Print Friendly and PDF

Nivola alla Biennale di Venezia: un approfondimento

Costantino Nivola Bozzetto per lo show-room Olivetti a New York, 1953 Plaster casting on sand and polychromy, 123.5 × 76 × 7 cm, Collezione Museo Nivola, Orani, Nuoro 60. Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia, Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, ph. Marco Zorzanello, courtesy La Biennale
Costantino Nivola, Bozzetto per lo show-room Olivetti a New York, 1953 Plaster casting on sand and polychromy, 123.5 × 76 × 7 cm, Collezione Museo Nivola, Orani, Nuoro, 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, ph. Marco Zorzanello, courtesy La Biennale
L’opera e il genio dell’artista sardo Costantino Nivola sono tra i protagonisti del Nucleo Storico della 60. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, curata da Adriano Pedrosa e intitolata “Stranieri ovunque / Foreigners everywhere”, visibile nella Serenissima città fino al 24 novembre

Ancora una volta la Sardegna e i suoi artisti tornano alla Biennale: dalla quasi leggendaria partecipazione dello scultore Francesco Ciusa nel 1907 fino all’edizione del 2017 con le opere di Maria Lai e di Michele Ciacciofera, questa 60a edizione della maggiore rassegna mondiale di arti visive è stata aperta con al suo interno il primitivismo felice di Costantino Nivola. Già invitato a partecipare alla rassegna del 1947 dal critico Ludovico Ragghianti e rifiutata la proposta «con la sua proverbiale modestia» dichiarando «di non sentirsi ancora pronto» ora – a 77 anni dal diniego e a 36 anni dalla scomparsa – Nivola è inserito nel percorso principale dell’esposizione, “Stranieri ovunque / Foreigners everywhere”, dal curatore Adriano Pedrosa, frutto dell’infinito ed attento lavoro di valorizzazione dell’arte dello scultore di Orani portato avanti dal Museo Nivola.
E così l’opera dell’autore sardo giunge alla Biennale ospite del Nucleo storico dell’esposizione, curato da Sofia Gotti e Adriano Pedrosa. Il magnifico e aperto allestimento – che riprende quelli brasiliani di Lina Bo Bardi – delle Corderie dell’Arsenale di Venezia accoglie il Bozzetto per lo show-room Olivetti a New York, creato nel 1953 con il sand casting, metodo originale ideato dall’artista, tra i non molti scultori che hanno aggiunto una nuova tecnica di esecuzione nel campo artistico, consistente nell’ottenimento del rilievo attraverso la modellazione della forma in negativo sulla sabbia, su cui poi si versa cemento (o come nel bozzetto il gesso) che, solidificato, diventa il manufatto concreto e definitivo.

60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, ph. Marco Zorzanello, courtesy La Biennale

Il meraviglioso gesso su sabbia con policromia, parte della Collezione del Museo Nivola di Orani, è accompagnato dal testo di Antonella Camarda, storica dell’arte e docente dell’Università di Sassari, che scrive: «Costantino Nivola fugge dall’Italia nel 1937 e si trasferisce negli Stati Uniti, dove vive fino alla morte. L’apertura dello showroom Olivetti sulla Fifth Avenue a New York, nel 1954, segna l’affermazione dello “stile Italiano” negli Stati Uniti nonché il riconoscimento di Nivola come scultore. Il monumentale bassorilievo che domina lo spazio – realizzato con l’esclusiva tecnica di sand casting sviluppata dall’artista mentre giocava con i figli sulle spiagge di Long Island – trae ispirazione dalle figurine preistoriche sarde, dalle maschere tradizionali del carnevale isolano e dall’interpretazione della New York School delle culture totemiche dei nativi americani. Integrandosi perfettamente con gli elementi architettonici progettati dallo studio milanese BBPR, iI bassorilievo, ora al Science Center dell’Università di Harvard, emana un’aura mediterranea senza tempo. Questa maquette, che Nivola ha esposto anche come opera d’arte autonoma, possiede una qualità inquietante: il petto appuntito e il volto mascherato di nero evocano simultaneamente umorismo e minaccia». Lo stupendo Bozzetto – costruito attraverso campi curvilinei, piani avvolgenti e tese superfici contrapposte al concreto e scabro cemento non lisciato, è cosparso di graffiti, minimi elementi aggettanti, colori figli di ferro e carbone – unisce negativo e positivo, profondità e superficie in un capolavoro che coniuga passato ancestrale e linguaggio moderno.

60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere, ph. Marco Zorzanello, courtesy La Biennale

Scrive il direttore del Museo Nivola Luca Cheri: «l’attenzione rivolta dalla Biennale alle figure di Nivola […] ci sprona a continuare nella politica che abbiamo intrapreso, da un lato di valorizzazione della figura di Costantino Nivola e del suo ruolo internazionale, dall’altro di indagine delle esperienze più significative dell’arte del nostro tempo così come del passato recente» e a dare la giusta importanza ad artiste ed artisti, come nel caso di Bona de Mandiargues, autrice presente insieme a Nivola nella rassegna veneziana, tra i 39 nomi del Nucleo Storico, terza sezione: Italiani Ovunque. Come dichiara la Presidente della Fondazione Nivola Giuliana Altea: «la presenza alla Biennale 2024 di Costantino Nivola […] è una significativa conferma dell’importanza dello scultore cui il museo è dedicato, così come dello sforzo costante di ricerca e approfondimento dell’arte del Novecento e contemporanea» portato avanti dell’istituzione sarda.

Commenta con Facebook