una tavola dove si scorgono anche delle pesche, delle pere, del vino e una brocca.

A renderlo particolare, oltre alla qualità vivida e vibrante della trama pittorica, è la forma ovale, quasi circolare, scelta da Chardin. Una soluzione, rarissima per l’artista, che vuole diventare un’estensione della composizione, che fa della rotondità e della morbidezza la sua peculiarità.

Il dipinto fu esposto per la prima volta al Salon annuale dell’Académie de Peintures et de Sculptures nel 1761, insieme famoso Cesto di fragole acquistato dal Louvre qualche mese fa. Da quel momento ha fatto parte di numerose collezioni, passando di mano tra collezionisti esperti dell’opera di Chardin.

Come la collezione Marcille, che arrivò a contenere 30 opere dell’artista, contribuendo con mostre e ricerche alla valorizzazione dell’attività di Chardin. François Martial Marcille (1790-1856) fu, all’inizio del XIX secolo, il primo a riconoscere e riscoprire il Settecento e i suoi migliori capolavori, tra i quali Marcille era convinto facesse parte anche Il melone tagliato.

Alla morte della figlia di François Martial Marcille, Camille, nel 1875, il dipinto fu acquistato da Stéphane Bourgeois, mercante d’arte che agiva per conto della baronessa Nathaniel de Rothschild. Cognome sinonimo di un’altra grande dinastia di collezionisti, che contribuiscono qui ad arricchire la provenienza di un’opera dal fascino seducente.

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