In occasione del Salone del Mobile 2024, apre al pubblico Villa Clea, situata tra i maestosi palazzi dello storico Scalo di Porta Romana. La nuova realtà culturale è nata nell’ottobre del 2023 sulle ceneri di un’antica carrozzeria milanese per trasformarsi in un’accogliente Residenza d’Artista.
Il progetto, portato avanti da Alessandra Pelizzari Corbellini (in arte Allina) e dall’architetto Matteo Corbellini, ha inondato di nuova luce il quartiere. Villa Clea nasce pertanto con uno spirito di integrazione, dove nessuno è escluso, e si propone di avvicinare al mondo dell’arte anche i vicini più scettici.
La struttura architettonica, interamente ideata da Matteo, ha trasformato l’ex carrozzeria in una calda dimora. Realizzata principalmente in argilla colata nei casseri, lievemente visibili dal muro, la villa richiama le sue origini di struttura industriale. Tuttavia, ha completamente abbandonato la freddezza tipica di tali costruzioni per dare spazio a un ambiente accogliente, grazie anche all’arredamento minimalista ideato da Annina, che invita gli ospiti a immergersi in questa rilassante realtà.
La villa accoglie nuovi artisti ogni mese per brevi soggiorni, durante i quali sono liberi di esporre le loro opere già esistenti oppure di lasciarsi ispirare per produrne di nuove. Attualmente, sono in mostra le opere di Xiao Zhiyu, l’ultimo artista ospitato in villa, ed eccezionalmente anche alcune creazioni di tutti gli artisti finora ospitati, tra cui Andrea Smith, Sulian Rios e Jan Melka.
Per comprendere lo spirito di Allina e Matteo, basta pensare che vivono qui insieme agli artisti tutto l’anno. L’interno della casa è infatti concepito per mutare e adattarsi alle diverse esigenze, grazie a un sistema di tende che permette di cambiare la divisione degli spazi. Gli ospiti selezionati devono possedere un solo requisito imprescindibile: la volontà di condividere e vivere insieme.
Questo progetto ambizioso riflette la volontà di cambiamento e innovazione tipico delle residenze d’artista, ma più di tutto esprime il desiderio di arricchimento culturale e spirituale reciproco. È un tributo alla bellezza dell’incontro umano e allo stesso tempo all’impermanenza della vita.
