A Milano l’art week sta per lasciare il posto alla design week, ma all’orizzonte, in una congestione spazio-temporale mai vista prima, già ci si affaccia La Biennale di Venezia, il cui pre-opening comincia martedì 16 aprile.
La biennale di Venezia è prima di tutto un viaggio intorno al mondo attraverso l’arte e i vari padiglioni nazionali, ben 88 quest’anno; la cosa più preziosa è poter scoprire nuove visioni artistiche che inevitabilmente riflettono visioni sociali e politiche, altre rispetto alle nostre.
Mia Photo Fair organizza un talk, Biennale: what’s new? in cui da voce a Padiglioni nazionali come il Kazakistan e la Bolivia, ma introduce anche Padiglioni che per la prima volta Partecipano alla Biennale come il Benin, o che affidano la loro rappresentazioni a curatori provenienti da altri paesi come L’Azerbaijan che ha scelto Luca Beatrice.
Questo talk è un invito esplicito a chi sarà in Biennale di esplorare il più possibile e non fermarsi ai “soliti” nomi sia per quanto riguarda i Padiglioni che di artisti ma di scoprire il più possibile, con occhi e mente aperti.
Qualche spoiler del talk: Il Kazakistan si presenta in biennale con un progetto transgenerazionale che mette in relazione il proprio passato ancestrale con un futuro utopico, 6 gli artisti coinvolti, tra cui alcuni nomi molto interessanti da approfondire come il pittore Yerbolat Tolepbay. La Bolivia invece sarà ospitata dal Padiglione Russo, e proporrà una collettiva con 25 artisti da tutta l’America Latina tra cui anche molti artisti indigeni. Anche qui il tempo è il protagonista, con passato e futuro che si intrecciano per dare senso al presente.
La Biennale di Venezia più internazionale di sempre comincia a Milano
In Milan the art week is about to give way to the design week, but on the horizon, in a space-time congestion never seen before, the Venice Biennale is already appearing, the pre-opening of which begins on Tuesday 16 April.
The Venice Biennale is first of all a journey around the world through art and the various national pavilions, 88 this year; the most precious thing is being able to discover new artistic visions that inevitably reflect social and political visions other than ours.
Mia Photo Fair organizes a talk, Biennale: what’s new? in which it gives voice to national pavilions such as Kazakhstan and Bolivia, but also presents pavilions which are participating in the Biennale for the first time such as Benin, or which entrust their representations to curators from other countries such as Azerbaijan which chose Luca Beatrice.
This talk is an explicit invitation to those who will be at the Biennale to explore and not stop at the “usual” names both in terms of the Pavilions and the artists but to discover as much as possible, with open eyes and minds.
Some spoilers from the talk: Kazakhstan presents itself at the Biennale with a transgenerational project that connects its ancestral past with a utopian future, 6 artists involved, including some very interesting names to explore further such as the painter Yerbolat TolepBay. Bolivia, on the other hand, will be hosted by the Russian Pavilion, and will propose a collective show with 25 artists from all over Latin America, including many indigenous artists. Here too, time is the protagonist, with past and future intertwining to give meaning to the present.
The most international Venice Biennale ever begins in Milan