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Bologna capitale della street art, 11 nuove opere al Museum Urban Art, a cielo aperto

Joys_-_Panorama_Vibrante_0850_credit_Andrea_Martiradonna
Joys_-_Panorama_Vibrante_0850_credit_Andrea_Martiradonna

Lo scorso 7 maggio Prologis, società leader mondiale nell’immobiliare per la logistica, ha annunciato l’arrivo di 11 nuove opere per il Museum di Urban Art all’interno dell’interporto di Bologna. Si amplia cosi Museum di Urban Art a cielo aperto con la collaborazione di Interporto Bologna spa che da giugno ospiterà complessivamente 15 opere di arte urbana seguendo un percorso immaginario che coinvolgerà il visitatore sia da un punto di vista concettuale sia visivo. Direttore artistico e curatore del progetto è Enrico Sironi in arte HEMO che seguendo una precisa linea artistica ha deciso di coinvolgere nel progetto importanti artisti italiani riconosciuti a livello mondiale dal figurativo, all’astratto, al writing e al graffuturism. Sandro Innocenti, senior vice presidente e country manager Prologis, ricorda la volontà di  creare un percorso museale di arte urbana in modo da riuscire a contenere un unico luogo opere di stili diversi fra loro unite da una logica inclusiva.A partire dal 2021 continua quindi l’impegno di Prologis con il progetto “Parklife” che ha l’obbiettivo di pensare al parco logistico come un luogo di socializzazione per il benessere sia dei lavoratori(circa 5500)sia dei visitatori. L’origine del progetto è strettamente legata a una necessità fondamentale di Prologis:trasformare gli spazi di lavoro freddi ed alienanti in spazi accoglienti adatti alla socializzazione. Dunque una serie di servizi che vanno ad arricchire la vita di lavoratori e cittadini con l’obbiettivo di creare valore sociale.

Con questo si rendono i parchi logistici più attraenti sia dal punto di vista dei servizi offerti sia dal punto di vista estetico. Dopo un prima iniziativa a Lodi, e nel 2022 a Romentino,Prologis ha deciso di rendere l’Interporto di Bologna un Museo di Urban Art a cielo apertoospitando sulle proprie pareti una serie di opere liberamente fruibili. L’interporto di bologna a differenza di altri è aperto infatti h24 7 giorni su 7 e permette ai visitatori sia di avvicinarsi a questa forma d’arte sia di meglio comprendere il ruolo che la logistica svolge oggi nelle nostre vite.L’estensione dell’Interporto aggiunge valore al progetto, infatti maggiore è l’estensione maggiore è l’importanza che l’arte può assumere. L’idea è quella di integrare Prologis Park Interporto Bologna nei percorsi d’arte della città e promuoverlo come possibile ‘palcoscenico’ per ospitare diverse forme d’arte incluse le performingarts.Attualmente l’Interporto presenta,nelle facciate degli uffici adibiti alla logistica, 4 opere a cui verranno affiancate grazie a questo nuovo progettoaltre11 nuovi prodotti artistici/opere su container messi a disposizione da Interporto Bologna spa e posizionate in punti strategici del parco logistico. Si creerà dunque un dialogo tra l’esistente e il nuovo. Ogni opera presente nel parco logistico sarà accompagnata da un QR code che permetterà ai visitatori di accedere a un audio guida tramite i propri smartphone.

L’obbiettivo primario di questo nuovo progetto è quello di ampliare gli stili presenti nel museo di arte urbana rappresentando l’intera evoluzione della street art. L’arte urbana infatti è sempre più protagonista all’interno delle nostre città poichè in grado di portare attenzione su tematiche attuali, migliorare la percezione degli spazi e aprire ad una possibile contemplazione sul futuro. Giuseppe Dall’Asta, direttore dell’Interporto di Bologna afferma.” L’idea di questo incontro tra arte, cultura e logistica si inserisce perfettamente nella nuova fase della Società Interporto Bologna di sviluppare l’infrastruttura e la Comunità interportuale in maniera armonica, con servizi e progetti non solo per le aziende, ma anche per le persone in un’ottica di benessere a 360 gradi per i lavoratori che popolano l’interporto e per le persone che abitano il territorio circostante.”Le 4 opere già presenti sono: “Panorama vibrante” di Joys, la più grande opera d’arte urbana mai realizzata in Italia, “Bologna01” di Moneyless; “Carosello” di Etnik e “Bella bugia o brutta verità” di Zed1.Gli artisti inclusi,invece per il progetto 2024 si sono ispirati a concetti che Prologis ha fornito loro come fil rouge del museo, tra questi:la centralità del cliente, il cambiamento attraverso l’innovazione, cultura e talento, integrità, mentorship, passione, coraggio, lavoro di squadra, cambiamento futuro, impegno natura e sostenibilità. Chi saranno dunque i protagonisti di questo programma 2024? Giorgio Bartocci,Stereal,Luca Font,MrThoms, Cacktus&Maria, Gio Pistone, Cheris, Ale Senso, Kiki Skipi e Hemo, curatore del percorso e artista conosciuto per il suo stile inconfondibile che unisce scritte e forme organiche.Come sostiene Enrico Sironi (HEMO)artisti coinvolti si distinguono per la loro abilità di mescolare forme e astrazione, sfruttando elementi tridimensionali come i container per il trasporto merci. Il filo conduttore di questi artisti seppur tutti profondamente diversi, è un tema unificante: il sogno e la visione oltre il reale. Tramite la loro arte, gli artisti visualizzano un mondo migliore, un luogo dove l’immaginazione e la creatività travalicano i limiti del concreto per forgiare un avvenire più splendente. Durante la conferenza stampa di presentazione  sono intervenute tre artiste donne Stereal, Cheris e Kiki Skipi, che pur avendo background diversi e ognuna il proprio modo di fare arte e esprimersi, si sono ritrovate su temi fondamentali e attuali come la disparità di genere, presente anche nel complesso mondo della street art  e che spesso porta i committenti a preferire uomini per la realizzazione di opere di grandi dimensioni, e l’importanza e l’evoluzione della streetartist capace di portare avanti battaglie che riguardano l’attualità e quindi una sorte di denuncia che arriva oggi più diretta al pubblico. L’avvicinamento di questo tipo di arte a un pubblico sempre più ampio è dovuto sicuramente all’enorme successo degli ultimi anni raggiunto da artisti come Bansky e molti altri che continuano ad appassionare e a coinvolgere.

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