Cala il tramonto a New York con una pessima notizia: Frank Stella (Malden, 12 maggio 1936 – New York, 4 maggio 2024) è morto. Ci lascia uno dei più importanti artisti statunitensi del Novecento, maestro dell’arte minimalista che viveva a New York. Stella era noto soprattutto per il suo uso di motivi e forme geometriche nella creazione di dipinti e sculture. Probabilmente uno degli artisti americani viventi più influenti, le opere di Stella utilizzano le proprietà formali di forma, colore e composizione per esplorare narrazioni non letterarie, come si vede nel suo lavoro Harrar II (1967) della serie Protractor.
Nata il 12 maggio 1936 a Malden, Massachusetts, Stella ha continuato a studiare storia all’Università di Princeton prima di trasferirsi a New York nel 1958. Trasferitasi in città, Stella era immersa nel periodo di massimo splendore dell’espressionismo astratto, ma era opera di Jasper Johns che ha ispirato i Black Paintings di Stella del 1958-1960. Queste opere austere e dipinte in modo piatto hanno contribuito ad aprire le porte al minimalismo. Nei decenni successivi, Stella guadagnò popolarità nel mondo dell’arte e nel 1970 divenne l’artista più giovane a cui sia mai stata concessa una mostra personale al Museum of Modern Art. Continua a lavorare a New York, NY e fa il pendolare nel suo studio a Rock Tavern, New York. Oggi, le opere di Stella si trovano nelle collezioni del Metropolitan Museum of Art di New York, del Kunstmuseum Basel, dell’Art Institute of Chicago, della National Gallery of Art di Washington, DC e della Tate Gallery di Londra, tra gli altri.
Le prime opere di Frank Stella, come Miscuglio di grigio, rappresentano una reazione alla pennellata sciolta, gestuale, intensa dell’Espressionismo astratto. La geometria rigorosa di quest’opera non racchiude alcun significato o narrazione sottintesa. “Ciò che vedi è ciò che vedi”, afferma l’artista, che ritiene che un dipinto sia semplicemente “una superficie piana ricoperta di pittura”. L’opera appartiene alla serie di composizioni di quadrati concentrici con cui Stella esplora i principi cromatici. Qui la composizione sistematica alterna, o “mescola”, i quadrati colorati che si sfumano verso il centro, incorniciandoli con antitetici quadrati grigi che in progressione opposta diventano più scuri, addirittura neri.